goffredo bettini giuseppe conte

TRANSENNATE IL NAZARENO: È TORNATO IL DUO CONTE-BETTINI! - “GIUSEPPI” E IL SUO GURU SI SONO INCONTRATI IN UN RISTORANTE DI ROMA PER STUDIARE INSIEME LE STRATEGIE DELL’ALLEANZA PD-M5S – GOFFREDONE SI È PROPOSTO DI AIUTARE L’EX PREMIER A SCRIVERE LA CARTA DEI VALORI DEI 5STELLE, MA ENTRAMBI HANNO ALTRE GATTE DA PELARE: I DUE PARTITI SONO SPACCATI – NEL PD GLI EX RENZIANI SONO CONTRO LA SVOLTA IDENTITARIA DI LETTA. I GRILLINI FILO-DI MAIO AFFILANO LE ARMI SUL DOPPIO MANDATO E POTREBBERO ROMPERE LE CASSE AL MOVIMENTO CONTIANO

GOFFREDO BETTINI GIUSEPPE CONTE

1 - CONTE E BETTINI, CONFRONTO SULLA COALIZIONE IL LEADER GRILLINO TEME LA FRONDA DI DI MAIO

Federico Capurso per “la Stampa”

 

«Ci sono due anime, nei nostri partiti. Si dovrà trovare un equilibrio». L' argomento viene sollevato, non senza una nota di preoccupazione nella voce, al tavolo di un ristorante nel centro di Roma dal Dem Goffredo Bettini, il grande tessitore dell' alleanza con i Cinque stelle. Seduto di fronte a lui, ad ascoltarlo, c' è Giuseppe Conte, il capo in pectore dei grillini.

 

goffredo bettini enrico letta elly schlein giuseppe conte

Il rapporto tra i due è saldo, tanto che nei mesi scorsi, quando l' ex premier si lamentava di non riuscire a completare la nuova Carta dei valori del M5S, Bettini gli avrebbe persino proposto: «Ti aiuto io a scriverla».

 

giuseppe conte e luigi di maio con la card del reddito di cittadinanza

Il problema però, in questo momento, riguarda la pacificazione da ottenere nei loro partiti. Il Movimento è spaccato tra i "contiani" e i parlamentari ancora fedeli a Luigi Di Maio. Se Conte ora punta al Nord, trasformando i Cinque stelle in un partito «riformista che parla alle imprese, ai giovani, alle famiglie», l' impressione al tavolo è che Di Maio possa avere progetti diversi, costruendo una sua corrente a trazione meridionale: un Movimento del Sud dentro il Movimento di Conte. Due visioni che potrebbero coesistere, come si augura Conte, ma anche deflagrare.

conte di maio

 

Lo stesso rischio che corre il Pd, diviso tra l' anima «bianca», centrista e cattolica, e l' anima degli ex Ds. «Se ci spostiamo a sinistra - è in sintesi il ragionamento di Bettini -, potrebbero però esserci delle spinte interne difficili da governare». Il consiglio di traghettare i Dem fuori dall' area di centro, tornando a essere «un partito di sinistra», sarebbe già stato recapitato al segretario Enrico Letta, ma nulla si muoverà prima di ristabilire la misura dei pesi all' interno del Nazareno.

 

NICOLA ZINGARETTI ANDREA MARCUCCI

Da qui, l' ipotesi di risolvere la questione con un congresso, che potrebbe tenersi «dopo le amministrative di ottobre, ma prima della fine del semestre bianco». Le avvisaglie di una tensione crescente nei gruppi ci sono già. Anche ieri l' ex capogruppo in Senato Andrea Marcucci, alla testa di una fronda di alcuni senatori intervenuta durante la riunione del gruppo a palazzo Madama, ha avvertito: «Enrico Letta sbaglia».

 

Marcucci chiede di archiviare «le battaglie identitarie», ma anche di invertire le priorità sul campo delle alleanze: «Iniziamo dal confronto con le forze liberal democratiche», poi viene «il possibile rapporto con il M5S». Un pensiero che si ritrova nel manifesto di Base Riformista presentato da Luca Lotti e Lorenzo Guerini.

giuseppe conte alle agora di bettini 2

 

Gli ex renziani chiedono di restituire al partito «una forte vocazione maggioritaria», ingrossano le loro file con nomi di peso come quello di Graziano Delrio e Debora Serracchiani, ma almeno per il momento i due leader, Lotti e Guerini, non vogliono uno scontro frontale con Letta. Tanto che la fronda di senatori si è subito sgonfiata. Ma somiglia a una tregua, più che alla pace.

