f-35

TRUFFA F-35 – L’INDIPENDENT SPARA A ZERO SUL CACCIA DEI CUGINI AMERICANI. L’AVIAZIONE BRITANNICA IN RIVOLTA: “E’ UN BIDONE, I MOTORI SI INCENDIANO, IL SISTEMA D’ARMI NON FUNZIONA, MAI PRONTI PRIMA DEL 2018”- E NOI QUI A FARE CARTE FALSE PER AVERLI (VIDEO)

nick harvey, ministro della difesa britanniconick harvey, ministro della difesa britannico

Jonathan Owen per http://www.independent.co.uk/

 

Quello che doveva essere uno degli aerei più avanzati e potenti di sempre, che avrebbe dovuto garantire per anni la superiorità aerea di Inghilterra e Stati Uniti, si sta invece rivelando uno dei più grandi “elefanti bianchi” della storia…

 

f 35f 35

Quello che doveva essere uno degli aerei più avanzati e potenti di sempre, che avrebbe dovuto garantire per anni la superiorità aerea di Inghilterra e Stati Uniti, si sta invece rivelando uno dei più grandi “elefanti bianchi” della storia. “Elefante bianco” è il termine con cui gli inglesi indicano un bene il cui eccessivo costo di realizzazione o gestione annulla qualsiasi beneficio possa scaturire da esso.

 

Il caccia multiruolo F-35, costruito dalla Lockheed Martin, era stato pensato per sostituire l’Harrier a decollo verticale dell’aviazione, andato in pensione nel 2011. In un primo momento l’aviazione britannica aveva ordinato 150 caccia F-35 che sarebbero dovuti entrare in servizio nel 2012. Dopo tre anni, l’F-35 è ben lontano dal poter affrontare una missione e i costi sono lievitati da 45 a 120 milioni di euro ad aereo, con l’aviazione inglese che ha ordinato la misera cifra di 8 aerei fino ad oggi.

 

L’F-35 durante una manifestazione:

 

 

Nessuno dei 131 jet costruiti fino ad oggi è pronto per una missione. “The Indipendent” dice che i motori dell’intera flotta hanno avuto bisogno di essere smontati uno ad uno e poi riparati per un problema di surriscaldamento, che portava l’aereo ad incendiarsi. Pratt e Whitney, l’industria che produce i motori, ha dovuto studiare una soluzione ad hoc per questo problema, che è costata tempo e denaro all’intero progetto congiunto, portato avanti da Gran Bretagna e Stati Uniti.

 

f 35 soldif 35 soldi

Il ministro della difesa inglese rassicura che la Gran Bretagna avrà la sua flotta di caccia entro il 2018 (sei anni dopo di quanto previsto). Ma l’ex ministro delle forze armate Sir Nick Harvey dice che secondo lui non c’è nessuna possibilità di vederla pronta per quell’anno. Anche il comandante in capo dell’aviazione britannica, Sir Michael Graydon, ha fortemente criticato il ministro, affermando che il piccolo numero di caccia ordinato dalla Gran Bretagna sembra più uno scherzo che il tentativo di costruire una potenza aerea.

f 35, fase si atterraggiof 35, fase si atterraggio

 

I tornado inglesi usciranno di servizio tra tre anni, lasciando l’Inghilterra con una potenza offensiva di 60 aerei, quando l’Arabia Saudita ne ha usati 100 solo per la campagna in Yemen. “Non possiamo affidare a 60 aerei le sorti della nostra nazione”, ha detto Sir Michael Graydon.

 

cabina di un f 35cabina di un f 35

Jhon Marshall, membro di un think-tank della Difesa, dice che l’aereo è “troppo costoso, con molti difetti sia tecnici sia operativi che non gli consentiranno di essere operativo ancora per molto tempo”. Era stato detto che le nuove portaerei inglesi sarebbero state pronte per il 2020, con a bordo i nuovissimi F-35. Ma se le cose continueranno così le 2 portaerei disegnate per ospitare 36 velivoli ciascuno ne avranno solamente 12: “Ciò significa che le operazioni militari non potranno essere eseguite a meno che non si lasci sguarnita la portaerei”, spiega il capitano Marshall.

 

Nel dossier sugli F-35 si legge anche che i costi sono aumentati da 233 a 391 miliardi di dollari dal 2001 a oggi, facendone il programma più costoso mai intrapreso da dipartimento della Difesa americano. I conti dicono che la flotta costerà nel corso della sua vita operativa 1 trilione di dollari agli Stati Uniti, cifra che può essere ammortizzata solo se i mezzi saranno molto affidabili.

f 35 in volof 35 in volo

 

Un portavoce del programma F-35 ha detto che “l’affidabilità è la nostra prima preoccupazione”, ma alcuni problemi ai software hanno causato un ritardo di 8 mesi nella preparazione dei sistemi di armamento, ciò significa che non saranno pronti prima del 2017, ammesso che non ci siano altri intoppi.

 

Gli Stati Uniti contano che gli inglesi spenderanno ancora bilioni di dollari nel caccia, con fonti vicino al programma che parlano di un totale di 138 acquisti. Un rapporto del ministero della Difesa inglese dice che è in programma l’acquisto di altri 10 F-35 nei prossimi 3 anni per raggiungere la potenza aerea richiesta dai piani per il 2018.

 

CACCIABOMBARDIERI  F-35CACCIABOMBARDIERI F-35

Ma i jet destinata alla Gran Bretagna sono in fondo alla coda degli ordini, dato che le fabbriche americane danno la precedenza a quelli destinati alla Marina Usa. Per quanto riguarda il problema ai motori la Pratt & Whitney ha detto che i caccia inglesi saranno riparati entro l’hanno prossimo. Per il momento anche i 3 caccia F-35 già consegnati alla Gran Bretagna rimangono negli Usa per effettuare altri test, e un quarto aereo non sarà consegnato prima dell’anno prossimo. Gli ultimi 4 F-35 ordinati lo scorso novembre verranno consegnati tra circa 2 anni. E pero ora non c’è traccia di alcun F-35 sul suolo britannico

 

tornadotornado

Al prezzo attuale, alla Gran Bretagna costerà circa 8,3 bilioni di euro ordinare quei 72 F-35 necessari per riempire le due nuove portaerei che entreranno in servizio. Una somma che è pressappoco la stessa necessaria alla costruzione delle stesse portaerei.

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…