giorgia meloni viktor orban - meme by edoardo baraldi

LA MELONI SÌ CHE HA I GIUSTI ALLEATI – SE IL PATTO SUI MIGRANTI RISCHIA DI NAUFRAGARE È COLPA DEGLI “AMICI” DELLA DUCETTA, I GOVERNI NAZIONALISTI DEL GRUPPO DI VISEGRAD - IL PARLAMENTO EUROPEO, INFATTI, HA SOSPESO I NEGOZIATI CON IL CONSIGLIO PER LO STALLO TRA I GOVERNI SUL PROVVEDIMENTO CHE DOVREBBE AIUTARE I PAESI IN PRIMA LINEA – LA COLPA? LA STRANA ALLENZA TRA GLI STATI NORD ED EST: A ESSERE DECISIVI SONO I GOVERNI NAZIONALISTI DI POLONIA, UNGHERIA E REPUBBLICA CECA…

Estratto dell'articolo di David Carretta per www.ilfoglio.it

 

meloni orban

L’obiettivo di approvare entro la fine della legislatura il nuovo Patto su migrazione e asilo, che dovrebbe contribuire a superare le regole di Dublino e a rafforzare il controllo alle frontiere esterne dell’Unione europea, è di nuovo messo in discussione, dopo che il Parlamento europeo ha sospeso i negoziati con il Consiglio per lo stallo tra i governi su un provvedimento che dovrebbe aiutare i paesi in prima linea in caso di afflusso massiccio.

 

migranti a lampedusa 1

La colpa? Si è formata una strana alleanza tra gli stati membri del nord, guidati dalla Germania, che non vogliono allentare la responsabilità in caso di crisi, e quelli dell’est, guidati dalla Polonia, che chiedono di disapplicare i loro obblighi di protezione internazionale quando i migranti vengono usati come arma da paesi terzi. Nord ed est formano una minoranza di blocco, che impedisce l’approvazione a maggioranza qualificata.

 

giorgia meloni viktor orban meme by edoardo baraldi

Ancora una volta, a essere decisivi sono i governi nazionalisti del gruppo di Visegrad, gli alleati formali o naturali di Giorgia Meloni, che per difendere i loro interessi minano quelli dell’Italia. Era già accaduto in giugno, quando il Consiglio aveva approvato a maggioranza il principio della solidarietà obbligatoria sotto forma di ricollocamenti di richiedenti asilo o contributi finanziari. L’opposizione di Polonia, Ungheria e Repubblica ceca a ogni forma di solidarietà rimane la più grave minaccia per il nuovo Patto migratorio.

[…]

 

migranti a lampedusa 5

Le motivazioni del fronte del nord e di quello dell’est sul regolamento sulle crisi sono diverse. Germania e Paesi Bassi sono contrari a deroghe che potrebbero favorire i movimenti secondari. Il gruppo di Visegrad e i paesi Baltici vorrebbero affrancarsi dagli obblighi sulla protezione internazionale (e fare respingimenti) in caso di strumentalizzazione dei migranti da parte di un paese ostile, come accaduto con la Bielorussia.

mateusz morawiecki giorgia meloni viktor orban

 

[…] Il braccio di ferro avviato dal Parlamento europeo è indicativo di quanto sarà difficile approvare tutti i provvedimenti del Patto della fine della legislatura. I deputati insistono per più solidarietà e, se ci saranno troppe concessioni al Parlamento europeo, alcuni governi potrebbero rinnegare le intese raggiunte al Consiglio. L’Ue attribuisce un potere taumaturgico eccessivo a questo nuovo Patto che rafforza l’approccio “Europa fortezza”. Ma questo episodio dimostra, per l’ennesima volta, che la più grave minaccia per gli interessi dell’Italia sono gli alleati di Meloni.

invasione di migranti - granchi blu - emmanuel macron ursula von der leyen - vignetta by oshomigranti al largo di lampedusa 2fila di barchini carichi di migranti al molo di lampedusamigranti al largo di lampedusa 3migranti arrivano a lampedusa 4migranti arrivano a lampedusa 2giorgia meloni viktor orban migranti arrivano a lampedusa 1migranti arrivano a lampedusa 3VIKTOR ORBAN GIORGIA MELONI AL CONSIGLIO EUROPEO

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?