letizia moratti attilio fontana matteo salvini pierfrancesco majorino

LA MOSSA DELLA MORATTI: SPACCARE LA LEGA PER PRENDERSI IL PIRELLONE (E DARE IL COLPO DI GRAZIA A SALVINI) – GASATA DALL’ULTIMO SONDAGGIO CHE LA DÀ TESTA A TESTA CON FONTANA,  MESTIZIA LANCIA UN MESSAGGIO AI LEGHISTI: “NEL CARROCCIO IL LIVELLO DI INSOFFERENZA VERSO LA DERIVA POLITICA CENTRALISTA DEL MOVIMENTO È ALTO. BOSSI POTREBBE SPINGERE I MILITANTI A TORNARE ALLO SPIRITO ORIGINARIO DEL MOVIMENTO” – “IL MIO SEMBRA IL PROGRAMMA DI ZAIA? È SOLO BUONSENSO, NIENTE A CHE VEDERE CON LA LEGA DI FONTANA E SALVINI”

Paolo Colonnello per “La Stampa”

 

LA PRESENTAZIONE DELLA CANDIDATURA DI LETIZIA MORATTI

Decisamente in forma («Le sfide sono corroboranti»), Letizia Moratti cerca di trafiggere il grigio di Milano con una giacca giallo limone nel quartier generale a due passi da piazza San Babila e da casa sua. Il sancta sanctorum della signora della buona borghesia milanese è in fermento per l’ultimo sondaggio: la partita è sempre più tra lei e il governatore uscente Fontana, mentre Majorino, al momento, risulta il terzo incomodo.

 

Un conto sono i sondaggi, un conto la dura realtà della campagna elettorale. Si dice «meglio soli che male accompagnati», ma in politica le alleanze sono importanti…

«In realtà non sarò da sola, correrò da indipendente, sostenuta da liste civiche e da Azione e Italia Viva. Le alleanze sono importanti però le ultime tornate elettorali hanno mostrato grande mobilità dell’elettorato. C’è tutta un’area liberale e riformista che non si ritrova nell’attuale centrodestra e in una posizione polarizzata a sinistra. Per i cittadini oggi conta la concretezza dei programmi e non dipendere dalle segreterie dei partiti».

 

Veniamo al dunque: perché mai da sinistra dovrebbero votarla?

LA PRESENTAZIONE DELLA CANDIDATURA DI LETIZIA MORATTI

«Perché affronto nel mio programma tutte tematiche care alla sinistra, benché sia convinta ormai che siano argomenti universali che dovrebbero appartenere a tutti, senza bandiere».

 

Per esempio?

«L’attenzione ai temi di inclusione sociale, la transizione ecologica, gli investimenti in salute pubblica, la necessità di alzare i salari, uno sviluppo sostenibile e equo e, non ultimo, l’attenzione ai diritti umani, tema per me non di adesso perché mi batto sui diritti con la mia associazione culturale Genesi».

 

LA PRESENTAZIONE DELLA CANDIDATURA DI LETIZIA MORATTI

Caspita, sembra il programma di Majorino…

«Invece no, perché è profondamente diverso nel metodo».

 

Ci rivela chi ha sentito nel Pd «ad alto livello»?

«All’inizio dell’estate Enrico Letta, e poi molti altri. Tutti pronti ad appoggiarmi…».

 

Si, ma poi non è successo.

«C’è qualcuno che ancora non mi perdona lo scontro con Pisapia, ma ormai sono passati quindici anni, forse si potrebbe guardare un po’ più avanti».

 

E se ad appoggiarla fosse un pezzo della Lega bossiana?

LA PRESENTAZIONE DELLA CANDIDATURA DI LETIZIA MORATTI

«Braccia aperte. Penso che all’interno della Lega il livello di insofferenza verso la deriva politica centralista del movimento sia alto. Nel mio programma, per esempio, ha un ruolo di rilievo il tema dell’autonomia, argomento per il quale sarebbe ora di svegliarsi».

 

Cioè?

