gian carlo blangiardo

“NON HO PAURA DI ESPLUSIONI E PORTE CHIUSE. QUI GLI IMMIGRATI NON CI STANNO” – PARLA GIAN CARLO BLANGIARDO, PROBABILE NUOVO PRESIDENTE ISTAT, IN QUOTA LEGA: “AI BAMBINI STRANIERI NON FREGA NULLA DI AVERE IL PASSAPORTO ITALIANO. BOERI VUOLE CONTRIBUENTI, MA PIÙ CHE PUNTARE A FARCI PAGARE LA PENSIONE DAGLI IMMIGRATI DOVREMMO AUMENTARE L’OCCUPAZIONE FEMMINILE”

Francesco Moscatelli per “la Stampa”

 

gian carlo blangiardo 4

«Mi ha chiamato il ministro della Funzione pubblica, ho dato la mia disponibilità e ci siamo incontrati. Non conoscevo Giulia Bongiorno ma ci siamo subito intesi: è una persona pragmatica, come me.

 

Adesso sto tornando in treno sul Lago Maggiore e aspetto con grande serenità quello che decideranno le istituzioni. È molto probabile che mi debba trasferire a Roma».

 

Gian Carlo Blangiardo, 70 anni, ordinario di Demografia a Milano Bicocca, collaboratore di Ismu, Censis e Conferenza episcopale, è in pole position per succedere a Giorgio Alleva alla guida dell' Istat.

 

gian carlo blangiardo 3

Esperto di flussi migratori e politiche famigliari, è considerato l' antagonista naturale del presidente dell' Inps Tito Boeri e delle sue battaglie pro-immigrazione.

 

Professore, senza immigrati chi pagherà le pensioni degli italiani?

«Boeri vuole contribuenti e lo capisco. Ma oggi più che puntare a farci pagare la pensione dagli immigrati dovremmo aumentare l' occupazione femminile, che in Italia è ancora bassissima.

 

TITO BOERI

Siamo distanti dieci punti percentuali dagli altri Paesi europei. Tornando agli immigrati non ho paura di parlare di espulsioni e porte chiuse. Qui non ci stanno: è un dato di fatto».

 

Difficile convincere chi scappa dalla miseria a non provarci.

«Basta informarli. Bisogna togliere a tanti poveri disgraziati l' idea che la soluzione dei loro problemi sia indebitarsi per infilarsi su una barca o attraversare il deserto rischiando la vita.

 

Devono sapere che dopo mille sacrifici rischiano di trovarsi di nuovo alla casella di partenza».

 

Come si batte la crisi della natalità in Italia?

gian carlo blangiardo 1

«Dal 2012 nel cassetto della presidenza del Consiglio c' è un piano nazionale sulla famiglia condiviso da tutte le forze politiche: basta applicarlo.

 

Se l' ipotesi di un quoziente famigliare è troppo impegnativa dal punto di vista fiscale - e non possiamo scimmiottare il modello francese - alcuni interventi economici per facilitare la maternità e la conciliazione figli e lavoro femminile sono fattibili.

 

Penso ad assegni famigliari dai costi sostenibili, non solo per chi ha redditi bassissimi. L' importante è cominciare a fare qualcosa con una prospettiva di lungo periodo».

 

SALVINI MIGRANTI

Pensa che questo governo ce la possa fare?

«La buona volontà c' è. È ora di finirla con i pregiudizi».

 

Si parla tanto di fake news. Qual è la più grande bufala statistica propinata all' opinione pubblica italiana?

«Prima dell' approvazione della legge sull' interruzione di gravidanza si diceva che ogni anno in Italia morivano 30 mila donne per aborto.

 

Una scemenza. Le morti legate alla gravidanza - non solo per aborto - erano alcune centinaia.

gian carlo blangiardo 2

 

I numeri da sempre sono usati in maniera ambigua e falsa anche se oggi, al di là di alcune stupidaggini che circolano online, la qualità delle statistiche e la cultura scientifica sono cresciute».

 

Come si spiega l' importanza politica del tema immigrazione davanti alla sostanziale stabilità dei numeri?

«Il numero complessivo degli immigrati non cresce non perché calano gli ingressi, ma perché aumentano gli stranieri che diventano cittadini italiani.

 

Nel 2016 l' Italia ha avuto 202 mila nuovi cittadini: il record europeo. E nel 2017 sono stati circa 150 mila. Sono numeroni. Qui si vuole fare una battaglia per riformare la legge sulla cittadinanza proprio adesso che sta cominciando a produrre dei buoni risultati».

matteo salvini con i migranti

 

La battaglia è per riconoscere come italiani bambini e ragazzi nati in Italia.

«L' articolo 14 della legge attuale dice che se papà e mamma diventano italiani i figli minori lo diventano automaticamente. Vado a memoria: nel 2016 erano 74 mila ragazzini.

 

E comunque al bambino di avere in tasca il passaporto italiano non gliene frega niente. Noi dobbiamo garantire la parità de facto, al di là del passaporto.

 

MIGRANTI

Il Parlamento ha votato una legge che permette a tutti i ragazzini, italiani e stranieri, di partecipare alle attività delle associazioni sportive. Questa è una conquista di civiltà che a me piace moltissimo».

 

Ci sono ragazzi che non possono andare in gita scolastica perché non hanno il passaporto italiano. Non le sembra ingiusto?

«Se succede è solo perché la segreteria della scuola non lavora per ottenere i visti necessari.

 

E comunque sono situazioni marginali: il ragazzino di origine araba che non può partire con la classe per Israele. Ma quante sono le scuole che vanno in gita a Gerusalemme?».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?