toninelli di maio perilli

POLVERE DI 5 STELLE - SUI NUOVI CAPIGRUPPO DI MAIO RISCHIA LO STRAPPO DEI FRONDISTI - SE TONINELLI NON VERRÀ RISARCITO DEL POSTO AL GOVERNO DIVENTANDO CAPOGRUPPO AL SENATO (DA OGGI SI VOTA), I VENTI DI SCISSIONE AVRANNO ANCHE LUI IN PRIMA FILA. SI DICE CHE A PALAZZO MADAMA DI MAIO PREFERISCA IL RIVALE, GIANLUCA PERILLI - OCCHIO ANCHE ALLA LEZZI E ALLA GRILLO E AI CALABRESI DI MORRA…

Mario Ajello per “il Messaggero”

 

danilo toninelli spaesato in senato

«Occhio a Toninelli, alla Lezzi e alla Grillo», dicono tra Camera e Senato nei 5 stelle. I capi della rivolta interna al movimento sono loro, i tre ex ministri lasciati a spasso da Di Maio. Se Toninelli non verrà risarcito del posto al governo non riconfermatogli diventando capogruppo al Senato (da oggi si vota), i venti di fronda e di scissione avranno anche lui in prima fila.

 

E Danilo, lombardo della provincia di Cremona con buoni rapporti con i leghisti della sua regione, anche se Salvini lo prende sempre in giro, potrebbe riservare sorprese. «Speriamo che vada tutto bene, sia nell'elezione del capogruppo al Senato sia in quella alla Camera», questo il mood in M5S, «sennò la festa del movimento a Napoli il prossimo weekend, edizione annuale ma anche occasione per celebrare il decennale della fondazione, potrebbe essere rovinata da clamorose assenze polemiche».

luigi di maio

 

FESTA OPPURE NO

Ma festa o non festa, c'è che la non elezione di Toninelli - si dice che Di Maio preferisca il rivale, Gianluca Perilli, gran mediatore assai stimato da tutti - farebbe esplodere la polveriera dei malcontenti e addenserebbe una corrente, una fronda o una scissione. Con dentro la Grillo e la Lezzi, il senatore Giarrusso che non ne può più di Di Maio e di Casaleggio, i calabresi di Morra che hanno già detto mai e poi mai al patto con il Pd nelle regionali di casa loro e via così. In un concentrato di tutti i malpancisti, spesso assai diversi tra di loro, vogliosi di battere un colpo vero. Questo nucleo di grillini-antidimaisti può contare nei territori su varie sponde.

 

Quella dei rivoltosi della Carta di Firenze (che vogliono azzerare tutto nel movimento), quella degli ammutinati che si sono riuniti a Bologna, e pezzi di M5S umbri (il senatore Lucidi è un altro in lizza per fare il capogruppo, e ha messo nella sua squadra Virginia La Mura che ha già un piede fuori perché deferita ai probiviri) che ancora protestano contro il patto con il Pd nelle elezioni regionali del 27 ottobre. E se vince Salvini, daranno fuoco alle polveri.

 

DANILO TONINELLI

Tra domani e dopodomani l'elezione dei capigruppo è dunque un passaggio delicato. E che già è diventato uno scontro tra correnti. Un contarsi, uno schierarsi, un voler prevalere dentro il movimento e chi avrà la peggio in questo passaggio non si limiterà a leccarsi le ferite. Perilli in Senato oltre ad avere, così dicono le indiscrezioni ma chissà il favore di Di Maio, di cui è diventato un fedelissimo, ha anche molta stima diffusa sia come vice-presidente della commissione Affari Costituzionali (è avvocato) sia come vice-presidente del gruppo quando lo dirigeva Patuanelli (altro suo sponsor). Toninulla rischia perciò di restare senza niente.

 

perilli

E «la sua, come quella di altri, è già adesso la rabbia dei trombati», dicono nel movimento, «e qui c'era da Vietnam». Nella squadra di Toninelli aspirante capogruppo c'è come vice Stefano Licheri, stimato avvocato sassarese, ex collaboratore del procuratore della Figc Stefano Palazzi al tempo di Calciopoli, e a sua volta considerato piuttosto inquieto nei confronti dell'andazzo in M5S. E lui ai leghisti piace non poco.

 

IL DUE A ZERO

La doppia partita dei capigruppo se dovesse finire due a zero - ossia Perilli al Senato e alla Camera un'altra dimaiana: Anna Macina - scatenerebbe l'inferno degli altri. E va bene che tutti dicono che «per ora la scissione non c'è» ma nessuno dice che la scissione non ci sarà. E ogni occasione è buona, dentro i 5 stelle, per confermare a loro stessi e agli altri quanto la convivenza delle aspirazioni e degli indirizzi sia sempre più complicata. Contro la Macina, ortodossa di Luigi, compete un ex ortodosso di Di Maio, Francesco Silvestri. Nella cui squadra come vice c'è Riccardo Ricciardi, un pasdaran campano, un po' vicino a Fico e un po' stile Saviano (giustizialista). Insomma, oggi per l'approvazione del taglio del numero dei parlamentari grande festa in casa M5S, ma la casa sta bruciando.

DANILO TONINELLIdanilo toninelli palestrato. danilo toninelli palestrato danilo toninelli palestrato 2danilo toninelli palestrato 3

 

danilo toninelli palestrato.

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...