alessandro proto

PROTO-POLITICA! - L’IMPOSTORE DELLA FINANZA SI CANDIDA COL M5S, CHE LO RESPINGE: ‘È CONDANNATO, SE NE PUÒ STARE A CASA’ - LUI, CHE VIVE SOLO DI QUESTE SPARATE, REPLICA: ‘NON HANNO SPECIFICATO I REATI, QUINDI LA MIA CANDIDATURA È VALIDA. È DI MAIO CHE HA PAURA’ - LA SVIZZERA LO ESPELLE: EMESSO UN DIVIETO DI ENTRATA FINO AL 2022!

ALESSANDRO PROTO ESPULSO DALLA SVIZZERA

Da http://www.ticinonews.ch

 

Alessandro Proto, l'affarista milanese noto per le sue bufale, l'ultima delle quali riguardante l'inventato arrivo a Lugano di Harvey Weinstein, non può più mettere piede in Svizzera.

Lo scorso 17 novembre la Segreteria di Stato della migrazione ha infatti emesso un divieto d'entrata valido fino al 2022 nei confronti del 43enne italiano.

 

Ad anticiparlo è la RSI, spiegando che la decisione di Berna è giunta su proposta del Dipartimento delle istituzioni del Canton Ticino ed è motivata dai reati e dalle condanne subite all'estero da Proto. Anche sua moglie, residente a Novazzano, si è vista togliere il permesso B in quanto "non dispone di mezzi finanziari sufficienti".

 

 

1. M5S: PROTO, MIA CANDIDATURA REGOLARE, DI MAIO HA SOLO PAURA

 (ANSA) - "La mia candidatura alle parlamentarie del Movimento 5 Stelle è stata fatta in tempo ed è assolutamente regolare, come da statuto da loro presentato. Le dichiarazioni di Toninelli e Di Maio contro di me dimostrano solo una gran paura e l'opposto della democrazia che tanto sbandierano. Nello statuto NON sono specificati quali reati vengono accettati e quali no, pertanto o accettano il fatto che io possa candidarmi oppure è l'ennesima buffonata che fanno da qualche tempo a questa parte".

 

alessandro proto

E' quanto afferma il finanziere Alessandro Proto, la cui iscrizione alla parlamentarie da indagato ha provocato un acceso dibattito nel M5s. "Sono peggio di un partito politico, altro che libertà e democrazia. Sono 4 ex disoccupati, incluso il candidato premier Di Maio, che hanno trovato l'America con Grillo. Ora c'è spazio anche per chi ha avuto problemi con la giustizia come il sottoscritto. Ho pagato il mio debito e sono pronto a sfidarli convinto di poter vincere queste parlamentarie", conclude Proto.

 

 

2. SPUNTA L' AUTOCANDIDATURA FAKE DI PROTO ORA PER IL M5S È INCUBO IMPRESENTABILI

Ilario Lombardo per la Stampa

 

luigi di maio steward

Impresentabile lo sarà per davvero, Alessandro Proto, perché alla fine la sua candidatura non verrà presentata. «Visto il suo curriculum e le tipologie dei reati che ha commesso - spiega il deputato Danilo Toninelli -può rimanersene tranquillamente a casa. Il nostro statuto ci difende dagli scalatori senza scrupoli».

 

L' autocandidatura tutta mediatica del finanziere Proto, come è stato solito fare lui per anni, mago di imbrogli e di millanterie, arrestato e condannato per una serie di reati finanziari, svela tuttavia l' infinita lotta del sistema del M5S con le proprie contraddizioni.

 

Costretti ad alleggerire la fortezza anti-garantista, per ottenere credibilità e competenza di candidati esterni all' asfittico mondo grillino, gli uomini della Casaleggio Associati, che gestisce regole e procedure per la composizione delle liste, hanno dovuto aprire le porte del Movimento dall' interno.

 

ALESSANDRO PROTO

Il risultato, il primo di una serie che si potrebbe rivelare piena di sorprese, è la falsa candidatura di Proto, uno che sulla propria mitomania ha scritto il libro «Io sono l' impostore»: «Sono da sempre un estimatore della mentalità del Movimento e purtroppo negli ultimi mesi vedo una caduta verso il basso a partire da Di Maio, che di leader ha davvero poco. Quanto da me previsto nel 2013, poi bloccato a causa del mio arresto, e cioè diventare Presidente del Consiglio, potrebbe avverarsi nel giro di pochi mesi».

 

Non si avvererà mai ma è vero che Proto già ci provò nel 2013 con la lista di Silvio Berlusconi. E in fondo le somiglianze dei due movimenti ci sono, almeno nelle intenzioni. Entrambi predicano l' apertura alla società civile, fuori dal professionismo della politica. Nel 1994 Berlusconi imbarcò intellettuali e liberi pensatori affascinati dalla rivoluzione liberale che ci misero poco a voltargli le spalle. Oggi Di Maio, annunciando che «tante persone, tanti neolaureati e professionisti hanno aderito al nostro appello» per le liste plurinominali (parte proporzionale della legge elettorale), rilancia e chiede «una grande partecipazione di persone del territorio» per i collegi uninominali.

danilo toninelli

 

«Fatevi avanti» chiede Di Maio, che ha forte bisogno di cittadini con un certo seguito di apprezzamento, per provare a scippare qualche collegio alla destra e al Pd. Ma questa sarà la seconda fase della selezione. Da ieri invece è partito il lavoro di scrematura e di valutazione di tutte le autocandidature. Ai nomi vip dei giornalisti tv Emilio Carelli, Gianluigi Paragone e Dino Giarrusso, si aggiungono Gregorio De Falco, il capitano che urlò a Francesco Schettino di risalire sulla Concordia mentre affondava, e di Vincenzo Zoccano, presidente del Forum italiano sulla disabilità.

 

A parte loro, i 5 Stelle avranno molti curriculum e molte fedine penali da vagliare. Dopo l' ex senatore Elio Lannutti, ha proposto la propria candidatura un altro ex Idv, Pierfelice Zazzera, già deputato, coinvolto in un paio di vicende giudiziarie, per un' accusa di molestie poi archiviata e per diffamazione. Il caso di Proto rivela l' incubo del M5S di trovarsi inzeppato di impresentabili, sia dal punto di vista giudiziario sia semplicemente in quanto ennesimi cultori del complotto delle scie chimiche.

 

LUIGI DI MAIO E FIDANZATA

Ecco perché il M5S si prenderà qualche giorno prima di confermare i candidati ufficiali, consapevole di dover combattere la percezione di essere diventato un taxi per entrare in Parlamento e un ufficio di collocamento.

DANILO TONINELLI

 

 

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - C’ERA UNA VOLTA LA LEGA DI SALVINI - GETTATO ALLE ORTICHE CIÒ CHE RESTAVA DEI TEMI PIÙ IDENTITARI DEL CARROCCIO, DECISO A RIFONDARLO NEL PARTITO NAZIONALE DELLA DESTRA, SENZA ACCORGERSI CHE LO SPAZIO ERA GIÀ OCCUPATO DALLE FALANGI DELLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, HA PERSO IL LUME DELLA RAGIONE: UNA FURIA ICONOCLASTA DI NAZIONALISMO, SOVRANISMO, IMPREGNATA DI RAZZISMO, XENOFOBIA, MASCHILISMO E VIOLENZA VERBALE - SECONDO I CALCOLI DEI SONDAGGISTI OGGI QUASI LA METÀ DEI CONSENSI DELLA LEGA (8,8%) APPARTIENE AI CAMERATI DEL GENERALISSIMO VANNACCI CHE MICA SI ACCONTENTA DI ESSERE NOMINATO VICESEGRETARIO DEL CARROCCIO: CONSAPEVOLE CHE L’ELETTORATO DI ESTREMA DESTRA, AL SURROGATO, PREFERISCE L’ORIGINALE, SI È TRASFORMATO NEL VERO AVVERSARIO ALLA LEADERSHIP DEL CAPITONE, GIÀ CAPITANO - OGGI SALVINI, STRETTO TRA L’INCUDINE DELL'EX GENERALE DELLA FOLGORE E IL MARTELLO DI MELONI, È UN ANIMALE FERITO, QUINDI PERICOLOSISSIMO, CAPACE DI TUTTO, ANCHE DI GETTARE IL BAMBINO CON L'ACQUA SPORCA...

giorgia meloni nicola fratoianni giuseppe conte elly schlein matteo ricci

DAGOREPORT – BUONE NOTIZIE! IL PRIMO SONDAGGIO SULLO STATO DI SALUTE DEI PARTITI, EFFETTUATO DOPO LA SETTIMANA DI FERRAGOSTO, REGISTRA UN CALO DI 6 PUNTI PER FRATELLI D'ITALIA RISPETTO ALLE EUROPEE 2024 (IL PARTITO DELLA MELONI, DAL 29% PASSEREBBE AL 23) - A PESARE È LA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE, DALLA PRODUTTIVITÀ CALANTE DELLE IMPRESE A UN POTERE D’ACQUISTO AZZERATO DAI SALARI DA FAME - IL TEST DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, CHE CHIAMA ALLE URNE 17 MILIONI DI CITTADINI,   POTREBBE DIVENTARE UN SEGNALE D'ALLARME, SE NON LA PRIMA SCONFITTA DELL’ARMATA BRANCAMELONI - A PARTIRE DALLE PERDITA DELLE MARCHE: IL GOVERNATORE RICANDIDATO DI FDI, FRANCESCO ACQUAROLI, È SOTTO DI DUE PUNTI RISPETTO AL CANDIDATO DEL CAMPOLARGO, IL PIDDINO MATTEO RICCI - LA POSSIBILITÀ DI UN 4-1 PER IL CENTROSINISTRA ALLE REGIONALI, MESSO INSIEME ALLA PERDITA DI CONSENSI ALL'INTERNO DELL'ELETTORATO DI FDI, MANDEREBBE IN ORBITA GLI OTOLITI DELLA DUCETTA. NEL CONTEMPO, DAREBBE UN GROSSO SUSSULTO AI PARTITI DI OPPOSIZIONE, SPINGENDOLI AD ALLEARSI PER LE POLITICHE 2027. E MAGARI FRA DUE ANNI LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SARÀ RICORDATA SOLO COME UN INCUBO...

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...