UCCI UCCI, INDOVINA DOVE VA MARCUCCI: DAL GRUPPO AL SENATO DEL PD DANNO PER ESTREMAMENTE PROBABILE L’USCITA DEL CAPOGRUPPO, CHE SE NE TORNEREBBE TRA LE BRACCIA DELL’AMICO MATTEO RENZI IN “ITALIA VIVA” (CONTENTO LUI) – ACQUE SEMPRE PIÙ AGITATE CON PALAZZO CHIGI: AL NAZARENO CE L’HANNO SOPRATTUTTO CON IL “SUBGOVERNO” CONTE CHE PERMETTE ALL’AVVOCATO DI PADRE PIO (TUTTO) DI ACCENTRARE DI FATTO TUTTE LE DECISIONI

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andrea marcucci matteo renzi 1 andrea marcucci matteo renzi 1

Marco Antonellis per “Italia Oggi”

 

Dal Pd sentono il premier Giuseppe Conte sempre più distante, attento solo a schivare problemi e non a risolverli. Al Nazareno sono rimasti senza parole quando, nella conferenza stampa organizzata da Palazzo Chigi (a proposito: perché non cambiare approccio e permettere a tutti i giornalisti di parlare, magari anche a quelli considerati più «distanti» dal governo?), a una domanda sulle riforme costituzionali e la legge elettorale impantanate al tavolo di maggioranza il premier ha di fatto risposto dicendo che quando l'iter finirà, lui convocherà i leader al tavolo e troveranno una soluzione.

 

NICOLA ZINGARETTI E GIUSEPPE CONTE NICOLA ZINGARETTI E GIUSEPPE CONTE

«Questa è una presa in giro», spiega un alto dirigente Dem. «Primo perché essendo il tavolo bloccato non essendoci una decisione, l'iter non finirà mai e quindi Conte i leader non potrà mai convocarli. Sembra la favola dell'albero di Bertoldo. Secondo perché, se Conte convocasse Nicola Zingaretti, Matteo Renzi, Vito Crimi e Roberto Speranza, sarebbe la fine del governo, non essendoci accordo su quel pezzo di programma per noi vitale come le riforme. Quindi quella del presidente del Consiglio è una non risposta».

 

matteo salvini silvio berlusconi matteo salvini silvio berlusconi

Ma le rimostranze dei Dem a Conte non finiscono qui. «Si rende conto, Conte, che Forza Italia è tornata in braccio alla Lega perché noi non riusciamo a fare il proporzionale che renderebbe più libero il partito di Berlusconi»?

 

Acque sempre più agitate, quindi, fra Palazzo Chigi e Nazareno. Ce l'hanno soprattutto con il «subgoverno» Conte, quel groviglio tecnico-politico che consente di accentrare, se non formalmente comunque di fatto, tutte le decisioni sul premier. Ecco perché nascono task force a gogò e nuove cabine di regia bypassando quanto previsto dalle consuete prassi istituzionali.

 

matteo renzi andrea marcucci matteo renzi andrea marcucci

Comunque, ca va sans dire, il Pd si guarda bene dal mettere a repentaglio la tenuta del Conte 2 perché secondo i vertici del Nazareno «tanto alla fine una mediazione si troverà anche sul Mes e il governo la sfangherà pure la prossima settimana». «Si deciderà di non decidere, ovvero si deciderà di demandare tutto a un ulteriore voto parlamentare sull'utilizzo o meno del Mes sanitario»; ecco la scappatoia. Intanto, dal gruppo al senato del Pd danno per estremamente probabile l'uscita del capogruppo Andrea Marcucci a gennaio. Destinazione Italia Viva. Con lui andrebbero altri quattro senatori

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