alfonso bonafede giuseppe conte luigi di maio vito crimi

I MOVIMENTI DEL MOVIMENTO – LUIGINO DI MAIO AVRÀ PURE LASCIATO IL SUO INCARICO, MA STA BRIGANDO MOLTO PER RADUNARE LE SUE TRUPPE CONTRO GIUSEPPE CONTE E IL PARTITO DI QUELLI CHE VOGLIONO ALLEARSI STABILMENTE CON IL PD - NON A CASO IL NUOVO CAPO DELEGAZIONE È BONAFEDE (GIÀ FOFO DJ). L’OBIETTIVO È SPOSTARE GLI “STATI GENERALI” DOPO IL REFERENDUM SUL TAGLIO DEI PARLAMENTARI E…

 

 

Federico Capurso e Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

luigi di maio vito crimi

«Vito Crimi è allineato». Quattro semplici parole, provenienti dalla cerchia ristretta di Luigi Di Maio, mettono in chiaro che il reggente dei 5 Stelle non si scosterà dalla linea politica impostata dal predecessore. «E così deve continuare a fare», aggiungono a denti stretti, coscienti che in Senato in molti stanno cercando di trascinare Crimi sul fronte degli oppositori dell' ex capo politico. L' unica preoccupazione di Di Maio, ormai, è quella di assicurare la propria eredità interna, di tessere le fila per azzoppare aspiranti leader e tenere lontano il partito da Giuseppe Conte e dal centrosinistra.

LUIGI DI MAIO

 

Da Crimi sono già arrivate rassicurazioni durante un vertice riservato tra i due, alla Camera, avvenuto ieri pomeriggio nelle stanze del governo. Il primo passo da compiere è la conferma di Alfonso Bonafede come capo delegazione al governo. E l' indicazione arriva in serata durante la riunione dei membri grillini dell' esecutivo.

la solitudine di alfonso bonafede

 

Sarà il ministro della Giustizia dunque a partecipare al primo vertice in vista della verifica sull' agenda, previsto per domani. Così, Di Maio rinsalda la linea politica impostata prima dell' addio: «Nessun progetto di alleanza strutturale con il centrosinistra, né a livello nazionale né alle prossime Regionali». Non è un caso che dalla cerchia di Di Maio filtri un sentimento di forte irritazione nei confronti di Conte.

LUIGI DI MAIO TOGLIE LA CRAVATTA

 

L' apertura netta fatta dal premier a Nicola Zingaretti, invitando i Cinque stelle a prendere parte a un fronte anti-destre, viene letta come una pugnalata alle spalle: «Dire certe cose il giorno dopo le Regionali, con il risultato che abbiamo avuto, è stata una mossa scorretta. Così ci condanna a fare da stampella al Pd». E questo nonostante Conte sia l' unico, al momento, in grado di tenere testa al leader leghista.

 

giuseppe conte nicola zingaretti 1

Almeno nei sondaggi, o nei salotti tv, come ha dimostrato il record di share del premier a Otto e mezzo lunedì sera. Avere due uomini fedeli alla linea, però, potrebbe non bastare. Dai gruppi parlamentari è iniziato il pressing per correre in coalizione con il centrosinistra alle prossime Regionali di maggio, soprattutto in Campania, in Liguria e in Puglia.

 

luigi di maio vito crimi 3fico grillo di maio

Per questo Di Maio vorrebbe spostare più in là gli Stati generali, attualmente previsti il 13 marzo, posticipandoli magari al 4-5 aprile, primo weekend utile dopo il referendum sul taglio dei parlamentari. Agli Stati generali, infatti, i rapporti di potere interni potrebbero cambiare e rischia di passare una nuova linea filo-Pd. Trascinare ad aprile la fase congressuale e, di conseguenza, lasciare più a lungo Crimi come reggente, darebbe all' ex capo politico più tempo per organizzare le truppe e toglierebbe giorni preziosi alla fronda interna che ammicca al centrosinistra.

 

LUIGI DI MAIO STEFANO PATUANELLIvito cozzoli

Le due fazioni si stanno armando. Il mirino dei fedelissimi di Di Maio è puntato contro il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, che infatti si tiene prudentemente fuori da ogni partita politica interna e molla la sfida per il capo delegazione. Ma dopo l' ennesima batosta elettorale, e senza leader, con il M5S allo sbando, i gruppi aprono nuovi fronti di faida interna. Gli eletti calabresi chiedono a gran voce l' espulsione del presidente della Commissione antimafia Nicola Morra, reo di aver preso le distanze dal candidato governatore Francesco Aiello prima delle urne e di aver ammesso, poi, di non averlo votato.

luigi di maio vincenzo spadafora

 

franceschini cicutto

Nel tritacarne finisce anche il ministro dello Sport Spadafora, colpevole di aver nominato Vito Cozzoli al vertice dell' ente Sport e Salute, braccio operativo del Coni. Cozzoli, che Di Maio aveva voluto con sé come capo di gabinetto allo Sviluppo, viene considerato dai 5S un uomo troppo legato alle sfere di potere romano, lontane dalle logiche di scelta dei grillini affidate ai curriculum. Persino la nomina di Roberto Cicutto alla guida della Biennale di Venezia suscita l' ira di alcuni, come la senatrice Michela Montevecchi. Segno che lotta interna non ha fine.

luigi di maio vincenzo spadafora MATTIA SANTORI E' LA FUSIONE TRA DI MAIO E TONINELLIVITO COZZOLI FEDERICA GUIDIroberto cicuttoalfonso bonafede 1

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…