NON ABBIAMO UNA BANCA MA ABBIAMO UNA CASSA (DEPOSITI E PRESTITI) - IL GRUPPO “HERA” (CHE FA CAPO A 30 COMUNI DELL’EMILIA E ALLE COOP ROSSE) OTTIENE 100 MLN € DALLA CDP PER RILEVARE ACEGAS-APS - GRAZIE ALL’OPERAZIONE, BENEDETTA DA PASSERA E CONCLUSA COL CASH MESSO A DISPOSIZIONE DALL’EX MINISTRO PD BASSANINI, “HERA” DIVENTA IL PRIMO OPERATORE NEI RIFIUTI IN ITALIA, IL SECONDO NELL’ACQUA E IL TERZO NEL GAS…

Carlo Cambi per "Libero"

Non avranno una banca come tifava Piero Fassino ai tempi di Unipol & Consorte, ma di certo hanno una cassa! Pronta a versare cento milioni che sono soldi dei buoni postali e dei Comuni virtuosi - quattrini di tutti i cittadini - per fare un favore a una holding molto cara al Pd. È il solito affare all'italiana: comprarsi qualcosa con i soldi degli altri.

Sport praticato ampiamente dai capitalisti della nostrana gauche caviar abituata a impossessarsi - si vedano le prodiane liberalizzazioni - delle aziende pagandole con i debiti delle aziende medesime. Così il gruppo Hera, una multiutilitiy il cui capitale è spartito tra una trentina di Comuni della rossa Emilia Romagna col Comune di Bologna socio di maggioranza relativa e le Coop rosse, ha pensato bene di farsi finanziarie l'acquisizione della Acegas-Aps che distribuisce, gas, acqua luce e raccatta l'immondizia da Padova a Trieste con i soldi della Cassa Depositi e Prestiti.

C'è qualcosa di strano? Apparentemente no. Si dà però il caso che presidente della Cassa Depositi e Prestiti sia Franco Bassanini, ex ministro del Pd che di recente (da presidente di Astrid, un think thank di economisti progressisti) ha suggerito a Mario Monti di usare proprio la Cassa per abbattere il debito pubblico.

Per ora però i debiti a cui pare applicarsi sono quelli di Hera che per comprarsi la società del Triveneto sborsa nelle casse dei comuni di Padova e Trieste (guarda caso rossi) 150 milioni di euro parte cash e parte in concambio. Un affare che per Hera significa diventare il primo operatore nei rifiuti in Italia, il secondo nell'acqua e il terzo nel gas con un fatturato che arriverà nel 2013 a 4,5 miliardi di euro e un capitale di 1,4 miliardi che colloca Hera - che in questo modo copre dalla Romagna al confine con la Slovenia - al vertice italiano tra le multiutility.

E che al gigante rosso non costerà un soldo perché i quattrini ce li mette Bassanini. Come? Attraverso l'accordo che Hera e Fsi (Fondo della Cassa) hanno sottoscritto due giorni fa e in base al quale la CassaDepositi e Prestiti investe inHera fino a 100 milioni di euro. Fsi può infatti salire fino al 6% del capitale della multiutility. L'ingresso avverrà attraverso la sottoscrizione dell'eventuale inoptato di un aumento di capitale di Hera in opzione, da deliberare entro 12 mesi e da eseguirsi dopo l'integrazione con Acegas- Aps. Tutto bene? No. E per tre ragioni.

Primo perché i comitati acqua pubblica dell'Emilia Romagna strillano come aquile definendo questo accordo un' "operazione oscura che porterebbe l'indebitamento di Hera a 2 miliardi e 800 milioni con in più il rischio che il pacchetto azionario detenuto dal Patto di sindacato dei comuni emiliano-romagnoli scenda sotto il 50% di Hera".

Secondo perché l'operazione sarebbe benedetta in gran segreto dal ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera in attuazione di un progetto targato McKinsey per formare la Gui (Grande utility italiana) la seconda maxi-aggregazione nazionale dell'energia col sostegno del Fondo strategico di Cassa Depositi e Prestiti e a questo punto affidata al Pd.

Terzo perché le tariffe nel Nord Est sono tra le più care d'Italia mentre i top manager di Hera guadagnano cifre da capogiro. Il presidente Tomaso Tommasi di Vignano e l'amministratore delegato Maurizio Chiarini si spartiscono più di un milione di euro di emolumenti. Per questo sono stati messi sotto accusa proprio nell'assemblea di Hera da alcuni Sindaci e sono stati salvati dal Comune di Bologna che ha votato a favore dei superstipendi dei "compagni" per ordine del Pd.

E ora con i soldi degli italiani la Cassa invece di sbloccare i pagamenti alle aziende che attendono il saldo delle fatture che lo Stato deve loro non solo rafforza le buste paga di Tommasi e Chiarini, ma crea una megaholding che a tagliare le tariffe non ci pensa proprio. Con un operazione molto gradita a al Partito Democratico che, in cambio, sponsorizza un aumento di capitale della Cassa Depositi e Prestiti per tagliare fuori le Fondazioni bancarie. Del resto garantisce Bassanini.

 

logo cassa depositi Cassa depositi e prestiti a FRANCO BASSANINI CORRADO PASSERA

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...