luigi di maio alessandro di battista gilet gialli

"DI MAIO E DIBBA SONO DUE BAMBINI, INCONTRANO I GILET GIALLI FOTTENDOSENE DELLE CONSEGUENZE” - I SERMONI DI MASSIMO CACCIARI: “FRA CINQUESTELLE E RENZI C’E’ CONTINUITÀ DI ATTEGGIAMENTI. DIRE 'COSA ME NE FACCIO DEI COMPETENTI' È TIPICO DEL POPULISMO DI DESTRA CHE TROVIAMO IN TRUMP, IN UNGHERIA, IN POLONIA - ALLA FINE DELL'ANNO CI RITROVEREMO A FARE UNA FINANZIARIA CON IL PAESE IN RECESSIONE…”

Da “Circo Massimo - Radio Capital”

MASSIMO CACCIARI

 

Niente di nuovo in Abruzzo. Il risultato delle elezioni regionali, con il crollo del M5S e la crescita della Lega, secondo Massimo Cacciari era ampiamente prevedibile: "Mi pare un risultato scontato, non è stato niente di particolare", dice il filosofo a Circo Massimo, su Radio Capital, "da sempre i 5 stelle giocano fuori casa quando si tratta di elezioni amministrative che necessitano di un minimo di radicamento sul territorio. Me l'aspettavo".

 

di maio di battista gilet gialli

E dietro la sconfitta del partito di Di Maio non c'è un malessere più generale? "Non mi pare", ragiona l'ex sindaco di Venezia, "Finora quello che avevano detto in campagna elettorale l'hanno presentato, dal reddito di cittadinanza al colossale bidone sulle pensioni. Poi la gente si accorgerà di tutte le trappole che sono in questi provvedimenti. Ma li hanno portati avanti. Secondo me fino alle Europee non avranno problemi. Il problema per il governo e per l'Italia sarà alla fine dell'anno, quando si tratterà di fare la nuova finanziaria. Sarà una tragedia".

luigi di maio e alessandro di battista in auto 2

 

Il Movimento non è riuscito ancora a capitalizzare il ritorno di Alessandro Di Battista, "ma aspettiamo", avverte Cacciari, "I 5 stelle non hanno un'immagine coerente con il solo Di Maio. Hanno bisogno anche loro di uno con le felpe". Di Battista, con Di Maio, è andato a incontrare una delegazione dei gilet gialli: si può essere al governo in un Paese e poi incontrare i protagonisti delle proteste in un altro?

 

"Se si è dei bambini, sì", attacca il professore, "se si è degli infanti, è chiaro che si possono ignorare le regole della diplomazia e dell'educazione fottendosene delle conseguenze gravissime, anche economiche, che atti di questo genere possono avere. Ma questo fa parte della drammatica situazione generale, politica e culturale, in cui versa il Paese".

 

di maio di battista

E il centrosinistra? "Il voto in Abruzzo è una spinta verso una direzione zingarettiana, un modello simile a quello delle elezioni in Lazio. Speriamo che si vada in quella direzione, che mi pare l'unica praticabile. Ma poi occorrono anche i contenuti, un programma. E occorre che dicano qualcosa sui temi in cui i 5 stelle sono in contraddizione con la Lega".

 

Secondo Cacciari, in libreria con il saggio "La mente inquieta" (Einaudi), nel ceto politico dei 5 stelle "c'è una continuità evidente con la politica precedente, quella degli ultimi trent'anni. Soprattutto in certi atteggiamenti c'è una continuità evidente anche con Renzi. Ad esempio nel dire 'cosa me ne faccio dei competenti, è il popolo che è competente'. E questo è tipico di un atteggiamento populistico di destra, che troviamo in Trump, in Ungheria, in Polonia, ovunque. Ed è pericolosissimo, una costante delle destre più destre".

 

alessandro di battista e luigi di maio sulle piste di moena 3

E Sanremo ne è stato un esempio pop: "Il Festival è seguito da milioni di persone, e il fatto che ci possa essere un 'intellettuale' che ha un parere diverso dal popolo... è la voce del popolo la voce di Dio". Qual è lo sbocco? "Alla fine dell'anno ci ritroveremo a fare una finanziaria con il Paese in recessione, un debito che ci costerà 4-5 volte di quanto ci è costato finora, con le iniziative di questo governo che faranno, mi auguro limitatamente, flop rispetto alle attese", prevede Cacciari, "Ci troveremo in una situazione economica drammatica e di contrasto sociale gravissimo. A quel punto, si porrà la questione per l'intervento del presidente della Repubblica. E lì bisognerà vedere Mattarella cosa combina".

 

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”