conte binetti

SALVATE IL SOLDATO “GIUSEPPI” – IL RISIKO DEI NUOVI GRUPPI AL SENATO E L’OPERAZIONE “NUOVI RESPONSABILI” PER METTERE IN SICUREZZA IL GOVERNO CONTE RISPETTO ALLE PULSIONI SCISSIONISTE NEL M5S E ALLE MATTANE DI RENZI - IL PRIMO PARACADUTE PER IL PREMIER È QUEL GRUPPETTO DI CATTO-CENTRISTI UDC DI ‘NOI CON L'ITALIA’: TRE SENATORI TRA CUI LA BINETTI PRONTI A…

Mario Ajello per “il Messaggero”

 

giuseppe conte in senato

Guai a farsi incantare dall'atmosfera felpata del Senato, dove ancora una volta si decide la durata di un governo e la sua sostenibilità numerico-politica. Palazzo Madama è il cuore di tutti i movimenti in corso, tanti e in ogni direzione, e l'effetto generale è quello dell'estrema confusione dentro i partiti e tra di loro.

 

Se i 5Stelle sono in preda a un caos comprensivo di possibile scissione - dovuto (anche se loro smentiscono, pur confermando le tensioni) al blitz renzista, all'insofferenza per la leadership di Di Maio, alle difficoltà nel prendere le misure del nuovo Conte da cui Di Maio si sente insidiato come leader (in cambio il premier considera il suo ministero degli Esteri più o meno una mina vagante) e del nuovo alleato Pd tornato bestia nera per molti grillini dopo il salvataggio di Sozzani - nel resto del palazzo sonnacchioso non dorme proprio nessuno.

 

Nel ribollire eccitato ecco Richetti che dal Pd va al Gruppo Misto in chiava anti-governo. Romani-Vitali-Quagliariello passano dal forzismo al post-forzismo e nasce la compagine dedicata a Giovanni Toti. Infuria l'«aspettiamo Paragone e qualche altro grillino anti-Pd», da parte dei leghisti, e senatori stellati come Gianluca Castaldi cominciano ad affiancarsi a Paragone e si schierano con Dibba sul fronte della lotta dura contro i dem.

 

E nulla di questo e di tutto il resto sta lasciando tranquillo Conte. Il quale s'è fatto fare i calcoli e la sua maggioranza di 173 seggi, se Renzi dovesse prima o poi staccare la spina, scenderebbe a 158: ossia non ci sarebbe più. L'operazione nuovi responsabili, fino ad arrivare a 15, va dunque accelerata nei piani del premier, anche per pararsi le spalle rispetto al caos pentastellato e alle altre insidie.

paola binetti

 

Il messaggio del salvare il soldato Giuseppi è arrivato forte e chiaro a Palazzo Madama e il luogo dove si sta costruendo il primo paracadute è quel gruppetto di centristi Udc di Noi con l'Italia, che è stato finora la quarta gamba del centrodestra. Tre senatori - Antonio De Poli, Paola Binetti, Antonio Saccone - che nei boatos di Palazzo potrebbero diventare all'occorrenza il primo nucleo di responsabili, molto cattolici, a cui si aggiungerebbero sempre dal Misto qualche altro volenteroso ma soprattutto una drappello di forzisti.

 

I PIÙ ATTIVI

Saccone, giovane senatore laziale, amministratore locale prima di centrodestra, poi di centrosinistra e infine parlamentare Udc, viene descritto come il più attivo nel guardarsi intorno e il più convinto: «Abbiamo la possibilità di fare un gruppo vero e proprio», gli hanno sentito dire alcuni colleghi. Se poi ci sarà il passaggio di Massimo Mallegni (che smentisce) e altri berlusconiani verso Italia Viva di Renzi, questo è un altro discorso e non di stretta attualità.

 

giuseppe conte

Perché dentro e fuori dal Senato i forzisti sono in attesa di vedere se Mara - tutti per la Carfagna ormai sono, o quasi visto che anche le sirene della Lega ammaliano una parte di loro - riesce a vincere la sua battaglia nel partito e a rilanciarlo. Se non ce la dovesse fare, a causa del Cavaliere tentennante e non deciso a rompere davvero con Salvini, l'esodo verso il neo-gruppo Psi-Italia Viva sarebbe massiccio e tutto in chiave anti-leghista. Ma, appunto, questa è una transumanza ancora in stand by.

 

antonio saccone

Al momento, il coro di Palazzo Madama sussurra così: «Se Conte andasse in difficoltà, un manipolo di stabilizzatori si forma in 5 minuti». Verissimo. E l'operazione dei responsabili catto-centristi c'è chi la descrive già in fieri. Andrebbe a coinvolgere - ma come al solito i nomi sono ballerini e soltanto supposti in certi casi - esponenti forzisti del tipo moderato alla Andrea Causin (uno che con il Pd ha buoni rapporti), o alla Maria Virginia Tiraboschi (cattolica a sua volta e il moderatismo cattolicheggiante di Conte non dispiace a gente così), o Franco Dal Mas o svariati altri che credono anzitutto al rinnovamento di Forza Italia ma tra Salvini e Conte propenderebbero più per il secondo che per il primo. Come gran parte - si pensi a Mariarosaria Rossi o Sandra Mastella - dei berlusconiani in Senato.

 

Quanto al motivo per cui è l'area di centro quella da cui starebbe partendo l'operazione responsabili, è facilmente riassumibile così: sono i più interessati ad avere il sistema proporzionale, con soglia di sbarramento la più bassa possibile, e Conte in cambio della sopravvivenza non gliela potrebbe negare.

paola binetti

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."