guido crosetto christine lagarde

"DALLA BCE ARRIVA PER L’ITALIA UNA STRETTA DA 100 MILIARDI. SE E’ UNA DECISIONE SBAGLIATA CHI NE RISPONDE?” - IL MINISTRO DELLA DIFESA CROSETTO METTE SOTTO ACCUSA CHRISTINE LAGARDE: “SE TRA SEI MESI LE ECONOMIE SARANNO DISASTRATE DA QUESTE DECISIONI, CI SARÀ QUALCUNO CHE NE È RESPONSABILE?QUESTI ENTI DEVONO SMETTERLA DI SENTIRSI TERZI E IN CATTEDRA. VANNO CONOSCIUTE LE PREVISIONI SU CUI SI BASANO LE LORO SCELTE E CHIEDERE CONTO DEI RISULTATI OTTENUTI - È NECESSARIO APRIRE UNA RIFLESSIONE EUROPEA SU ORGANISMI CREATI PER RISPONDERE A LOGICHE DEL TUTTO SCOLLEGATE DALLE AZIONI DEI GOVERNI E DELLA COMMISSIONE”

Federico Capurso per “la Stampa”

 

guido crosetto

Le critiche alla Bce, a Bankitalia, al Mes. Il rapporto del governo con il mondo finanziario sembra finora fondato sulla diffidenza. Guido Crosetto, ministro della Difesa e colonna portante di Fratelli d'Italia, ha mostrato perplessità per la recente decisione della Bce di alzare i tassi di interesse, ma «il mio non era un attacco alla Banca centrale europea».

 

Deve però cambiare qualcosa, sottolinea, «perché le decisioni di questi organismi sedicenti tecnici vengono prese spesso come se fossero compiute da Ufo, senza che ci si ponga il problema di spiegare quali siano le ricadute attese e soprattutto senza che si possa mai chiedere conto se poi queste scelte hanno impatto negativo sui popoli e sulle nazioni europee».

christine lagarde

 

Serve più comunicazione?

«Vorrei sapere da madame Lagarde, ad esempio, cosa si aspetta da questa scelta di alzare i tassi e dall'annuncio di volerli alzare ancora mentre contestualmente ribadisce di non voler più intervenire nell'acquisto titoli di Stato a partire da marzo. E vorrei chiedere all'Autorità bancaria europea il senso di chiedere proprio in questo momento un maggior impegno di capitale alle banche a garanzia dei loro prestiti.

il grafico twittato da guido crosetto dopo il rialzo dei tassi

 

Ora dovranno chiedere ai loro clienti il rientro dei crediti concessi. Tanto per capirci, per l'Italia si parla di una stretta da 100 miliardi. Una restrizione di credito in questo momento è una decisione pesante. A qualcuno dovranno pur rispondere. Perché i governi possono anche fare la migliore manovra del mondo, ma se poi arrivano scelte che incidono drammaticamente sulle famiglie e le imprese...».

 

Vuole una responsabilità politica, quindi.

«Serve un bilanciamento di responsabilità. Questi enti devono smetterla di sentirsi terzi e in cattedra. Vanno conosciute le previsioni su cui si basano le loro scelte e chiedere conto dei risultati ottenuti, se hanno sbagliato. Se tra sei mesi le economie saranno disastrate da queste decisioni, ci sarà qualcuno che ne è responsabile?».

 

Chi dovrebbe svolgere il ruolo di controllore?

«È necessario aprire una riflessione europea su organismi creati per rispondere a logiche del tutto scollegate dalle azioni dei governi e della Commissione. È un tema che Parlamento europeo, governi Eu e Commissione si devono porre».

christine lagarde

 

L'Europa in questo momento è scossa dal Qatargate. I gruppi dei Socialisti e dei Popolari europei invitano a distinguere le condotte dei singoli da quelle delle istituzioni.

«È ciò che dico da decenni: tenere distinte le responsabilità personali da istituzioni o partiti. Ma il primo ad aver usato politicamente presunti scandali è stato il centrosinistra. Negli anni delle loro battaglie contro Berlusconi, hanno distrutto la credibilità delle istituzioni e continuano a farlo ancora oggi, in nome di una superiorità morale che non esiste».

 

ursula von der leyen volodymyr zelensky 3

L'Europa gioca una delle sue sfide decisive in Ucraina. Nella corsa al riarmo sarà sufficiente raggiungere il 2% del Pil o è una soglia che verrà superata in questa legislatura?

«L'impegno del 2% è stato preso in Galles nel 2014. Da allora ogni Governo italiano ha ribadito la volontà di mantenere la promessa. Compresi i governi Conte 1 e Conte 2. Di cui non ricordo chi fosse il presidente del Consiglio. Già sarà un risultato importante raggiungere il 2%. Porsi altri obiettivi mi pare inutile e velleitario».

 

L'Italia desecreterà la lista di armi che invia a Kiev nel prossimo eventuale decreto?

«È una decisione su cui ragionerà il governo nel suo complesso».

 

GUIDO CROSETTO

Lei sarebbe favorevole?

«Per senso delle istituzioni devo ripetere che la riflessione sarà collegiale. Decideremo insieme se fare un sesto decreto e avere un atteggiamento diverso da prima. Il Parlamento ci ha autorizzato a seguire le metodologie usate finora, con il passaggio al Copasir che, se qualcuno lo ha dimenticato, è un organo del Parlamento».

 

Si riferisce al M5S, che chiede un nuovo voto dell'Aula sull'ipotesi di inviare armi? Perché non concederlo, con una maggioranza che sul tema si allarga a Pd e Terzo Polo?

«Si è appena votato. A loro interessa solo avere un'occasione in più per fare demagogia, per la loro recita parlamentare.

Avrebbe molto senso e sarebbe molto utile se ci fosse realmente la volontà di ragionare di proporre qualcosa di nuovo o utile a percorrere una via alternativa, che ci aiutasse all'apertura di un tavolo per la pace e dalla de-escalation, che sono il nostro obiettivo».

 

GIUSEPPE CONTE

Sterilizzereste la polemica che Giuseppe Conte muove da due mesi.

«Lui e il suo partito hanno approvato ciò che oggi io devo fare, attuando i primi cinque decreti. Finge di scordarsene. D'altronde parliamo di una persona che va a visitare i luoghi di maggiore disagio italiano, soffiando su quel disagio, come se fosse interessato ai problemi. Luoghi che in 50 anni di vita non ha mai visto e che non gli sono mai interessati.

Mi stupisce che non porti loro delle brioche».

 

berlusconi meloni salvini alle consultazioni

Manovra difesa a spada tratta durante la kermesse di Fratelli d'Italia, che festeggia il suo decennale. Lei dal palco ha parlato di un'evoluzione e di un allargamento del partito. In quale direzione?

«Io sono da sempre dell'idea che si debba creare un grande partito di centrodestra. Sono sempre stato convinto della necessità e dell'utilità di una contrapposizione bilaterale: due grandi blocchi e non una miriade di partiti che si dividono solo per motivi di leadership».

 

Il Popolo delle Libertà bis?

«Piuttosto, la nascita di un grande partito conservatore italiano, che come tutti i partiti conservatori racchiuda al suo interno sensibilità diverse. Non devono essere partiti univoci».

meloni salvini berlusconi al quirinale

 

Lega e Forza Italia dovrebbero essere d'accordo.

«Non è un progetto di annessione o una scalata ostile. Dovrebbe essere un progetto di crescita culturale che ci porti a chiedere la nascita di un unico partito conservatore. Penso che Giorgia Meloni possa avere, oltre al suo ruolo istituzionale, anche un ruolo di rifondatrice della politica italiana».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…