rocco casalino conte

TA-ROCCO CASALINO NON CONOSCE AUTOCRITICA: “A CHI LAVORA TANTO POSSONO CAPITARE ERRORI. CON ME HANNO FATTO DI TUTTO PER EVIDENZIARLI, ANCHE SE INSIGNIFICANTI. NOI CI RACCOMANDAVAMO DI NON FAR USCIRE I DPCM, MA COME LI MANDAVAMO AI MINISTERI E AI VARI UFFICI, VENIVANO RESI PUBBLICI. L'HO VISSUTO SULLA MIA PELLE, ACCUSATO DI DARE AI GIORNALISTI VELINE E NOTIZIE. VEDRETE, ANCHE CON DRAGHI USCIRÀ TUTTO…CON CONTE IN UNA CAMPAGNA ELETTORALE SI POSSONO FARE COSE INCREDIBILI. QUELLO CON DI MAIO E’ UN DUALISMO ALIMENTATO DA ALTRI”

Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

 

LE LACRIME DI ROCCO CASALINO PER L ADDIO DI GIUSEPPE CONTE A PALAZZO CHIGI

Essere Rocco Casalino, sentirsi sempre fuori posto «come un Forrest Gump», passare la vita a «dimostrare che potevo stare lì dove stavo e che ci ero arrivato da solo». Dalla casa del Grande Fratello alla Casa Bianca, quando rimirandosi dentro uno specchio si disse, tra stupore e orgoglio: «Ma guarda dove sono arrivato».

 

L'infanzia da emigrante in Germania, la povertà assoluta, i vestiti di quarta mano, le botte del padre amato e odiatissimo e quelle dei bulli, che gli gridavano italiano, finocchio, frocio, gay. E poi lo studio matto e disperatissimo, la ricerca (vana) del vero amore, la laurea in Ingegneria, la tv e il successo, il riscatto e l'invidia, i soldi facili e quel «marchio di infamia» di cui non si è mai liberato: «Come mai Rocco del Grande Fratello è il portavoce del premier?».

GIUSEPPE CONTE ROCCO CASALINO E IL TAVOLINO MEME

 

Per rispondere alla domanda che lo tormenta da vent'anni ha scritto un libro per Piemme che esce domani (Rocco Casalino il Portavoce - La mia storia) . Dal primo giorno di vita a Frankenthal l'1 luglio del 1972, «nato per caso, non desiderato, non voluto, sbagliato», fino a Giuseppe Conte, che assieme a Gianroberto Casaleggio è stato «la persona più grande mai incontrata».

 

Cominciamo dalla fine, quando Conte ha lasciato Palazzo Chigi lei ha pianto. Per il potere perduto?

«Il concetto di potere lascia il tempo che trova. Per me Palazzo Chigi è stata una esperienza impegnativa di lavoro. Quest'ultimo anno con la pandemia è stato molto faticoso, un livello di stress pazzesco. E quando Conte è uscito la commozione ha colpito tutto il palazzo. Lui ha il dono di arrivare al cuore e questo lo renderà diverso da tutti i presidenti del Consiglio».

TAPIRO A ROCCO CASALINO

 

Dal servo encomio per Conte siamo passati al codardo oltraggio di manzoniana memoria?

«Non credo che Conte sarà presto dimenticato. Il video del suo addio ha incassato su Facebook un milione di like, numeri pazzeschi che non fa nessuno al mondo. Proprio tutto questo consenso ha fatto di lui un problema».

 

Pd e M5S lo hanno già scaricato?

«Conte è stato fatto cadere come tutti sanno da Renzi con una manovra di palazzo ben studiata. Invece di fargli una statua è stato mandato a casa dopo aver ottenuto dall'Europa 209 miliardi».

ROCCO CASALINO - IL PORTAVOCE - AUTOBIOGRAFIA

 

E ora come pensa di salvare il soldato Giuseppi?

«Io saprei come farlo. Il grande dubbio è cosa vuole fare lui. Credo sia una risorsa importantissima per il M5S, ma questo è un mio desiderio personale. La scelta tocca a lui e al Movimento».

 

È Di Maio l'ostacolo alla leadership di Conte?

«Un dualismo molto alimentato da altri, perché sono sempre andati d'amore e d'accordo. Ora è importante capire cosa accadrà con una leadership a cinque che cambia tutto».

 

Conte farà un partito?

«Non so cosa farà Conte, ma mi auguro che la sua strada si intersechi con quella del Movimento».

 

Continuerà a curare la comunicazione dell'ex premier o punta davvero a fare un giorno il ministro?

«Io sono un attivista del M5S, sto valutando cosa fare e mi serve un po' di tempo per riprendermi. Con Conte continuiamo a sentirci, non ci siamo lasciati come se qualcosa fosse finito. Questa è la legislatura che ha sottovalutato Conte. Ha peculiarità straordinarie. Con lui in una campagna elettorale si possono fare cose incredibili».

GIUSEPPE CONTE E ROCCO CASALINO - MEME

 

Quali peculiarità?

«È una persona vera, ci mette la faccia. Ha avuto il coraggio di affrontare migliaia di operai arrabbiati all'Ilva di Taranto. È andato a trattare a Bruxelles ed è stato un numero uno, ottenendo il risultato migliore di tutti. Una macchina da guerra, uno stakanovista assoluto, capace di lavorare 18 ore».

 

Ora cambierà tutto, Draghi ha imposto che a parlare siano i fatti.

MARCO TRAVAGLIO ROCCO CASALINO

«Buoni propositi che aveva anche Conte. Non credo nei Cdm segreti, come sosteneva Gianroberto Casaleggio "se siamo in tre, due sono già di troppo". Noi ci raccomandavamo di non far uscire i Dpcm, ma come li mandavamo ai ministeri e ai vari uffici, venivano resi pubblici. L'ho vissuto sulla mia pelle, accusato di dare ai giornalisti veline e notizie. Vedrete, anche con Draghi uscirà tutto».

 

Non è ora che lei faccia un po' di autocritica?

«A chi lavora tanto possono capitare errori. Con me hanno fatto di tutto per evidenziarli, anche se insignificanti. Non avete idea di quanti errori e disastri veri si possono fare con la comunicazione, con lo stress e nei tempi strettissimi dovuti all'emergenza. Nessuno prima aveva gestito la comunicazione di una pandemia, lo abbiamo fatto bene e credo che il merito vada riconosciuto».

 

conte casalino

Fosse il portavoce di Draghi lo renderebbe più pop?

«No, punterei sulla competenza. Stonerebbe e avrei il timore dell'effetto Mario Monti col cagnolino, in tv da Daria Bignardi» .

Conte CasalinoROCCO CASALINO CONFERENZA STAMPAconte e casalino - Grande Fratello Chigi

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