matteo renzi giuseppe conte

L’ULTIMO DISPERATO TENTATIVO DI CONTE: LA TELEFONATA A RENZI POCO PRIMA CHE SALISSE AL QUIRINALE PER LE CONSULTAZIONI - MEZZ’ORA DI CONFRONTO IN CUI SE NE SONO DETTE DI TUTTI I COLORI E IN CUI MATTEUCCIO HA RINFACCIATO “LA SCANDALOSA RICERCA DI SINGOLI PARLAMENTARI PER SOSTITUIRE QUELLI DI ITALIA VIVA” - RENZI HA MESSO NEL MIRINO TRE MINISTERI: IL MEF, LA GIUSTIZIA E LA SCUOLA…

1 - CRISI DI GOVERNO, CONTE HA TELEFONATO A RENZI ALL’ULTIMO MINUTO: CONFRONTO POCO DIPLOMATICO «MA ALLA FINE È STATA UTILE»

Monica Guerzoni per www.corriere.it

 

renzi conte

Una telefonata che può invertire il corso della crisi. L’ha fatta, nell’ultimissimo minuto utile, il premier dimissionario a Matteo Renzi. Poco prima che il leader di Italia viva entrasse al Quirinale per le consultazioni, da palazzo Chigi è arrivata la chiamata che l’ex presidente del Consiglio attendeva da settimane.

 

Mezz’ora di confronto, serrato e assai poco diplomatico, in cui l’avvocato pugliese ha cercato di capire le intenzioni dello sfidante. E in cui Renzi gli ha rinfacciato con parole taglienti «la scandalosa ricerca di singoli parlamentari per sostituire quelli di Italia viva». Eppure, nonostante le quotazioni del Conte ter siano in picchiata dopo che Renzi ha chiesto a Mattarella che sia un’altra personalità a ricevere l’incarico esplorativo, da Palazzo Chigi filtra un sottile refolo di speranza. E anche da fonti di Italia Viva trapela un indizio: «La telefonata è stata utile, per Conte...».

 

renzi mejo dello sciamano di washington

2 - IL LEADER ALZA LA POSTA: DEVONO RICONOSCERCI IL COLLOQUIO COL PREMIER NON BASTA A RICUCIRE: «CONTE MI HA CHIAMATO, MA NON È UN FATTO PERSONALE»

Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

Nemmeno la telefonata in extremis di Giuseppe Conte, alle quattro del pomeriggio, è servita a far cambiare idea a Matteo Renzi. Anche perché in quel colloquio durato circa una ventina di minuti, il premier, stando al leader di Italia viva, non ha affrontato veramente nessuno dei temi sul tappeto.

 

«Mi ha chiamato - ha raccontato Renzi alla delegazione di Iv prima di salire al Colle - con l'obiettivo di ricucire. La definirei una telefonata di cortesia. Lui mi diceva che non ci dovevano essere problemi personali tra di noi e io gli ho spiegato che in compenso c' è un'enorme questione politica. Che tale è rimasta dopo quel colloquio in cui il professore nemmeno mi ha proposto un metodo, una road map per uscire dalla crisi. Evidentemente non ha capito che io non sono irritato con lui ma gli pongo dei problemi».

GIUSEPPE CONTE - MATTEO RENZI

 

Dopodiché con una scrollata di spalle Renzi ha archiviato (per il momento) la questione Conte ed è andato al Quirinale. A Sergio Mattarella non ha detto che non intendeva avere mai più a che fare con il premier. Anche perché, come ha raccontato il leader di Iv più tardi a qualche fedelissimo «il capo dello Stato non mi chiesto "Conte sì, Conte no"». Ma comunque, a scanso di equivoci, Renzi ha precisato al presidente della Repubblica che per ora è «Conte no». E più tardi ha spiegato ai suoi: «Mattarella può dare un incarico esplorativo a Roberto Fico».

 

È questa l'ipotesi da lui caldeggiata e fatta giungere a Mattarella in via riservata prima di salire al Colle. In questo modo, confida a tarda sera alla delegazione che è salita al Quirinale, «io potrò rosolarmi Conte». E anche davanti ai giornalisti, dopo il colloquio con il presidente della Repubblica, Renzi ha lasciato intendere chiaramente che non è certo Conte il premier a cui pensa. Non a caso in quel lungo briefing improvvisato con i rappresentanti della stampa cita Mario Draghi.

conte renzi

 

Un guanto di sfida gettato a Conte. Ma non è affatto detto che il capo dello Stato, come vorrebbe Renzi, segua la strada del mandato esplorativo, nonostante la delegazione di Italia viva nel colloquio al Colle non abbia dato il via libera a Conte. Perché in realtà non è stato nemmeno posto un veto vero e proprio, quindi, tirando le somme il presidente della Repubblica potrebbe dare l'incarico a Conte. In questo caso che farà Renzi?

 

«Mi toccherà scegliere», spiega ai suoi il leader di Italia viva. E in questa frase c'è tutta la difficoltà del momento. Perché se sarà l'attuale premier dimissionario a essere incaricato gli spazi di manovra del leader di Italia viva inevitabilmente si assottiglieranno.

Ma Renzi ha pensato anche a questo. Perciò ha messo sul tavolo della trattativa la richiesta più esosa che potesse fare. Che non è il Mes, anzi quello non è più una discriminante.

 

RENZI CONTE

E non è nemmeno il programma. È chiaro che su questo il leader di Italia viva si farà sentire, ma Conte (lo dimostra la telefonata di oggi) è pronto a farsi concavo e convesso per andare avanti. E verranno anche le richieste sui ministeri da parte di Italia viva, però non in termini di poltrone. Piuttosto, Iv spiegherà al premier che ci sono tre caselle che urge cambiare: il Mef, innanzitutto, poi la Giustizia, quindi la Scuola. Questi, nella fase attuale, secondo Italia viva, sono i ministeri centrali. E i loro titolari nel governo che verrà dovranno cambiare.

 

Ma come si diceva la richiesta esosa è un'altra. E consiste nel riconoscimento politico di Iv su cui Renzi ha così tanto insistito nel suo incontro con i giornalisti al Quirinale. Quel «gli alleati devono dire se ritengono che Italia viva sia parte della maggioranza» è una miccia che può esplodere. Infatti che cosa diranno oggi al Colle gli esponenti dei 5 Stelle? Accetteranno di innestare la retromarcia e di dichiarare pubblicamente che Iv deve far parte della maggioranza? Se lo faranno regaleranno comunque a Renzi un notevole vantaggio nella futura trattativa.

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...