MONTE DEI PASCHI DI GENOVA: TUTTE LE ANOMALIE DI CARIGE AL VAGLIO DELLA PROCURA

Marco Preve per "La Repubblica"

Nelle decine di faldoni arrivati da Bankitalia la procura di Genova sta cercando di capire chi siano i beneficiati dai «trattamenti di favore» di Banca Carige, settimo istituto di credito italiano. Sono gli allegati che il procuratore capo di Genova Michele Di Lecce ha chiesto alla direzione di via Nazionale per poter sezionare e analizzare quella che con il passar dei giorni, e fatte le debite differenze, si presenta sempre più come una Mps all'ombra della Lanterna.

Anche se la banca con un comunicato ieri sera ha negato che vi sia un "buco" originato da contratti derivati e di essere impegnata «nel Piano di rafforzamento patrimoniale che si conferma ammontare a complessivi 800 milioni». Un piano che, secondo Bankitalia, «rischia in prospettiva di non essere risolutivo».

Gli strali della Vigilanza sono condensati nel paragrafo 9 della relazione in cui si stigmatizza «l'eccessivo sostegno assicurato a un ristretto novero di posizioni, spesso riconducibili a soci pattisti cui sono stati accordati fidi per quasi un miliardo di euro».

L'elenco delle situazioni anomale è lungo e va dalle società del re dei giocattoli e patron del Genoa Enrico Preziosi ai big della frutta esotica Orsero, ma si allarga anche alle immancabili Coop e all'imprenditoria legata alla famiglia Scajola. Nel mirino anche l'operazione del parco tecnologico degli Erzelli (dalle «incerte prospettive» per Bankitalia) dove la società Genova High Tech è controllata da un'azienda, la Leonardo, che condivide con Carige il presidente del collegio sindacale, il commercialista Andrea Traverso.

Sotto la guida dell'ormai silurato ex presidente Giovanni Berneschi Carige è stata spesso al centro di critiche per gli intrecci tra credito, politica, imprenditoria e anche giustizia. Dieci anni fa proprio il comparto assicurativo (all'epoca Levante Nord Italia) di Carige fu al centro di una clamorosa inchiesta per false fatturazioni.

Alla fine tutto venne archiviato da un gip, Roberto Fucigna, che era anche il presidente onorario della squadra di volley sponsorizzata proprio dall'assicurazione e negli anni successivi da Carige. La società di Fucigna è finita nei guai per false sponsorizzazioni nel 2012 e lui oggi è sotto inchiesta alla procura di Torino.

Gli ispettori di via Nazionale hanno messo in luce come la Carige di Berneschi sia stata di manica larga con alcuni imprenditori. Uno è quel Pietro Isnardi che dopo una lunga permanenza in banca è passato in Fondazione. Isnardi, industriale oleario, è suocero di Alessandro Scajola, fratello dell'ex ministro Claudio, a lungo vicepresidente della banca.

Tre giorni fa la Pietro Isnardi spa ha presentato richiesta di concordato preventivo. Ma non è l'unico caso. Spiccano i 35 milioni concessi a Francesco Bellavista Caltagirone per il porto di Imperia e mai rientrati, e gli affidamenti all'imprenditore amico di Gianpiero Fiorani, Andrea Nucera, oggi latitante a Dubai.

Tuttavia anche la Fondazione governata da Flavio Repetto, il grande nemico di Berneschi, sembra ricadere nello stesso schema. La collana "Storia della Liguria" commissionata alla docente Gabriella Airaldi è oggi arrivata alla quinta edizione. Pagata dalla Fondazione e stampata dalla casa editrice Marietti di cui è presidente lo stesso Repetto. E sempre la Marietti diede alle stampe nel 2003 il volume «Imprenditori con Gesù. Fede e mercato». Nove interviste a «cattolici ferventi e titolari di aziende leader» tra cui lo stesso Repetto mentre l'autore, Rodolfo Bosio, è oggi segretario generale della Fondazione.

 

enrico preziosiFRANCESCO BELLAVISTA CALTAGIRONEALESSANDRO SCAJOLA E SIGNORA repetto carige Berneschi CARIGE

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