«Una Lombardia autonoma deve guardare a una macroregione con il Veneto di Zaia e l’Emilia Romagna di Bonaccini per puntare a pesare, ed essere determinante per l’Unione Europea dei territori e dei popoli più che degli Stati».

 

Ora sembra il programma del Carroccio di Zaia…

«Anche qui: si tratta di programmi di buonsenso. Nulla a che vedere con la Lega di Fontana e Salvini».

matteo salvini e umberto bossi

 

Lei strizza l’occhio alla Lega delle origini.

«Di sicuro nella Lega c’è fermento e Umberto Bossi potrebbe spingere i militanti a tornare allo spirito originario del movimento».

 

Non le sembra che imponendosi subito come candidata presidente sia stato un po’ come pretendere di sedersi a capotavola senza chiedere il permesso?

«Mi sono messa a disposizione come candidata alla presidenza di Regione Lombardia nel vuoto di candidature che nessuno riusciva ad esprimere. Fontana e Majorino sono arrivati dopo. È un fatto che la mia candidatura abbia accelerato le altre due».

 

Anni con il centrodestra e ora si trova dall’altra parte della barricata. Perché?

LETIZIA MORATTI

 

«Ho sempre rivestito ruoli pubblici in qualità di tecnico, coerente con le mie idee liberali e riformiste, vicina ai valori della dottrina sociale della Chiesa. Semmai è il centrodestra ad aver tradito se stesso, snaturando la sua storica vocazione a rappresentare il mondo moderato, quello della cosiddetta maggioranza silenziosa. Oggi c’è solo una destra che ammicca ai No vax, ambigua sull’Unione Europea, vicina ai sovranisti come Orban. Non mi ci ritrovo e altri come me. Questo significa essere diventata una estremista di sinistra?».

 

No, però la destra non le ha offerto un ministero?

 

letizia moratti attilio fontana

«Ni, nel senso che non ho ben capito neanch’io».

 

Altre opportunità?

 

«Per esempio di poter scegliere rispetto a diverse presidenze di partecipate nazionali. Sarebbe stata una scelta di potere, mentre ho preferito una scelta più difficile ma più giusta».

 

Lei ha condiviso due anni di provvedimenti con Attilio Fontana. Cosa rinnega?

 

«Non rinnego quello che è stato fatto, frutto di grande impegno, competenza, responsabilità. Occorreva intervenire offrendo servizi sanitari più vicini ai cittadini. Ora ci sono risorse e tempi certi. Due miliardi di euro per realizzare 216 case e 71 ospedali di comunità, il 40 per cento entro fine anno, un altro 30 per cento nel 2023, l’ultimo nel 2024».

 

Insomma, andava tutto bene?

LETIZIA MORATTI E ATTILIO FONTANA

«Ma no. Quando sono arrivata, il sistema di prenotazione dei vaccini anti Covid mandava gli anziani a 100 chilometri da casa per vaccinarsi. Ho azzerato il consiglio di amministrazione di Aria e affidato la piattaforma di prenotazione a Poste Italiane. Dopo pochi mesi la Lombardia è divenuta un modello a livello mondiale. Decisioni concrete, non annunci come quello che voleva un polo produttivo del vaccino russo Sputnik strizzando l’occhio a Putin».

 

Cosa avrebbe voluto fare che non ha potuto fare?

«Avrei voluto più risorse a disposizione per affrontare la situazione dei pronto soccorso. E poi risolvere la cronica mancanza dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta. Al ministero della Salute giace un decreto sul quale ho lavorato intensamente che darebbe alle Regioni la leva per poter indirizzare i medici necessari».

 

LUCA ZAIA UMBERTO BOSSI MATTEO SALVINI

Lei vuole mettere insieme liberali, riformisti, socialisti. Ma nella sua lista finora si vedono soprattutto persone di centrodestra. Progetto fallito?

«No, non direi. La lista raccoglie esponenti di diverse estrazioni. Vedrà, ci saranno grandi sorprese...».

 

Chi pensa si farà del male in queste elezioni?

«I lombardi se non sceglieranno la concretezza, ma daranno ancora voce alle sirene di schieramenti polarizzati e divisivi ormai superati»

umberto bossi e matteo salvini

 

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."