RUBY IN SALSA PUGLIESE - DA BARI NUOVA ACCUSA DI FAVOREGGIAMENTO PER SILVIO PUTTANIERE?

Giuliano Foschini per "la Repubblica"

Potrebbe abbattersi una nuova tegola giudiziaria su Silvio Berlusconi: gli investigatori di Bari dovranno valutare se esistono le condizioni per contestare il reato di favoreggiamento della prostituzione a carico dell'ex presidente del Consiglio.

Non solo, il processo a carico di Tarantini potrebbe rivelarsi una nuova bomba mediatica per il Cavaliere con le ragazze - che fin qui hanno negato tutto, mentendo clamorosamente secondo la Procura - che dovranno sfilare davanti a una corte per raccontare cosa accadeva a Palazzo Grazioli e Villa Certosa. Rischiando di finire, in caso di bugie, loro stesse sotto processo. Insomma, a Bari sta per cominciare un processo Ruby bis.

A cambiare le carte in tavola per l'«utilizzatore finale» Berlusconi - che era uscito indenne inizialmente dall'inchiesta - il cambio di direzione che le indagini baresi hanno preso nei giorni scorsi, con la notifica al Cavaliere dell'avviso di conclusione delle indagini. In un primo momento i pm Ciro Angelillis ed Eugenia Pontassuglia avevano dato buone le dichiarazioni di Tarantini: Berlusconi non sapeva che le ragazze fossero escort e che frequentavano le sue feste e i suoi dopo cena perché pagate.

E soprattutto mai il Cavaliere aveva messo mano al portafoglio - giurava Tarantini - al massimo qualche regalino come usava sempre fare per le sue ospiti. Una teoria che ora l'avviso di conclusione firmato dal procuratore aggiunto Pasquale Drago viene stravolta: «Berlusconi - si legge - ha corrisposto a donne, appositamente reclutata dal Tarantini per partecipare a cene o incontri compensi in cambio di prestazioni sessuali».

Ha pagato il Cavaliere, quindi, dice la Procura. E a questo punto si dovrà riscrivere la storia di quelle serate. Per farlo verranno rilette le intercettazioni telefoniche ma diventerà centrale quello che dichiareranno le 25 ragazze che secondo l'accusa si sarebbero prostituite per Berlusconi: da Patrizia D'Addario a Sara Tommasi, da Graziana Capone a Barbara Guerra dovranno sfilare davanti ai giudici a raccontare la verità sulle "cene galanti". E tutte - fatta esclusione per la D'Addario - hanno fino a oggi negato di essersi prostituite con il premier.

Berlusconi era stato interrogato dai magistrati di Bari, su sua richiesta, con la speranza di essere archiviato. Aveva, senza evidentemente convincerli, negato tutto spiegando che i soldi, il posto di lavoro e tutti i regali fatti a Tarantini erano soltanto un segno di generosità per un vecchio amico. Solo regali, come un regalo era l'appartamento a Monti comprato a Sabina Began (anche lei indagata per favoreggiamento della prostituzione) a pochi giorni della notifica all'attrice dell'avviso di garanzia.

Esiste poi un ulteriore problema per Berlusconi: «l'interessamento in favore di Tarantini con riferimento a progetti di affari di Tarantini da concretizzare con Protezione civile e Finmeccanica » per dirla con le parole del procuratore Drago. Questo filone quello degli affari del lenone barese con i vertici delle aziende nazionali - fu nel 2011 in qualche maniera stralciato per approfondimenti.

E al momento mai chiuso. Agli atti ci sono migliaia di intercettazioni telefoniche. Per esempio quella del 13 novembre 2008, allegata all'ultimo avviso di garanzia, quando Berlusconi convocò a mezzanotte e 40 Tarantini a Palazzo Grazioli per preannunciarli una telefonata (poi realmente avvenuta) di Bertolaso il giorno successivo. «Mi raccomando, fammi fare una bella figura» si premurò il premier.

 

SILVIO BERLUSCONIsilvio berlusconi dito Patrizia Prestipino Sara Tommasi al Fontanone del Gianicolo

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