 

2 - VETERANI CONTRO NUOVE LEVE LA LITE SUL DOPPIO MANDATO «MINA» LE CASSE DEI 5 STELLE

Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”

 

goffredo bettini guarda la diretta di giuseppe conte

Il conto alla rovescia è partito. Tra meno di cento ore il nuovo statuto del M5S sarà reso pubblico. Beppe Grillo - nel suo confronto con Giuseppe Conte - ha dato il via libera alle modifiche che daranno un nuovo corpo ai Cinque Stelle. Si tratta per lo più di cambiamenti organizzativi e strutturali, a partire dall' introduzione di una segreteria di fatto e alla creazione di una rete di rappresentanti territoriali. Un passo fondamentale per la rifondazione contiana del Movimento.

 

di maio conte

Eppure tra i Cinque Stelle continuano mugugni e mal di pancia. Un problema da risolvere in tempi brevi per l' ex premier. A tenere banco ci sono diversi fattori. Si va dai malumori per il peso nel governo (c' è chi chiede la testa del ministro Cingolani dopo l' attribuzione delle deleghe) ai temi - strettamente legati tra loro - delle restituzioni mensili e della revisione della regola del tetto dei due mandati per gli eletti pentastellati. I dubbi sono talmente forti che alla fine travalicano i confini dei gruppi. «Secondo me è arrivato il momento di superare il vincolo» dice Azzurra Cancelleri (alla sua seconda legislatura) all' Adnkronos .

Azzurra Cancelleri 1

 

Mentre Gianluca Castaldi sottolinea: «Bisogna valorizzare le esperienze». «Non credo che ci siano più dogmi inaffrontabili», spiega all' Huffington Post un altro veterano, Sergio Battelli. E poi punge Conte: «Spero non ci sia un uomo solo al comando».

 

Alessandro Di Battista, dalla Bolivia, difende la regola aurea M5S e attacca i suoi ex colleghi: «È avvilente leggere le dichiarazioni di moltissimi parlamentari del Movimento 5 Stelle che oggi - scrive su Facebook - a pandemia non ancora finita, con la classe media al collasso, con Confindustria che fa il bello ed il cattivo tempo e con una crisi sociale fuori dal comune, preferiscono metter bocca sulla regola del doppio mandato ovviamente con l' obiettivo di cancellarla e poter continuare a vivacchiare nelle Istituzioni».

DAVIDE CASALEGGIO ALESSANDRO DI BATTISTA

 

La minaccia reale - per Conte - è che i parlamentari ritardino volutamente il versamento del contributo di mille euro mensili, ossigeno per le casse malandate dei Cinque Stelle (affossate anche dall' accordo da 250 mila euro con Rousseau). I parlamentari vogliono che l' ex premier si esprima in maniera chiara.

 

Ogni posizione rischia però di scontentare una fazione. Se i veterani premono per poter proseguire, le ultime leve sono preoccupate che l' abolizione della norma e la riduzione del numero di deputati e senatori alla fine sia un danno per loro. Oltretutto, sia Grillo sia Conte sono favorevoli all' ingresso di nuovi volti. Un labirinto da cui sembra difficile uscire.

 

Così come per la composizione delle segreteria. Tra i big sono iniziate le manovre per «pesare» e mettersi in prima linea per un ruolo.

 

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE

E sui criteri di scelta dei candidati (anche in vista di future elezioni) iniziano a circolare le prime voci. Nelle ultime ore ha preso corpo l' ipotesi di un sistema «ibrido» sullo stile delle Europee 2019 , quando Luigi Di Maio scelse i capilista e dal web furono pescati gli altri candidati: una soluzione che permetterebbe ai vertici e all' ex premier di avere «mani libere». Ma il tema verrà affrontato comunque tra molto tempo, a ridosso delle Politiche.

Intanto Conte inizia a tracciare l' identikit del nuovo M5S: «Assicuro che sarà un Movimento rinnovato e radicalmente riformista», dice al forum «Verde e giusta è l' Italia del futuro». E spiega: «Non ci accontentiamo di chiedere un voto e di lavorare per mirare a nuovi incarichi di governo». E ancora: «Vi anticipo che nel logo comparirà la data del 2050».

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)