VATICANO SUDAMERICANO! BYE BYE BERTONE, AL SUO POSTO PAROLIN

M. Antonietta Calabrò per "Corriere della Sera"

Domani, probabilmente, si chiuderà l'era Bertone in Vaticano. La nomina del suo successore da parte di Papa Francesco ha subito una forte accelerazione nelle ultime due settimane, dopo «il chiarimento» avvenuto a cavallo di Ferragosto tra Bergoglio e il segretario di Stato nominato da Benedetto XVI il 22 giugno 2006. In pole position per sostituirlo l'attuale nunzio in Venezuela, l'arcivescovo Pietro Parolin.

L'avvicendamento di Bertone sarebbe stato comunicato martedì scorso, 27 agosto, al decano del Sacro collegio, Angelo Sodano che è stato ricevuto in udienza da Bergoglio. E dovrebbe diventare operativo dopo quarantacinque giorni dall'annuncio, cioè a metà ottobre. Una prassi che viene seguita quando il successore non è presente in Vaticano e deve lasciare la sua sede.

Perché il passaggio di mano, già ipotizzato, è diventato non più ulteriormente rinviabile? Il «chiarimento» era stato voluto da Bertone al rientro da nove giorni di ferie in Valle d'Aosta, e dopo che era scoppiato il caso Chaouqui, per la nomina da parte di Francesco di una pr come commissaria sulla trasparenza finanziaria, una donna che su Twitter lo aveva accusato di essere «corrotto».

Il problema non è stato questo, quanto le richieste che Bertone avrebbe avanzato a Bergoglio, dopo sette anni turbolenti vissuti all'interno e all'esterno del Vaticano. Si è lamentato di essere stato bersaglio del Corvo, dei documenti trafugati di Vatileaks, delle polemiche sullo Ior.

Fino all'ultimo scandalo che ha fatto da detonatore alla urgente necessità per Papa Francesco di cambiare le priorità che si era inizialmente dato all'inizio del Pontificato (come lui stesso ha rivelato sul volo di ritorno dalla Giornata mondiale della gioventù di Rio), mettendo mano a una serie di interventi in materia economico-finanziaria: il caso di monsignor Nunzio Scarano (contabile dell'Apsa, l'Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica, con almeno due conti allo Ior), arrestato il 28 giugno, accusato di corruzione dalla Procura di Roma e di riciclaggio anche dal Promotore di Giustizia vaticano.

L'arresto di Scarano aveva costretto il primo luglio a clamorose dimissioni il direttore e vice direttore generale dello Ior, Paolo Cipriani e Massimo Tulli, considerati bertoniani doc.

Non a caso, il 3 agosto, Bertone si era difeso dicendo che la riforma dello Ior era stata avviata «prima» dell'arrivo di Papa Francesco. Il cardinale aveva detto naturalmente di condividere l'azione di riforma voluta dal Pontefice ma testualmente aveva affermato: «Certamente. Tra l'altro io sono presidente della Commissione cardinalizia di vigilanza, e questo processo l'abbiamo iniziato già prima dell'arrivo di Papa Francesco». Ritornato a Roma Bertone aveva chiesto subito di poter incontrare il Papa per esporgli la sua exit strategy.

Quando si sono visti, a tu per tu, Bertone che il prossimo 2 dicembre compirà 79 anni, (e che dal 2007 è anche Camerlengo) ha fatto notare a Bergoglio che il suo predecessore Sodano quando lasciò lo stesso incarico rimase decano del collegio cardinalizio, carica che ricopre tutt'ora all'età di 86 anni.

E ha chiesto per se stesso un trattamento simile, come fosse un risarcimento: rimanere a capo della commissione cardinalizia di controllo sullo Ior oltre i limiti di età (visto che Benedetto XVI prima di lasciare il pontificato aveva rinnovato a Bertone per 5 anni, ovvero fino al 2018, la presidenza della commissione) e ottenere un segnale pubblico di fiducia dal Papa. Anche queste richieste avrebbero contribuito alla scelta di accelerare l'avvicendamento.

A reclamare con forza rapidi cambiamenti di governance (indipendentemente dalla futura riforma della Curia) era stato il 24 luglio il cardinale di New York e presidente dei vescovi Usa Timothy Michael Dolan, in un'intervista concessa, durante la Gmg, al National Catholic Reporter.

Un altro nome circolato per la successione è stato quello di Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato, nominato nella commissione degli otto cardinali consultatori per la riforma della Curia, che ha chiesto ed ottenuto sabato scorso la sostituzione del suo numero due monsignor Giuseppe Sciacca, che potrebbe essere sostituito da Fernando Vergez, spagnolo, appartenente ai Legionari di Cristo, per molti anni segretario del cardinale argentino Pironio, capo delle Telecomunicazioni vaticane.

 

 

CARDINALE TARCISIO BERTONE CARDINALE TARCISO BERTONECARDINALE TARCISO BERTONEBERTONE-BERGOGLIOPAPA JORGE BERGOGLIO SCARANO B Pietro Parolin

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."