(VE) CE MANDA GOFFREDO - BETTINI: ‘’BUZZI? LO CONOSCEVO MA NESSUNO POTEVA IMMAGINARE LA SUA DOPPIA FACCIA - ODEVAINE? UN ALTRO ABILISSIMO A CAMUFFARSI - MARINO? LASCI E POI SI RICANDIDI - IL SINDACO LO DOVEVA FARE NICOLA ZINGARETTI, CHE POLITICAMENTE CONSIDERO FIGLIO MIO’’

Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera

 

cena di finanziamento del pd a roma  goffredo bettinicena di finanziamento del pd a roma goffredo bettini

Al citofono la voce dal finto accento siciliano è scherzosa: «Sono l’onorevole Bettini, quello della cupola; quarto piano». Di persona, però, Goffredo Bettini è molto arrabbiato. «Non dimenticherò mai di aver visto la mia foto al Tg1, il mio nome accostato a quello di delinquenti. Sono entrato in politica notevolmente ricco uscendone non dico povero, ma assai meno ricco. E querelo chiunque dica o scriva che io ho favorito la cooperativa 29 Giugno o qualunque altro soggetto coinvolto nell’inchiesta». 
 

Salvatore Buzzi, il capo della cooperativa, diceva: «Ce manda Goffredo». 
«Da me non venne Buzzi ma il suo vice, Carlo Guaranì: uno che assomiglia a Danny De Vito, bassetto, con la cravatta scompigliata. Mi parlò di cinema, di teatro, e di un progetto in Sicilia. Gli dissi che non ne sapevo nulla e di rivolgersi alle persone competenti: se non sbaglio, il “giro” finì in prefettura, pensi un po’. Alla mia segreteria risulta un incontro. Io ne ricordo due». 
 

SALVATORE BUZZISALVATORE BUZZI

Quindi li conosceva. 
«Certo che li conoscevo. Non era il mio mondo, come loro stessi dicono nelle intercettazioni; ma la cooperativa 29 Giugno è un pezzo della sinistra romana. Sono quelli che hanno aiutato a fare il film dei fratelli Taviani che vinse l’Orso d’oro a Berlino. La fondazione è nata alla presenza di Di Liegro e Laura Ingrao. Furono i primi a occuparsi non di edilizia ma di detenuti, malati psichici, immigrati. Nessuno poteva immaginare che quella fosse solo una faccia della medaglia, e l’altra faccia fosse rivolta verso la criminalità». 
 

Davvero non potevate immaginare? 
«No. Qui è diventato impossibile fare politica. Si crocefigge Micaela Campana per un sms in cui chiama Buzzi “capo”; ma sono cose che si fanno, anche se a me non piacciono, era il modo per gratificare un compagno che si riteneva importante.

 

Rivendico che nessuno potesse immaginare, ad esempio, che Odevaine avesse una doppia vita. Parliamo di persone abilissime nel camuffarsi. Odevaine aveva persino cambiato cognome. Si è scoperto perché gli è stato negato il visto per gli Usa a causa di una condanna per droga». 
 

LUCA ODEVAINE DURANTE LE OPERAZIONI DI SGOMBERO DEL CAMPO ROM DI VIA TROILI A ROMALUCA ODEVAINE DURANTE LE OPERAZIONI DI SGOMBERO DEL CAMPO ROM DI VIA TROILI A ROMA

Però il sistema era trasversale. E il Pd non può chiamarsi fuori. 
«Le rispondo con quello che scrissi in un libro del 2011, Oltre i partiti : “Non c’è più la forza del leone, ma della volpe, più della furbizia, rimane l’appetito. E la corruzione non si ferma sulla soglia del centrosinistra”.

 

Oggi la crisi della rappresentanza si è aggravata; e non è che ce ne siamo accorti quando l’ha detto la simpatica Madia. Siamo in una situazione peggiore di quella del ’92. Si parla di Roma perché Roma è stata scoperchiata; ma non credo che molte altre città siano meglio». 
 

Sa cosa colpisce di Mafia Capitale? La permeabilità. Il calciatore e il personaggio tv che non chiamano la polizia ma la malavita. La commistione. 
«Questa commistione ha date molto chiare. Dopo Mani Pulite e fino al 2008 Roma è stata un modello di buona amministrazione». 
 

renzi cravattarenzi cravatta

Di cui lei era considerato l’uomo forte. 
«Io mi sono occupato di amministrazione solo con Rutelli. Poi sono andato all’Auditorium e alla Festa del cinema, continuando a occuparmi di politica. È stata una stagione straordinaria. Abbiamo fatto i grandi lavori del Giubileo senza un avviso di garanzia». 
 

L’età dell’oro? 
«Non sorrida. Il modello Roma regge fino alla vittoria di Alemanno, che subito inizia una campagna per distruggerlo. E Alemanno aveva le cambiali di una vita politica da pagare. Non dico fosse ricattato; diciamo che era premuto da personaggi che l’hanno portato al disastro». 
 

