barack obama

DEI NERI PARLA OBAMA, CON LIBRERIA VOLUTAMENTE MAL DECORATA E SCARNA PER NON SEMBRARE TROPPO SECCHIONE, E BIDEN TORNA NEL CONO D'OMBRA - IL POLITOLOGO LARRY SABATO: ''TRUMP CON IL SUO 'LAW & ORDER' PUÒ RECUPERARE CONSENSI E VINCERE LE ELEZIONI SE L'ECONOMIA RIPARTE. BIDEN HA BUONE CHANCES MA I GIOVANI DEVONO ANDARE ALLE URNE. È UN POLITICO NOIOSO E FA BENE A FARSI VEDERE POCO. TRUMP RISCHIA LA SOVRAESPOSIZIONE''

 

 

1 - «TEMPESTA PERFETTA SULLA POLITICA AMERICANA MA LA SVOLTA ARRIVA SOLO SE I GIOVANI VOTANO»

Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera

 

«Il primo gennaio Donald Trump pensava, forse a ragione, di avere la rielezione in tasca. Poi tutto è cambiato con la pandemia, il collasso economico e l' esplosione della questione razziale. Nulla di ciò era prevedibile cinque mesi fa.

La tempesta perfetta che scuote il Paese e cambia le prospettive del voto, ma non do per certo un capovolgimento della situazione: adesso molti che consideravano Biden un perdente, già lo incoronano. È presto. Mancano altri cinque mesi al voto: dipende da quello che accadrà. E da come si comporteranno i giovani».

 

BARACK OBAMA E LA SUA LIBRERIA PORACCISTA

Larry Sabato, direttore dell' istituto per gli studi politici della University of Virginia, è un politologo democratico che, però, non ha mai risparmiato critiche anche aspre alla sinistra. «Crystal Ball», la sua newsletter di analisi e previsioni elettorali, è un punto di riferimento per molti, ma in questo periodo i suoi giudizi sono molto prudenti.

 

Nei sondaggi Trump continua a perdere colpi. La durezza in stile «law and order», anche a costo di infiammare la piazza, gli può far recuperare consensi?

«È possibile. In apparenza è una forzatura, ma nell' era di Richard Nixon abbiamo imparato che, quando la gente ha paura, accetta tutto da chi le promette sicurezza. Dipenderà molto dai giovani».

donald trump alla st. john's church

 

Che votano poco. il capo della polizia di Houston, Acevedo non solo ha invitato Trump a tenere la bocca chiusa, ma ha invitato i giovani che protestano a farsi sentire col voto.

«Ha ragione. Ne parliamo molto anche qui in Virginia. Le tensioni di questi giorni possono avere questo effetto. Ragazzi che fino a ieri escludevano di poter votare per Biden ora si preparano ad andare alle urne. Basterà? Non so».

 

L' America, si dice, vota col portafoglio. Oggi ci sono 40 milioni di disoccupati. Con la riapertura dell' economia arriverà la ripresa, ma a fine anno la disoccupazione sarà ancora molto sopra il 10%.

«Se non arriverà una forte ripresa, se ci sarà la seconda ondata del coronavirus, se continueranno le tensioni sociali, per Trump non ci sarà scampo. Ma aspetterei a darlo per morto: col 7,7% di disoccupazione - molto per gli Usa - Gerald Ford non fu rieletto.

Con lo stesso livello di disoccupati Ronald Reagan fu rieletto conquistando 49 Stati. La differenza? Dava speranza alla gente».

 

donald trump

Biden dà speranza? Per ora si è visto poco e i democratici pare che non faranno la convention, sostituita da un evento digitale.

«La gente si stufa a vedere troppo i leader. Trump è un bravo comunicatore, ma rischia con la sovresposizione. Biden è noioso, fa bene a esporsi poco. La crisi gioca a suo favore: più aumenta il caos, più molti sentono il bisogno di un governante saggio, tranquillo. Anche noioso: è rassicurante. Quanto alle convenzioni, è roba da dinosauri.

Servivano quando non c' era la tv o avevamo solo tre reti. Oggi c' è un sovraccarico di informazioni e immagini in tutti i canali: va bene anche una convention digitale».

michelle obama joe biden

 

I repubblicani vedevano in Trump un alieno, ora sono allineati dietro di lui. Cambierà ora che le sue sortite estreme rischiano di far perdere loro anche il controllo del Senato e hanno spinto il capo del Pentagono, Esper, a prendere le distanze?

«La rivolta dei generali contro la politicizzazione delle forze armate che ha spinto Esper a quel passo è una cosa molto sana sul piano istituzionale. Non credo che i politici repubblicani cambieranno: in privato lo detestano, un pubblico lo lodano senza riserve.

Hanno paura di lui e dei suoi elettori. Non cambierà».

 

 

2 - PARLA OBAMA E BIDEN RISCHIA IL CONO D'OMBRA

barack obama joe biden

Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

 

La voce di Barack Obama è l' ancoraggio più solido per un movimento in larga parte spontaneo e per ora senza leadership riconoscibili. Ieri, nella notte italiana, il primo presidente afroamericano della storia ha partecipato a un dibattito online, dopo una serie di interventi sui social. Obama si è schierato senza riserve con le ragioni delle proteste, ma ha chiesto a tutti i manifestanti di isolare, di emarginare i violenti, i saccheggiatori. Ma il suo messaggio punta sulla prospettiva: «La perdita di troppe vite tra i "black people" ha fatto precipitare la nostra nazione nell' angoscia. È il momento del lutto, della rabbia, ma anche della determinazione ad agire».

 

L' ex presidente torna a insistere sulla necessità di votare, «a tutti i livelli, non solo nelle elezioni per la Casa Bianca».

L' attivismo di Obama rischia di oscurare l' iniziativa di Joe Biden. Il front runner dei democratici ha deciso che parteciperà ai funerali solenni di George Floyd, organizzati dalla famiglia a Houston per lunedì e martedì prossimi.

barack obama 1

 

Finora Biden ha attaccato duramente il presidente Donald Trump e solidarizzato con la comunità afroamericana, risultata decisiva nella sua corsa verso la nomination del partito.

Non ha ancora offerto, invece, una proposta politica più complessiva. Una sintesi in grado di rassicurare anche i moderati, impauriti dai saccheggi notturni nelle grandi metropoli.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…