1. SCENARI DA UN FUTURO PROSSIMO VENTURO - SE I NUMERI NON DOVESSERO GARANTIRE UNA MAGGIORANZA SOLIDA AL CENTRODESTRA, CAUSA LA DEFLAGRAZIONE DI LEGA E FORZA ITALIA, POTREBBE PRENDERE FORMA L’IPOTESI DI UN RASSEMBLEMENT POST-VOTO, UNA CHIAMATA ALLE ARMI CON DENTRO TUTTI I PARTITI ALTERNATIVI A SALVINI E MELONI, PER FORMARE UN GOVERNO DI EMERGENZA GUIDATO DA MARIO DRAGHI (IL SALVA-ITALIA AGLI OCCHI DI USA ED EUROPOTERI) 
2. LA PRIMA APERTURA E’ DI FRATOIANNI A CALENDA - IL NO DEL CAMALE-CONTE ALLE LARGHE INTESE (MA IN UN ATTIMO PUO’ CAMBIARE IDEA) - AL QUIRINALE SONO CONVINTI CHE IL CENTRODESTRA ANDRÀ IN CRISI GIÀ AI PRIMI DUE PASSAGGI UFFICIALI: L’ELEZIONE DEI PRESIDENTI DI CAMERA E SENATO (SALVINI LI VUOLE TUTTE E DUE). NE VEDREMO DELLE BELLE (COMPRESO UN BEL BOTTO GIUDIZIARIO UNA VOLTA CHIUSE LE URNE? AH, SAPERLO...)

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BONELLI FRATOIANNI BONELLI FRATOIANNI

Dagoreport

 

Oggi il sinistrato Nicola Fratoianni ha lanciato il sasso nello stagno: "La lista di Renzi e Calenda non è espressione della destra italiana, nonostante alcune posizioni. Quindi se si dovesse costruire un’alternativa alla destra… Del resto io mi ero battuto per un’alleanza più larga, anche con loro". Un’apertura verso il detestatissimo “Churchill dei Parioli” che non è passata inosservata e ha spinto gli “addetti ai livori” a prendere il pallottoliere e a far di conto, a partire dal Quirinale (prima di dare l'incarico alla Meloni, Mattarella va a Lourdes.

 

SALVINI MELONI LETTA AL MEETING DI RIMINI SALVINI MELONI LETTA AL MEETING DI RIMINI

Se i numeri non dovessero garantire una maggioranza solida al centrodestra, con la deflagrazione di Lega e Forza Italia, potrebbe prendere forma l’ipotesi di un rassemblement formato “gran mischione”, con dentro tutti i partiti da Sinistra Italiana a Forza Italia (Berlusconi è già pronto a sfilarsi), per riportare a Palazzo Chigi Mario Draghi a capo di un governo di emergenza nazionale (unico verso scudo per l’Italia agli occhi degli Stati Uniti ed Europoteri) e rintuzzare l’avanzata di Salvini e Meloni.

 

Il piano cozza con la puntuta presa di posizione di Conte che si è subito sfilato all’ipotesi: “Il M5s sarà fuori da governi di larghe intese, anche a guida Draghi”. Ma Peppiniello Appulo è un camaleonte, anzi camaleConte, così abile da riuscire a farsi concavo e convesso, romanista e laziale, di bosco e di riviera, a seconda delle necessità.

 

CONTE DRAGHI CONTE DRAGHI

Il suo “no” potrebbe diventare “nì” in un batter d’occhio, soprattutto se lo stallo politico e istituzionale dovesse avvitarsi a una crescente crisi economica e sociale a causa delle ripercussioni della guerra in Ucraina.

 

Lo scenario di una grande alleanza anti-sovranista da costruire dopo il voto (che sarebbe molto apprezzata a Bruxelles), sarebbe una manna dal cielo anche per Giorgia Meloni che potrebbe evitare di impelagarsi al governo nel peggiore scenario socio-economico possibile: la guerra in Ucraina in corso, il rischio di recrudescenza del Covid, l'inflazione alle stelle, incertezza economica e poverta' crescente.

 

Tutto questo con un alleato fuori controllo come Salvini e un Berlusconi pià che riottoso ad accettare la leadership della Ducetta della Garbatella. Se Palazzo Chigi dovesse sfuggirle per qualche ragione, la Meloni dovrebbe andare in pellegrinaggio al santuario della Madonna del Divino Amore: governare, in questo scenario, significa bruciarsi.

 

sergio mattarella scioglie le camere 3 sergio mattarella scioglie le camere 3

E al Quirinale cosa pensano? Sono convinti che il centrodestra andrà in crisi già ai primi due passaggi ufficiali: l’elezione dei presidenti di Camera e Senato.

 

Chi poserà le sue onorevoli chiappe sugli scranni più alti del Parlamento? La prassi vuole che la guida di Montecitorio venga lasciata all’opposizione ma Salvini vuole tenere entrambe le cariche a destra e non intende cedere nulla. Ne vedremo delle belle. Compreso un bel botto giudiziario una volta chiuse le urne? Ah, saperlo....

sergio mattarella mario draghi sergio mattarella mario draghi GIUSEPPE CONTE DOPO L INCONTRO CON MARIO DRAGHI GIUSEPPE CONTE DOPO L INCONTRO CON MARIO DRAGHI

 

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