giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini

LA RUSSA NON RUSSA – “GNAZIO”, FEDELISSIMO DELLA MELONI, AVVERTE SALVINI: “SE CI SGANCIASSIMO ORA DALLE SANZIONI NON OTTERREMMO NIENTE, SE NON IL RITORNO A ESSERE CHIAMATI ‘PIZZA E MANDOLINO’” – “IL CENTRODESTRA AVRÀ UNA MAGGIORANZA PER UN GOVERNO FORTE, MA IN OGNI CASO NON VERRANNO MENO LE NOSTRE PREGIUDIZIALI: MAI UN GOVERNO CON PD E MAI UN GOVERNO CON I 5 STELLE. COSÌ COME NON FAREMO MAI UN GOVERNO CON CHI NON CONDIVIDE LA POSIZIONE FILOATLANTICA DELL’ITALIA. MA RIGUARDO A CIÒ NON ABBIAMO DUBBI SU ALCUN ALLEATO” (CIAO CORE…)

Giacomo Puletti per “il Dubbio”

 

IGNAZIO LA RUSSA GIORGIA MELONI

Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato ed esponente di punta di Fratelli d’Italia, propone «una specie di “Piano Marshall” energetico» per far fronte ai danni prodotti dalle sanzioni occidentali, sulle quali minimizza le differenze di veduta tra Fratelli d’Italia e Lega.

 

«I punti programmatici del centrodestra sono stati fissati di comune accordo e noi siamo la garanzia che la posizione filoeuropea e filoatlantica dell’Italia non venga cambiata – sottolinea ma se ci sganciassimo oggi dalle sanzioni non otterremmo niente, se non il ritorno a essere chiamati “pizza e mandolino”».

 

MATTEO SALVINI E PUTIN

Senatore La Russa, crede che le diverse posizioni di Fratelli d’Italia e Lega sulle sanzioni occidentali alla Russia potrebbe essere un fattore d’instabilità nella coalizione di centrodestra, prima e dopo le elezioni?

Non credo, perché c’è la necessità comune di aiutare famiglie e imprese di fronte a un’emergenza energetica la cui responsabilità non appartiene sicuramente a Fratelli d’Italia che da anni, anche a costo di essere accusata di sovranismo, predicava e continua a predicare un’autonomia energetica che né l’Italia ne l’Europa hanno mai voluto.

 

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI BY VUKIC

Basti pensare al fatto che noi estraevamo molto più gas prima di quello che estraiamo adesso e che le rinnovabili sono frenate non tanto dai costi quanto da una burocrazia cieca. O ancora, basti pensare all’assurda logica che ha imposto le importazioni energetiche quasi esclusivamente da un paese, in questo caso la Russia.

 

Resta il fatto che Salvini insiste nel voler togliere, o quantomeno ridiscutere le sanzioni alla Russia, mentre voi mantenete la barra dritta: come si può arrivare a un punto d’accordo?

Noi abbiamo la coscienza a posto. Ma ora c’è un problema e sia noi che la Lega diciamo che va risolto. Quel che bisogna dire è che se si decidesse di sfilarci dalle sanzioni, queste ci sarebbero lo stesso ma noi ci sganceremmo dal blocco dei paesi filoatlantici che vedono la Russia come pericolo per tutta l’Europa, non solo per l’Ucraina. Non otterremmo niente, se non il ritorno a essere chiamati “pizza e mandolino”.

 

giorgia meloni ignazio la russa

Cosa serve, dunque, per risolvere il problema dell’aumento del prezzo del gas e del caro bollette, senza toccare le sanzioni?

Quel che serve è che questo governo, di cui non facciamo parte, metta in campo tutti gli strumenti a disposizione prima delle elezioni. Mi spiego. Nel prezzo del gas e dell’energia ci sono le accise. Alcune di queste sono già state bloccate, ma le restanti continuano a essere più alte di un anno fa, cioè prima della crisi energetica. Quindi bisogna bloccare completamente questo tipo di tassazione, in modo che lo Stato non guadagni dalle bollette. Già questo bloccherebbe in buona parte l’aumento che i cittadini stanno pagando in questi mesi.

 

matteo salvini e giorgia meloni a cernobbio

Tutti i partiti in campagna elettorale chiedono decisioni forti dall’Unione europea. Quali dovrebbero essere le scelte da fare a livello comunitario secondo Fratelli d’Italia?

C’è un’altra cosa forte che fatta, e mi appello al governo affinché si mobiliti. Occorre chiedere ai paesi che come noi si stanno muovendo per bloccare l’aggressione russa attraverso le sanzioni, ma che dalle sanzioni non hanno alcun danno, di aiutare chi, come l’Italia, sente il dovere di partecipare a tutte le iniziative occidentali ma così facendo subisce un danno. Bisogna quindi chiedere a questi paesi, come Stati Uniti, Francia e Olanda, un risarcimento, un aiuto economico.

 

Perché proprio questi paesi?

MEME SU PUTIN E IL GAS

Gli Stati Uniti continuano a venderci gas a prezzo più alto della Russia. La Francia ha centrali nucleari al nostro confine tali per cui lei ottiene vantaggi, giustamente, ma noi ne subiamo i rischi.

 

L’Olanda sta guadagnando grazie alla compravendita di gas sulla borsa di Amsterdam. Serve dunque una specie di “Piano Marshall” energetico, di modo che i danni che l’Occidente subisce dalle sanzioni alla Russia siano ripartiti equamente tra i vari paesi.

 

Continua a parlare di atlantismo, europeismo e dialogo tra paesi occidentali: come può questa posizione andare d’accordo con quella della Lega di Salvini?

salvini putin conte

Non capisco queste preoccupazioni. Non ho mai sentito domande del genere riguardo a governi che avevano insieme Berlusconi e Fratoianni. Avremo problemi minimi, che sono comuni a tutte le coalizioni. I punti programmatici del centrodestra sono stati fissati di comune accordo e noi siamo la garanzia che la posizione filoeuropea e filoatlantica dell’Italia non venga cambiata. Devo dire che anche dal punto di vista umano ho visto Giorgia Meloni e Matteo Salvini in piena sintonia e amicizia. Quando questo accade, la conseguenza è l’intesa tra partiti che hanno un comune sentire e comuni valori.

 

ignazio la russa giorgia meloni guido crosetto

Dunque non teme che Salvini possa mettervi i bastoni tra le ruote una volta vinte le elezioni, magari proprio sulla politica estera?

Capisco che certa stampa fiancheggiatrice della sinistra può avere questa prospettiva, ma chi ha questo desiderio resterà molto deluso e avrà bisogno di molto Maalox.

 

ignazio la russa giorgia meloni giancarlo giorgetti

Se il centrodestra non dovesse vincere con l’ampia maggioranza che prevedono i sondaggi, siete pronti a rivedere il vostro orientamento per la formazione di un futuro governo?

Anche questa è una speranza che andrà delusa. Sono convinto che il centrodestra avrà una maggioranza per un governo forte, ma in ogni caso non verranno meno le nostre pregiudiziali: mai un governo con Pd e mai un governo con i 5 Stelle. Così come non faremo mai un governo con chi non condivide la posizione filoatlantica dell’Italia. Ma riguardo a ciò non abbiamo dubbi su alcun alleato.

Ultimi Dagoreport

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…