reddito di cittadinanza

LA REGIONE ALL’ULTIMO POSTO PER LE RICHIESTE DI REDDITO DI CITTADINANZA? IL VENETO! – “CI SI VERGOGNA. SE IN PAESE SI VIENE A SAPERE…" - CAF E INPS SPIEGANO: "SOLAMENTE UN TERZO DELLE PERSONE CON ISEE SOTTO 9.360 HA FIN QUI FATTO DOMANDA DI REDDITO. C'È ANCHE CHI SI RIFIUTA PER UNA QUESTIONE CULTURALE..."

Renato Piva per corrieredelveneto.corriere.it

 

 

reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza, capitolo domande per regione: Veneto all’ultimo posto per percentuale di richieste sulla popolazione, elaborando un po’ i dati diffusi due giorni fa dal ministero del Lavoro. Sono 27.248 i veneti che, tra Centri di assistenza fiscale (Caf) e uffici postali, hanno chiesto l’inserimento nel patto per il lavoro o in quello per l’inclusione sociale, come prevede la misura di sostegno voluta dal governo legastellato (dato aggiornato al 7 aprile).

 

La Campania, per dire del primo territorio per numero di richiedenti, ha un monte di domande oltre quattro volte più alto di quello di Venezia. É vero, la classifica domande/abitanti non stupisce: di fatto, si mette in colonna la salute economica delle varie regioni, col nord che conferma di stare molto meglio del sud. Vale, però, anche il contrario: entrando nel dato veneto, pur con una lettura ancora parziale, qualche nota diversa dalle previsioni che hanno accompagnato il cantiere e varo dell’Rdc si trova.

reddito di cittadinanza

 

«Qui ci si vergogna a chiedere qualcosa»

«Se il punto di partenza era l’Isee (Indicatore di situazione economica equivalente,ndr) inferiore a 9.360 euro, possiamo dire che si sta raccogliendo una base piuttosto esigua», apre Lorenzo De Vecchi. Traduzione: pesando il materiale lavorato dai propri uffici, il responsabile veneto dei Caf Cisl spiega come solamente un terzo delle persone con Isee sotto 9.360 abbia fin qui fatto domanda di Reddito. «Probabilmente - riprende De Vecchi - ci sono molti che, per indicatore economico, potrebbero beneficiare della misura, ma non la chiedono, a causa degli altri paletti. Quali? Non possiamo ancora indicare un motivo certo, potremo essere più chiari quando Inps avrà completato le prime valutazioni».

 

Patrimonio immobiliare, prima casa esclusa, sotto i 30 mila euro; mobiliare non superiore a 6 mila, con tutte le distinzioni previste in base ai componenti dei nuclei familiari; reddito familiare inferiore alla stessa cifra: qualcosa frena la richiesta di Rdc dei veneti ma è presto per indicarla senza ombre. Sicuro, invece, che il grosso delle domande sia alle spalle:

 

reddito di cittadinanza alle poste 3

«Le pratiche di reddito si lavorano su appuntamento e abbiamo pochissimi incrementi di domande per nuovi appuntamenti». Alfio Calvagna, presidente del comitato Inps del Veneto, sta sulla linea della prudenza: «Sono dati parziali, è tutto ancora molto fluido, ma se la stima dei Caf che lei mi riporta è vera siamo molto al di sotto delle percentuali attese». Come si spiega? «Secondo me, un po’ come succedeva per il vecchio Rei (il Reddito di inclusione del governo Gentiloni, sostituito dal Reddito di cittadinanza, ndr), in regione c’è anche l’aspetto per cui ci si vergogna un po’ a chiedere questi sostegni, perché poi in paese si viene a sapere, perché non sta bene...».

 

Caf (mezzi) vuoti

ZAIA E DI MAIO

«Nei Caf Cgil del Nordest, quanto a numero di pratiche al giorno, siamo in fase discendente», dice Claudio Zaccarin, responsabile veneto dei centri di assistenza del maggiore sindacato nazionale. Fino a due settimane fa, gli uffici di Cgil hanno esaminato fino a mille posizioni al giorno: «Ora siamo a 750 e credo che non supereremo le 11 mila domande nel Nordest; come Veneto, dovremmo stare sulle 9.500». Anche Zaccarin conferma come solo poco più di un terzo dei veneti che potrebbero chiedere l’Rdc abbiano effettivamente fatto domanda:

 

«Abbiamo chiamato centinaia di anziani, che avrebbero diritto alla pensione di cittadinanza. Non hanno voluto fare domanda, perché hanno sì la pensione bassa, ma anche proprietà e patrimoni. Pensi soprattutto a tanti ex commercianti: “Non siamo interessati”, ci viene detto». In chiusura, va ricordato che «parliamo di domande; gli accoglimenti saranno molti meno». Poi un aspetto caratteriale: «Secondo me - termina il manager -, dietro le mancate domande c’è anche una piccola fetta di effetto culturale. Un cinque per cento di persone che si rifiuta per vergogna c’è: lo annusiamo con le interviste».

reddito di cittadinanza alle poste 2

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…