gianroberto davide casaleggio beppe grillo

SDOPPIARSI PER NON MORIRE - BECCHI: ''SIAMO ALLA FASE FINALE DEL REGOLAMENTO DI CONTI NEL MOVIMENTO 5 STELLE. TUTTO INIZIA QUANDO GIANROBERTO CASALEGGIO IN PUNTO DI MORTE CREA L'ASSOCIAZIONE ROUSSEAU SENZA MENZIONARE GRILLO. POI L'ANNO SCORSO BEPPE FA NASCERE IL CONTE-BIS E ALLO STESSO TEMPO ESCE DAL M5S, CON UN ACCORDO CHE PREVEDEVA UNA COPERTURA LEGALE IN CAMBIO DELLA SUA USCITA DALLA SCENA POLITICA. FINCHÉ…''

 

Simona Sotgiu per www.formiche.net

 

PAOLO BECCHI

Una resa dei conti tra Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Così legge la crisi che sta vivendo il Movimento 5 Stelle in queste settimane Paolo Becchi, politologo in passato vicino ai 5 Stelle e più di recente spostato verso la Lega, che sente però avvicinarsi il momento della svolta per la forza di maggioranza travolta da dissidi interni e cambi di casacca. Ma per capire veramente cosa sta accadendo, spiega Becchi a Formiche.net, è necessario fare un passo indietro, fino all’agosto del 2019, quando Matteo Salvini aprendo la crisi del governo gialloverde contemporaneamente mette le premesse per l’attuale governo, quello giallorosso.

 

Professore, cosa sta succedendo nel Movimento?

Siamo alla fase finale di un regolamento dei conti che è cominciato ad agosto dello scorso anno quando Grillo, per motivi che saranno destinati a rimanere nascosti, ha deciso di riprendersi il Movimento facendo nascere il Conte II.

 

In che senso?

PAOLO BECCHI GIUSEPPE PALMA DEMOCRAZIA IN QUARANTENA

Bisogna partire da lì, il governo Conte che abbiamo oggi nasce per volontà di Beppe Grillo. In quel momento si spezza il Movimento precedente, che per volontà di Casaleggio padre si basava su un accordo fondamentale tra Casaleggio figlio e Di Maio. Grillo veniva messo da parte (o si era messo volontariamente da parte) restando garante del Movimento. L’accordo prevedeva che a Grillo venissero pagati i processi in corso e futuri relativi a fuoriuscite di militanti, restituzioni etc., e lui sarebbe stato in disparte, lasciando la politica a loro.

 

L’accordo del 2018, insomma, salta. Ma ora?

Grillo ormai è entrato in campo, pensiamo alle indicazioni sulle comunicazioni che Conte, peraltro, ha recepito. L’asse fondamentale è Grillo-Conte e accanto a loro Di Maio e i gruppi parlamentari (nessuno vuole andare a elezioni). Dall’altra parte si è creato un fronte alternativo, Davide Casaleggio e l’Associazione Rousseau, che non vogliono scomparire, e Di Battista che aspira a prendere le redini del Movimento.

 

Ma quante speranze ci sono che il fronte Casaleggio-Di Battista riesca a riprendere il controllo del Movimento?

beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 2

È chiaro che ormai è una guerra tra Casaleggio e Grillo, Di Maio sta zitto e anche Di Battista, dopo tante dichiarazioni, di nuovo sta in silenzio. Bisogna tenere conto che Grillo è consapevole che l’esecutivo è in difficoltà, ha numeri risicati soprattutto al Senato e quindi ha bisogno dell’aiuto di Forza Italia, probabilmente, proprio perché continua a perdere pezzi, come è successo ieri.

 

Torniamo alla domanda…

Davide Casaleggio dice, primo: signori, siamo deficitari perché avremmo già dovuto eleggere il nuovo capo del Movimento come prevede lo statuto, ma anche qui è subentrato Grillo che ha messo un freno. Se Grillo non ha bisogno di un capo, Casaleggio invece sa di avere un cavallo di razza come Di Battista su cui contare e allora punta al rispetto delle regole e l’elezione su Rousseau. Da qui nasce il contrasto, che probabilmente non si risolverà prima di settembre-ottobre quando ci saranno gli Stati Generali. Ma Casaleggio potrebbe fare un passo ulteriore.

beppe grillo gianroberto casaleggio

 

Quale?

Lui, o qualsiasi iscritto, potrebbe avanzare la richiesta di fare immediatamente la votazione online, perché le regole prevedono che un decimo degli iscritti possa richiedere la realizzazione di un punto del programma, in questo caso l’elezione del capo politico. Non credo che Casaleggio e di Battista premeranno in questa direzione, ma la possibilità c’è. La cosa importante è però che né uno nell’altro stiano abbandonando la loro lotta.

Perché non vuole mollare?

È evidente, se molla prima o poi l’Associazione Rousseau è destinata a morire, quello che sostanzialmente vuole Grillo. E qui, di nuovo, facciamo un passo indietro. Quando nasce l’Associazione Rousseau?

beppe grillo davide casaleggio

 

Quando?

L’Associazione Rousseau nasce quando Gianroberto è in punto di morte (8 aprile 2016, ndr), quando si rende conto che Grillo gli sta portando via il Movimento, e allora con il figlio fonda l’Associazione Rousseau nella quale, non a caso non viene mai citato Grillo.

Il rapporto tra Grillo e Casaleggio padre era così alle strette?

Negli ultimi mesi non c’era più alcun rapporto tra i due, si erano completamente raffreddati. Nel suo ultimo contributo, pubblicato postumo, Gianroberto parla di “un blog”, senza fare mai riferimento al fatto che sia quello di Grillo. Nel testamento spirituale di Casaleggio, Grillo non viene neanche nominato.

 

E allora la nascita dell’Associazione Rousseau…

grillo di maio

Esatto, per salvare l’eredità di Gianroberto e il ruolo di Davide nel Movimento 5 Stelle. E adesso è arrivato il regolamento dei conti: Grillo non sa che farsene, se non forse nell’ambito della piattaforma su cui far votare online ogni tanto. A questo è dovuto l’attivismo di questo periodo di Davide Casaleggio, perché stanno cercando di eliminarlo.

Ma il futuro del Movimento 5 Stelle da dove passa?

Può essere solo uno: sdoppiarsi, fare due movimenti, uno di lotta e uno di governo. Questa sarebbe l’idea geniale nella catastrofe in cui si trova. Non è pensabile che possano stare tutti insieme. Il Movimento si può salvare solamente se si sdoppia.

 

Un Movimento 2.0?

di maio di battista

Sì. Così facendo può recuperare parte degli elettori che ha perso con la svolta del 2018 (qui un sondaggio di Swg sul tema, ndr), e non è detto che non possa ritornare a contare. Una separazione sul momento che però serve per essere più forte alle prossime elezioni.

In che senso?

Quello che perde uno, guadagna l’altro. Se il Movimento dovesse presentarsi come lo vediamo oggi, perderebbe – come abbiamo già visto – una buona parte di elettori che si riversano e si riverserebbero su Lega e Fratelli d’Italia. Invece in un sistema elettorale di tipo proporzionale conta riuscire a riconquistare anche chi si è perso per strada.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…