IL “SISTEMA DACCO’” FA IMPALLIDIRE ER BATMAN - NELLE TASCHE DEL “FACILITATORE” DEL PIRELLONE SAREBBERO FINITI 80 MILIONI DI SOLDI PUBBLICI, ALCUNI DEI QUALI SAREBBERO “GIRATI” AL CELESTE - SAN RAFFAELE E FONDAZIONE MAUGERI I POZZI SENZA FONDO DELLA CORRUZIONE - IL SUICIDIO DI MARIO CAL CONVINSE LA “TALPA” DONATI A VUOTARE IL SACCO - “CANTA” ANCHE IL PRIMARIO SPANEVELLO…

Piero Colaprico per "la Repubblica"

Di lui, all'inizio dello scandalo, il presidente Formigoni diceva: «Mi pare faccia il consulente nel settore della Sanità». Poi emersero cinque lussuosi capodanni insieme. Yacht con equipaggio messi a disposizione. Cene senza limiti, eventi, feste. Da ieri sull'ex semisconosciuto Pierangelo Daccò sono piovuti 10 anni di carcere.

Cinquantasei anni, residenza in Svizzera ma dalla metà del novembre 2011 detenuto a Opera, assiduo della Regione, del "capo casa" di Formigoni Alberto Perego, dello stesso presidente che ha beneficiato per vari milioni di euro, Daccò è stato dunque condannato per concorso esterno in bancarotta. Quella dell'ospedale San Raffaele.

Una condanna pesantissima. Ma occorre dire subito che gli indizi contro Daccò, nell'altra indagine, quella sulla Fondazione Maugeri, in attesa di rinvio a giudizio, sono ancor più copiosi e pesanti: «Noi possiamo fare anche a meno delle sue confessioni, parli o no per le indagini cambia poco», è la frase che trapela al quarto piano del palazzo di giustizia milanese, dove i detective sono certi di aver aperto nel «sistema Daccò» vaste e perenni crepe.

Un retroscena è basilare. Il suicidio del numero due del San Raffaele, il brillante Mario Cal, aveva sconvolto il bergamasco Danilo Donati, il security manager dell'ospedale. Donati è stato poi arrestato. Ma aveva incontrato a lungo i magistrati del pool milanese come testimone. Il primo interrogatorio, cominciato alle 9.30 del mattino, era finito alle 3 di notte. E altri ne aveva resi. Donati, occupandosi di sicurezza, e quindi anche di proteggere gli incontri, sapeva molto dei contanti che Daccò riceveva da Mario Cal (in cambio delle sue raccomandazioni dentro la Regione per i rimborsi).

È una miniera d'informazioni, è lui a svelare che un costruttore, abituale fornitore del San Raffaele, proprio in quel periodo, aveva dovuto vendere la sua casa di riposo, della Fondazione Ombretta, intestata alla figlia morta, alla Fondazione Maugeri. Come intermediario immobiliare chi c'era? Il socio di Daccò, Antonio Simone, ciellino, ex assessore alla sanità ai tempi di Tangentopoli, uscito malvolentieri dalla politica attiva per gestirla da sullo sfondo. Solo per quella vendita, Simone incassa una commissione di 5 milioni di euro, finiti all'estero. Ecco profilarsi il «sistema Daccò».

Uguale per il san Raffaele e per la Maugeri. I pubblici ministeri seguono passo passo le tracce dei soldi pubblici che la Regione versa alla Fondazione Maugeri, eccoli che vengono «ritagliati» da Daccò, il quale intasca percentuali elevatissime. Prima del 25 per cento sui rimborsi regionali, poi del 12,5, e gira ogni volta la quota che spetta al socio Simone.

La Regione ha assicurato di non avere nulla a che fare con questi maneggi, ma il primario pneumologo che coordina tutti i direttori sanitari della Fondazione Maugeri, il dottor Antonio Spanevello, sottoscrive cinque mesi fa un verbale che smentisce ogni versione minimalista: «Un giorno - ricorda il primario - mi sono incontrato casualmente con Passerino (il direttore generale,ndr), quando il presidente Formigoni era stato appena rieletto alle ultime elezioni regionali. Passerino mi disse di incominciare a pensare a dei progetti innovativi da presentare alla Regione al fine di ottenere nuovi finanziamenti. Egli mi fece chiaramente intendere che il "momento era propizio"».

Vengono quindi inventati tre progetti «in ambito riabilitativo (malattie rare, dolore cronico e trapianto)» e si apre una corsia speciale. Spanevello incontra infatti a Roma il direttore generale del ministero della Sanità Massimo Casciello, che gli dà i suggerimenti giusti per aggirare ogni barriera: «... Ho di sicuro riscontrato nei miei incontri in Regione Lombardia che sia Lucchina (Carlo, direttore generale sanità regionale), che Alessandra Massei (funzionario regionale, legata a Daccò, ndr), avevano già ricevuto i progetti essendone a conoscenza (...) Ricordo che Passerino mi chiamò nel suo ufficio e mi fece vedere una bozza di lettera (...) Mi si chiede se sia corretto...

Corretto? «Effettivamente - ammette Spanevello - la procedura è stata anomala, anzi devo dire che è illegale (...) Ne parlai più volte al presidente Umberto Maugeri, evidenziando le stranezze della procedura adottata (...) Gli ho detto "per favore queste cose fatele fare a Passerino"».

I magistrati, nell'invito a comparire a Formigoni, puntavano il dito sul «sistematico asservimento della discrezionalità amministrativa » della Regione ai bisogni dei faccendieri. Come negarlo? A che titolo Daccò ha munto 80 milioni di denaro pubblico? È sparito in conti esteri, in parte prelevato in contanti: da dare a chi? È la domanda per ora senza risposta.

 

DACCO' - FORMIGONIFORMIGONI SULLO YACHT DI DACCO VIGNETTA BENNY FORMIGONI IN BARCA DON VERZE E CAL DON VERZE E MARIO CAL IN PISCINA IN BRASILE DA OGGIFONDAZIONE SALVATORE MAUGERI

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO