alessandro zan

ZAN ZAN! - IL DEPUTATO DEL PD PROVA A TRATTARE PER FAR PASSARE IL DDL CONTRO L’OMOTRANSFOBIA, MA SENTE PUZZA DI TRAPPOLONE IN VISTA DEL VOTO DI DOMANI AL SENATO: “È UNA TAGLIOLA E SE PASSASSE, L'ITER DELLA LEGGE SI INTERROMPE. È COME MANDARLA A MORTE”. COSA CHE HA SERIE POSSIBILITÀ DI ACCADERE. E INFATTI LETTA HA DATO MANDATO DI MEDIARE SUL TESTO…

alessandro zan

1 - ALESSANDRO ZAN: " DOMANI NIENTE VOTI TRUFFA NON BISOGNA SCHERZARE CON LA PELLE DELLE PERSONE"

Carlo Bertini per "la Stampa"

 

«Se Lega e FdI vogliono cercare un accordo, ritirino la tagliola del voto di domani per affossare la legge». Alessandro Zan, plenipotenziario di Letta per la trattativa sulla sua legge, pone la sua prima condizione, alla vigilia di incontri con tutti i gruppi, «compresi Fratelli d'Italia» e dice chiaramente che la definizione «identità di genere» non si può togliere.

 

Perché ora volete trattare se prima dicevate che si doveva tirare dritto? Paura dei voti segreti?

alessandro zan senza paura

«Sì va fatto un tentativo per il bene della legge. E Letta è stato molto chiaro: qui il tempo stringe, abbiamo le Camere impegnate con una legge di bilancio delicata. Poi ci saranno le votazioni per il Quirinale.

 

Non abbiamo molto tempo e va approvata la legge in tempi rapidi. Siamo disponibili al dialogo per vedere se ci sono punti in comune che possono sbloccare la situazione. L'Italia è l'unico Paese europeo a non avere una legge contro i crimini di odio».

 

Lei sta cominciando incontri con le forze politiche, Ostellari convoca un tavolo dei capigruppo. Come si procede?

«Io sto scrivendo una lettera ai presidenti dei gruppi del Senato per vederli domani (oggi, ndr), l'altra è un'iniziativa di Ostellari».

 

Chi vota domani la richiesta di «non passare agli articoli» vuole solo affossare la legge, dite voi. Loro dicono che prima vogliono vedere che spazi ci sono...

alessandro zan 2

«Allora, noi siamo disponibili purché non si cerchino mediazioni al ribasso che stravolgono e svuotano i contenuti. Quella di domani è una tagliola e se passasse, l'iter della legge si interrompe. È come mandarla a morte. È uno strumento procedurale e confido che la Casellati non consenta il voto segreto, è giusto che i partiti si assumano le loro responsabilità».

 

La Lega vuole togliere la definizione di identità di genere, voi sostenete che così non si tutelano le persone transessuali...

«Non possiamo e non vogliamo toglierla. Quando è stato approvato alla Camera il mio ddl, era frutto di varie mediazioni. non si può fare una legge contro crimini di odio togliendo dei gruppi sociali o delle persone.

 

flash mob contro legge omotransobia 7

Sarebbe in contrasto con il principio di uguaglianza della Costituzione. La mediazione è positiva quando trova larga convergenza, ma togliere la definizione di identità di genere, significa togliere dalla protezione e dalla tutela gruppi sociali discriminati, come trans e transgender».

 

ostellari salvini

La parte sulla libertà di espressione, riformulata alla Camera su richiesta di destra e Iv, secondo molti giuristi è confusa. Si cambierà?

«Anche questo andrà visto e devo capire le richieste delle varie forze politiche».

 

E l'articolo sulle iniziative delle scuole per la giornata contro l'omofobia?

«Anche l'articolo 7 è frutto di una mediazione alla Camera, penso che sia un buon punto di equilibrio delle diverse posizioni in maggioranza. Ascolterò ma mi pare un punto di arrivo».

 

alessandro zan arisa

Non le pare vi sia poco spazio per mediare?

«Beh, se c'è buona volontà si trova un punto di incontro, ma sapendo che parliamo della vita delle persone, fatte oggetto di violenza».

 

2 - DDL ZAN, LA DIFFICILE TRATTATIVA «LEGA E FRATELLI D'ITALIA PRIMA RITIRINO LA TAGLIOLA»

Alessandra Arachi per il "Corriere della Sera"

 

Domani il ddl Zan torna in Aula al Senato, ma fuori dall'Aula già si è aperto un dibattito serrato per le modifiche sul testo. È stato il segretario del Partito democratico Enrico Letta domenica sera ad aprire per la prima volta la trattativa sulla legge contro l'omotransfobia, ferma a Palazzo Madama dai primi di settembre.

ragazze omosessuali

 

Letta ha anche chiesto al «papà» della legge Alessandro Zan di verificare le possibilità di convergenze dei partiti sul testo. «Incontrerò i presidenti di tutti i gruppi separatamente», ha detto Zan, mentre il presidente della commissione Giustizia al Senato, il leghista Andrea Ostellari, ha chiesto un tavolo tecnico per discutere della legge e Italia viva ha annunciato che questo tavolo si terrà oggi pomeriggio in Senato. Quindi tutti i partiti - tranne fino ad ora FdI - si sono dichiarati disposti a trattare sul ddl Zan.

 

Sono diversi i nodi da sciogliere sul testo, e quelli della Lega sono contenuti negli «articoli 1, 4 e 7», come ha specificato Ostellari, spiegando che per loro il problema è «non limitare la libertà di espressione e lasciare fuori i bambini».

alessandro zan 1

 

Ma la verità è che c'è uno snodo fondamentale da risolvere in Aula prima di poter parlare di qualsiasi modifica del testo: la richiesta di non passaggio al voto degli articoli proposta da Lega e da FdI. Una richiesta che domani dopo la discussione generale si voterà a scrutino segreto e che se approvata affosserebbe del tutto la legge.

 

«La cosa importante è superare questa tagliola», ha detto Alessandro Zan. E ha aggiunto che «se FdI e Lega volessero partecipare all'interlocuzione dovrebbero ritirare la richiesta». In attesa di superare questo scoglio, l'apertura di Letta mette sul tavolo diversi scenari per allargare la maggioranza per l'approvazione del testo, fino ad oggi sostenuta da Partito democratico, Movimento Cinque Stelle, Leu e da una parte del gruppo misto.

 

andrea ostellari senatore lega 1

A cominciare dall'appoggio di Italia viva, che alla Camera ha votato a favore del provvedimento, ma che al Senato non lo ha dato per scontato. «Bene la scelta di Letta di una modifica, quella che noi avevamo proposto già quattro mesi fa», ha commentato ieri Matteo Renzi.

 

E ha aggiunto: «Avevamo ragione noi, vanno cambiati i punti più delicati». Ci sono gli articoli 1 e 4 del testo tra i punti delicati della trattativa, quelli che riguardano la definizione del genere e la libertà di espressione. Quelli che Annamaria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato, ha chiesto di abolire con i suoi due emendamenti presentati.

flash mob contro legge omotransobia 4

 

Ed è la senatrice del Pd Monica Cirinnà che apre alla possibilità di convergere su questi emendamenti della Bernini, mentre per il presidente della Camera Roberto Fico (M5S) «l'importante è che il provvedimento vada a buon fine». E per la senatrice dei Cinque Stelle Alessandra Majorino «l'importante che non si tocchi l'identità di genere».

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)