IGNAZIO MARINO E MATTEO RENZI IGNAZIO MARINO E MATTEO RENZI

Volenterosamente aiutati dalla sinistra. 
«È vero. Liquidata una classe dirigente, con me in testa, i nuovi leader locali del Pd hanno avviato in Campidoglio una stagione consociativa, che è diventata un terreno sfruttato dall’affarismo criminale, animato da sopravvissuti all’eversione e alla delinquenza politica degli Anni 70, di destra ma anche di sinistra». 
 

E lei cosa faceva? Allora era il coordinatore nazionale del Pd di Veltroni. 
«Chiesi il congresso. Berlusconi aveva vinto le elezioni, ma Walter aveva costruito un partito del 34%: poteva guidare l’opposizione e preparare la rivincita. In direzione erano d’accordo con me Gentiloni e Tonini, lo stesso Bersani era disponibile; gli altri erano contro.

 

Veltroni fu costretto a creare il “caminetto”, a far entrare le correnti, che lo indussero alle dimissioni. Tutto comincia da lì. E io me ne andai all’estero. È ignobile e fa comodo dipingermi come uno che decideva tutto: ho vissuto anni di solitudine totale. Mi occupavo di cinema a Bangkok, Manila, Rangoon e ho scritto libri». 
 

Micaela Campana 3Micaela Campana 3

Da dove è tornato per rifilare ai romani Marino. 
«Sì. Ma io non ho imposto nessuno. Il sindaco lo doveva fare Nicola Zingaretti, che politicamente considero figlio mio. A settembre però Nicola è venuto a dirmi che non se la sentiva. E io l’ho apprezzato, in un Paese in cui tutti vogliono fare tutto e c’è la fila pure per fare il presidente della Repubblica. Ne parlai con Barca, ma anche lui rifiutò. Allora furono indette le primarie. E io dissi che non bastavano Gentiloni e Sassoli: buoni candidati, che però rischiavano di essere travolti dai grillini». 
 

Le primarie vinte da Marino sono state regolari? 
«Non regolari; regolarissime. Quando si muove il voto d’opinione, le primarie non possono essere inquinate. Invece le primarie per designare i parlamentari sono state, almeno a Roma, una farsa. Ogni candidato doveva essere sostenuto da 500 iscritti, nessun iscritto poteva sostenere più di un candidato: era tutto chiaramente deciso prima dai capibastone». 
 

FRANCESCO 
RUTELLI
FRANCESCO RUTELLI

Sta dicendo che i parlamentari romani del Pd sono «abusivi»? 
«Sto dicendo che le primarie così non hanno senso. Andrebbero riservate a cariche monocratiche: sindaco, presidente di Regione, premier». 
 

Renzi ha commissariato il Pd romano. 
«Ha fatto bene; ma non ha ancora impresso al partito la svolta che sta tentando di imprimere al Paese. Non a caso a Roma la segreteria del Pd ha aiutato la costituzione di una nuova corrente spuria, i neo-dem». 
 

Invece cosa dovrebbe fare? 
«Azzerare tutte le tessere. Tutti gli iscritti dovrebbero essere ricontattati. E i nuovi dovrebbero essere ricevuti per due ore dal segretario di sezione: il tempo necessario per capire se uno vuole la tessera per un ideale o perché ha preso dei soldi. Bisogna ridare potere alle persone. E toglierlo alle correnti. È sufficiente non riconoscere più alle correnti rappresentanza nei gruppi dirigenti e nelle istituzioni; ne resteranno pochissime». 
 

veltroni da ferilli per agon channel a tiranaveltroni da ferilli per agon channel a tirana

Renzi ce la farà? 
«Non sono renziano, ma appoggio e ammiro la sua battaglia contro tutte le rendite di posizione. Purtroppo nel Paese si è creata una santa alleanza contro di lui, che mi fa rabbia e mi rende estremamente pessimista. Renzi deve restare al governo se ha i mezzi per produrre il cambiamento che ha promesso. Altrimenti ci conviene andare dritti a votare. E io credo che in questo momento sia meglio andare dritti a votare». 
 

Anche a Roma? Il prefetto dovrebbe sciogliere il Comune? 
«Il Comune della capitale italiana sciolto per mafia avrebbe un effetto devastante all’estero». 
 

RENZI 
GENTILONI 
RENZI GENTILONI

Quindi Marino deve restare al suo posto? 
«Fossi in lui, di fronte a uno stillicidio di notizie che finirebbe per condizionare tutto, sarei io stesso a dimettermi e poi ricandidarmi. Marino stravincerebbe e sarebbe, a quel punto, molto più libero». 
 

Non vorrà dire che Marino è un buon sindaco? 
«La stampa ne scriveva come di un deficiente, ora ne scrive come di un santo. In realtà, Marino è uomo di grandi capacità. Ma è un uomo solo. Abbiamo un rapporto di affetto e di rispetto, ma mi ha chiesto raramente consigli, tantomeno per la squadra. Che è debole. A Marino servirebbe quel che aveva Rutelli: 2 o 300 persone — imprenditori, intellettuali, sindacalisti, lavoratori — che portino ogni giorno avanti la sua idea di città». 

 

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...