giuseppe conte con la mascherina

“LAVORO PER EVITARE IL LOCKDOWN TOTALE” - CONTE METTE LE MANI AVANTI: “LA CURVA STA SALENDO MA MI ASPETTO CHE NEI PROSSIMI GIORNI, ANCHE PER EFFETTO DELLE NOSTRE MISURE, COMINCI A FLETTERE” - NEL GOVERNO SI FA LARGO UNA NUOVA STRADA: ARRIVARE AL FINE SETTIMANA CON UN LOCKDOWN “LEGGERO”, CON UN PIANO SCANDITO DALLE ORDINANZE DEL MINISTRO DELLA SALUTE, DEI GOVERNATORI E DEI SINDACI PER BLOCCARE IL PIÙ POSSIBILE LA MOBILITÀ - CON LA CHIUSURA DI BAR E RISTORANTI, LIMITANDO IL PIÙ POSSIBILE GLI ESERCIZI COMMERCIALI…

GIUSEPPE CONTE CON LA MASCHERINA

1 - CONTE, LAVORIAMO PER EVITARE IL LOCKDOWN TOTALE

 (ANSA) - "Lavoro per evitare il lockdown totale. La curva sta salendo ma mi aspetto che nei prossimi giorni, anche per effetto delle nostre misure, cominci a flettere". Così il premier, Giuseppe Conte, in un'intervista alla Stampa in cui assicura che il governo "ha una strategia" e fa appello ai cittadini perché collaborino. Conte annuncia che l'esecutivo è pronto ad aumentare i ristori, anche nel 2021. Sul vaccino, il piano sarà "presto in Aula". Per Natale, l'invito è a festeggiare in famiglia ma con prudenza.

 

2 - DAI NEGOZI ALLE STRADE LA SPINTA DEL GOVERNO PER OTTENERE PIÙ CHIUSURE POSSIBILI

Fiorenza Sarzanini e Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

 

GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA

Giuseppe Conte prende tempo, «il lockdown nazionale va scongiurato» ed è proprio con questo obiettivo che Palazzo Chigi e il ministero della Salute hanno costruito il meccanismo che ha diviso l' Italia in tre fasce. Ma i numeri dell' epidemia costringono il governo a interrogarsi. Come impedire gli assembramenti che consentono al virus di continuare a correre? Il premier non vuole cambiare ancora una volta strategia, anche per non alimentare il sospetto che la caravella dell' esecutivo navighi senza rotta, all' inseguimento del Covid-19.

 

«Non possiamo smontare il criterio scientifico che abbiamo costruito con l' ultimo Dpcm», ripete Conte. Ovviamente il premier spera che i (debolissimi) segnali di frenata si rafforzino, ma non esclude che il numero dei contagiati e dei morti e lo stress della rete ospedaliera lo costringano a ridiscutere tutto. «Da qui a domenica capiremo se la curva va in una direzione o nell' altra», è il bivio indicato dagli scienziati.

giuseppe conte a bergamo con mascherina

 

Ecco allora che nel governo si fa largo una nuova strada per tenere la curva sotto controllo senza smentire l' ultimo Dpcm. Arrivare al fine settimana con l' Italia «chiusa» per Covid, con un piano scandito dalle ordinanze del ministro della Salute, dei governatori e dei sindaci per bloccare il più possibile la mobilità. Un lockdown «leggero», che consentirebbe alle imprese, alle fabbriche e alle professioni di andare avanti, ma chiuderebbe bar e ristoranti su quasi tutto il territorio nazionale, limitando il più possibile gli esercizi commerciali.

 

Allo studio, oltre alla chiusura di alcune tipologie di negozi che avevano ottenuto una deroga nelle zone rosse, anche lo stop ai negozi nel weekend, come già avvenuto per i centri commerciali: rimarrebbero aperti solo alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccai. La data cruciale resta il 15 novembre. Per domenica il governo prevede che i tre quarti almeno delle regioni siano in fascia arancione o rossa, o in conseguenza delle norme contenute nel Dpcm, o grazie ai provvedimenti assunti dai governatori.

 

conte speranza

La novità è il fortissimo pressing che l' esecutivo, con i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia, sta esercitando sui presidenti delle Regioni e sui sindaci, perché facciano scattare misure più severe: dal lockdown totale nei Comuni dove si sono creati focolai, alla chiusura di strade e piazze in cui troppi cittadini si affollano per il passeggio e lo shopping. «Entro novembre va messo in sicurezza tutto - ha avvertito Boccia in una delle tante call -. Ogni intervento necessario deve essere fatto su scala territoriale».

 

Il segnale dell' urgenza lo ha dato il presidente dell' Iss Brusaferro, quando ha lanciato l' allarme sulle «gialle» Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Campania, quattro regioni dove è «opportuno che siano anticipate le misure più restrittive». Per tutta la giornata Speranza e Boccia hanno incalzato Bonaccini, Fedriga, Zaia e De Luca, per convincerli a far scattare oggi stesso chiusure rigide.

SILVIO BRUSAFERRO

E i governatori hanno capito il messaggio: «Con un indice Rt sopra 1,5 basta un niente e ci si ritrova in zona rossa».

 

Per evitare assembramenti i sindaci possono agire sulla base del Dpcm, che affida loro il potere di chiudere intere aree di città e paesi. Il testo prevede che si debba garantire «l' accesso a negozi e abitazioni», ma l' ipotesi esplorata in queste ore è lasciare il passaggio verso le sole case private. Anche sulla scuola è battaglia, perché alcuni ministri e governatori vorrebbero sospendere le lezioni in presenza anche nel primo ciclo, mentre la ministra Lucia Azzolina resta «categoricamente contraria».

 

LUCA ZAIA

Per quanto contestato, il modello del monitoraggio ha portato in soli cinque giorni al lockdown delle «rosse» Lombardia, Valle d' Aosta, Piemonte, Calabria e Alto Adige e al passaggio all' arancione di Sicilia, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Umbria, Toscana, Liguria. Proprio quel che Speranza si augurava, convinto com' è che per battere il virus «bisogna limitare il più possibile gli assembramenti».

 

L' accelerazione del governo si basa su presupposti scientifici, ma potrebbe presto avere conseguenze politiche. Conte si è convinto della necessità di modificare il titolo V della Costituzione e inserire la «clausola di supremazia» dello Stato sulle Regioni. Una riforma che consentirebbe di scongiurare le polemiche (come quelle che hanno scandito l' emergenza) e ridurre le tensioni, che hanno segnato anche la giornata di ieri.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO