ursula von der leyen giuseppe conte

E L’UNIONE EUROPEA CHE FA? - DOPO IL VIA LIBERA ALLA FLESSIBILITÀ SULLE REGOLE DI BILANCIO, BRUXELLES HA DECISO DI CREARE UN FONDO DA 25 MILIARDI PER SANITÀ, PICCOLE IMPRESE E SETTORI PIÙ VULNERABILI DEL MERCATO DEL LAVORO - MA SONO BRICIOLE RISPETTO ALLA CRISI - SI ASPETTANO LE DECISIONI DELLA BCE, CHE RIUNIRÀ DOMANI I GOVERNATORI DELLE BANCHE CENTRALI NAZIONALI A FRANCOFORTE…

Antonio Pollio Salimbeni per “il Messaggero”

 

giuseppe conte e ursula von der leyen a bruxelles

E' il momento delle scelte in Europa per evitare una recessione più o meno generalizzata e non solo stringere le corde del coordinamento per frenare la diffusione del coronavirus. Purtroppo ancora la risposta comune non prende una forma decisa. Il video-vertice straordinario dei Ventisette si è limitato a dare un maggiore impulso al coordinamento tra i governi, rinviando tuttavia impegni più dettagliati. Certo c'è il via libera alla flessibilità sulle regole di bilancio e degli aiuti pubblici alle imprese, ma si trattava di una decisione già acquisita da giorni.

commissione europea 6

 

LA MOSSA

L'unica vera novità riguarda le piccole e medie imprese: sarà creato un fondo Ue da 25 miliardi destinati a sanità, imprese minori, settori più vulnerabili del mercato del lavoro: 7,5 miliardi provenienti dai fondi strutturali saranno disponibili entro qualche settimana, ha annunciato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. È qualcosa, ma si è ancora lontani da una manovra economica espansiva di dimensione quasi continentale paragonabile a quella effettuata per fronteggiare la grande crisi del 2008.

 

Christine Lagarde

Non è un caso che proprio il ricorso alla leva del bilancio sia stato rilanciato nel corso della riunione dalla presidente della Bce Christine Lagarde. Ma questo è un tema che divide profondamente i 27. E non è neppure un caso che ieri sera, al termine della riunione, il presidente Ue Charles Michel abbia detto che nella riunione del Consiglio Ue del 26-27 marzo (si terrà a Bruxelles) ci sarà la possibilità di «prendere ulteriori misure se necessario». Come dire: può darsi che tutto questo risulti insufficiente.

 

IL VACCINO

ursula von der leyen incontra giuseppe conte a palazzo chigi 1

Michel ha spiegato che i 27 concordano su 4 priorità: limitare la diffusione del virus con misure fondate su valutazioni scientifiche, «proporzionate affinchè non abbiano effetti eccessivi sulle nostre società»; fornire equipaggiamenti medicali (mascherine e respiratori innanzitutto) e agire anche attraverso appalti pubblici congiunti per evitare interruzioni nelle forniture; ricerca sul vaccino; fronteggiare le conseguenze economiche e sociali. «Ue e stati sono pronti a usare tutti gli strumenti necessari, in particolare fronteggeremo l'impatto sulla liquidità, sosterremo le piccole e medie imprese, settori specifici». In questo quadro «sarà necessaria l'applicazione flessibile delle regole sugli aiuti di stato e del Patto di stabilità».

 

bce

Quest'ultimo segnale è chiaro e netto: la flessibilità sul deficit sarà riconosciuta all'Italia, attualmente in prima linea. Quanta sarà discusso dal premier Conte e von der Leyen. L'apertura sugli aiuti di stato per le imprese, che il trattato Ue prevede in caso di eventi eccezionali, è la porta attraverso la quale sarà possibile il rinvio dei versamenti al fisco. «Useremo tutti gli strumenti a nostra disposizione sia sulla flessibilità del patto di stabilità, per la quale avanzeremo una proposta prima della riunione dell'Eurogruppo di lunedì, sia sugli aiuti di stato per i quali pubblicheremo delle linee guida entro questo fine settimana», ha indicato von der Leyen. L'Italia è unanimemente ritenuta il Paese ora più gravemente danneggiato dalla diffusione del coronavirus. Il sostegno della Ue sarà pieno: questo l'impegno di Commissione e Consiglio.

 

charles michel

Da Palazzo Chigi si fa notare che adesso «è necessario fornire un sostegno immediato e sostanziale ai sistemi sanitari e alle imprese e alle famiglie interessate. Sono inoltre necessarie misure, esercitate attraverso il canale della liquidità, per mitigare l'impatto economico». Per quanto riguarda il trasporto aereo, Von der Leyen ha annunciato: «Sarà sospesa temporaneamente la regola che impone di operare almeno l'80% dei voli previsti per poter mantenere gli slot anche se non operano».

 

Ora si aspettano le decisioni della Bce, che riunirà domani i governatori delle banche centrali nazionali a Francoforte. L'attesa è che deciderà una ulteriore limatura del tasso di deposito per le banche, da -0,50% a -0,60%; di espandere il programma di acquisto di obbligazioni pubbliche e private. Il problema è che tale impostazione già non è stata in grado finora di rilanciare in modo sostanziale la crescita dei prezzi e l'economia. Ed è un fatto che la crisi del coronavirus richiede un intervento massiccio dal lato fiscale non solo dal lato monetario.

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…