trump zuckerberg dorsey

"LA CHIUSURA DEGLI ACCOUNT DI TRUMP? LO HANNO FATTO PERCHÉ HA PERSO LE ELEZIONI. SE AVESSE VINTO NON SI SAREBBERO COMPORTATI ALLA STESSA MANIERA" - ALEC ROSS, EX CONSIGLIERE DI HILLARY CLINTON, TOGLIE IL VELO ALL'IPOCRISIA DI TWITTER E FACEBOOK CHE, QUANDO IL TYCOON ERA IN SELLA, NON HANNO FIATATO: "PER ANNI I SOCIAL NON HANNO FATTO NULLA. TWITTER HA DATO ALLA LUCE IL TRUMP POLITICO E ORA LO HA MESSO A TACERE. ZUCKERBERG? HA TROPPO POTERE, NON LO SA GESTIRE E NON COMPRENDE LE CONSEGUENZE CHE LA SUA PIATTAFORMA HA SULLA POLITICA E SULLA SOCIETÀ"

Jaime D'Alessandro per "la Repubblica"

 

ALEC ROSS

Parla Alec Ross, già consigliere all' innovazione di Hillary Clinton. "Si dovevano discutere regole certe all' inizio del mandato presidenziale". E della politica dice: "Soffre di un grave gap tecnologico" È stato il consigliere all' innovazione di Hillary Clinton quando era Segretario di stato sotto la presidenza Obama, ha scritto un libro denso e sorprendente sulla tecnologia intitolato "Il nostro futuro", ha corso per i democratici per la carica di governatore del Maryland nel 2018.

 

Alec Ross, 49 anni alcuni dei quali passati nel nostro Paese, è fra i pochi politici americani che si muove con la stessa disinvoltura sia negli ambienti di Washington sia in quelli della Silicon Valley. Ora è tornato in Italia dove insegna presso la Bologna Business School in attesa di capire cosa vuol fare "da grande". Ed è da qui che ha seguito l' evolversi della situazione negli Stati Uniti.

 

TRUMP TWITTER

Qual è stata la sua reazione alla notizia che Twitter aveva chiuso per sempre l'account di Donald Trump?

«Sono rimasto sorpreso perché per molti anni i social network non hanno fatto nulla, non hanno alzato un dito. Sono passati direttamente dalla passività al bando».

 

Cosa avrebbero dovuto fare Jack Dorsey che dirige Twitter e Mark Zuckerberg che è a capo di Facebook? E quando avrebbero dovuto farlo?

«Conosco personalmente entrambi. È stato lo stesso Jack Dorsey a creare il mio account Twitter mentre eravamo seduti uno a fianco all' altro su un marciapiede a Città del Messico nell' ottobre del 2009. Sono due persone molto intelligenti ma non sono saggi: ingegneri poco sofisticati quando si tratta di politica e di società. Avrebbero dovuto dialogare con Donald Trump e con tutti gli altri politici che gli somigliano, stabilendo anni fa regole molto chiare, confini che se superati avrebbero portato a conseguenze certe».

donald trump parler twitter

 

Ora però dovranno farlo e non solo negli Stati Uniti.

«Un sistema di regole chiaro e coerente è necessario. Ma dubito che lo possano progettare nella Silicon Valley, non ne hanno la capacità».

 

C'è chi sostiene che la cacciata di Trump da Twitter e l'allontanamento dalle altre piattaforme sia stata una mossa politica.

«L'hanno sicuramente potuto fare perché Trump ha perso le elezioni e aveva solo poche settimane a disposizione. Se avesse vinto e avesse comunque provocato una rivolta, non credo si sarebbero comportati alla stessa maniera i colossi del web. In parte è però anche frutto della pressione che queste compagnie ricevono dai loro stessi dipendenti e da una parte dei loro utenti negli Stati Uniti».

account twitter di donald trump

 

Si è dibattuto sul ruolo dei social network in politica, e non certo da oggi. Svolgono la funzione di un servizio pubblico in mani private. Ma non sono testate giornalistiche. Come vanno trattati e chi dovrebbe stabilire cosa sono?

«Abbiamo tre grandi questioni da affrontare: la sicurezza pubblica e come difendere le comunità vulnerabili e l' integrità democratica sul web; la questione della privacy e più in particolare sia i sistemi di tracciamento dei dati personali sia le cosiddette camere di eco che online creano dei gruppi isolati che aumentano la polarizzazione; infine il rispetto della libera concorrenza e l' equità del mercato digitale. Sono tutte questioni che richiedono l' intervento dei governi».

 

mark zuckerberg in audizione al senato

Quale è stato il reale impatto della politica e della propaganda online sulla politica di questi ultimi quattro anni? E cosa c' è di differente rispetto a quando lei lavorava con Hillary Clinton?

«I social network, ma anche radio e tv della nuova destra estrema americana, hanno creato un universo alternativo alla realtà. Quando lavoravo per Barack Obama o per Hillary Clinton la disinformazione era un fenomeno comune, ma nulla che assomigliasse ai livelli che abbiamo raggiunto oggi. Ora è un mondo parallelo».

 

jack dorsey

Alcuni alti dirigenti di Facebook, Mike Schroepfer per esempio che è a capo di tutta la parte tecnologica, sostengono che le polarizzazioni sono sempre esistite. Specie negli Stati Uniti.

«Mike Schroepfer conosce la tecnologia come pochi altri ma non sa nulla di geopolitica. Gli Stati Uniti sono più polarizzati oggi di quanto non lo siano stati durante la Guerra Civile e l' azienda di Mike ha una grossa responsabilità. Twitter ha di fatto dato alla luce il Donald Trump politico e ora lo stesso Twitter lo ha messo a tacere. Peccato abbiano agito a danni ormai fatti. Trump sapeva esattamente cosa stava facendo in questi anni mentre usava i social network e conosceva le conseguenze molto meglio dei giovani ingegneri che popolano i colossi della tecnologia. Già questo dice tutto».

donald trump twitter

 

Cosa spera che accada ora?

«Mi aspetto che i consigli di amministrazione di queste società attuino un cambiamento reale. È evidente che ci sono nuove figure che devono essere assunte e altre che andrebbero licenziate. La prima cosa che dovrebbe accadere è una revisione profonda del sistema gerarchico di queste multinazionali. Mark Zuckerberg, per esempio, ha troppo potere e ha già mostrato di non saperlo gestire. Ebbi con lui una discussione sulla destra estrema. Chiaramente non comprende le conseguenze che la sua piattaforma ha sulla politica e sulla società».

manifestanti assediano il campidoglio a washington

 

Il processo per regolare le grandi piattaforme web è stato avviato sia negli Usa sia in Europa, anche se con modi e toni differenti. Crede che i politici chiamati a scrivere queste leggi siano preparati?

«No, questo è l'altro grosso problema: c'è più conoscenza della tecnologia nelle scuole dei miei figli che nella maggior parte dei governi. È imperativo che la politica sia europea sia americana aumenti il livello di comprensione su questi temi».

manifestanti assediano il campidoglio a washington

 

Lei ha corso per i democratici per una poltrona da governatore. Qual è stata la sua personale esperienza nell'uso dei social network?

«Ho provato a usarli in maniera divertente e con passione, ma sono cose che non funzionano più molto. I social media sono diventati un luogo molto arrabbiato, cupo, dove come sappiamo l'odio funziona bene».

 

Ci proverà di nuovo a scendere in politica?

«Forse, ma ci sono molti altri modi per cambiare il mondo. La politica è solo uno fra tanti».

il congresso usa dopo l'assalto 2jake angeli donald trump e l assalto al congresso memesupporter di trump alla scrivania di nancy pelosi supporter di trump si fa le foto al posto dello speaker al congresso jake angeli al congresso cio che resta nella scrivania di nancy pelosi dopo l'assalto dei supporter di trump federali al congresso dopo l assalto dei supporter di trump l assalto al congresso ispirato dai leghisti memesupporter di trump si fa una foto con la statua di gerald ford il congresso usa dopo l'assalto

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…