ZITTI, L’EUROPA CI TIENE PER LE PALLE - A FURIA DI PAGLIACCIATE NELLA MAGGIORANZA, BRUXELLES HA RIMESSO L’ITALIA NEL MIRINO - MASSIMO FRANCO: “I DISTINGUO E GLI SCARTI DI UNA PARTE DELLA COALIZIONE HANNO RIANIMATO LE DIFFIDENZE, FONDATE OPPURE GONFIATE, VERSO L'ITALIA. I DUECENTO MILIARDI DI EURO DEL PIANO PER LA RIPRESA CHE DEBBONO ARRIVARE DALL'EUROPA HANNO RESO LA COMMISSIONE UE PIÙ ESIGENTE SULLE RIFORME CHE IL GOVERNO DEVE APPROVARE. GLI AVVERTIMENTI SUL PATTO DI STABILITÀ SONO QUASI QUOTIDIANI. E RIMANDANO AL DEBITO PUBBLICO ESORBITANTE DEL NOSTRO PAESE…”

-

Condividi questo articolo


mario draghi ursula von der leyen mario draghi ursula von der leyen

Massimo Franco per il “Corriere della Sera”

 

Ora si aspetta di vedere quale sarà il prossimo argomento sul quale la maggioranza sceglierà di dividersi. A occhio, l'invio di aiuti militari all'Ucraina rimane il pretesto preferito di M5S e Lega; ma ce ne saranno senz' altro diversi. Le tensioni sulle misure che riguardano la concorrenza, considerate fino a due giorni fa potenziali bombe a orologeria per il governo, invece, sono di colpo rientrate.

 

salvini putin conte salvini putin conte

Matteo Salvini lascia capire di avere strappato al premier Mario Draghi quanto voleva, o quasi. Già protesta per la mancata «pace fiscale». Ma la sensazione è che l'aut aut di Palazzo Chigi alla coalizione abbia sortito l'effetto voluto. Avvertendo i partiti che entro il 31 maggio la legge doveva essere approvata, se necessario ricorrendo alla fiducia, Draghi ha fatto capire che un'intesa era obbligatoria: sia sulle concessioni balneari, sulle quali Carroccio e berlusconiani bloccavano tutto da mesi; sia sulla riforma del catasto, chiesta dalla Commissione europea.

 

D'altronde, già da ieri mattina tutti insistevano sul fatto che «il governo non cadrà». L'affermazione tradiva l'incertezza creata artificiosamente nei giorni precedenti: al punto da evocare una crisi di governo surreale mentre è in atto la guerra della Russia contro l'Ucraina.

mario draghi ursula von der leyen mario draghi ursula von der leyen

 

Lo scambio di accuse tra il segretario del Pd, Enrico Letta, e Salvini è il riflesso del nervosismo dentro la maggioranza; con Letta pronto a additare la Lega come sabotatrice del governo, mentre il grillino Giuseppe Conte, alleato della sinistra, non punterebbe a una crisi. E con Salvini pronto a scaricare invece su M5S e vertice del Pd la tentazione di una rottura. Scoperto quello che appare l'ennesimo bluff, tuttavia, la situazione rimane confusa. E i distinguo e gli scarti di una parte della coalizione hanno rianimato le diffidenze, fondate oppure gonfiate, verso l'Italia.

letta meloni letta meloni

 

I duecento miliardi di euro del Piano per la ripresa che debbono arrivare dall'Europa hanno reso la Commissione Ue più esigente sulle riforme che il governo deve approvare. Gli avvertimenti sul Patto di stabilità sono quasi quotidiani. E rimandano al debito pubblico esorbitante del nostro Paese.

 

Non solo. Perfino rispetto alle sanzioni contro la Russia dopo l'aggressione all'Ucraina, la Farnesina è stata costretta a precisare che l'Italia le appoggia. «Non mettiamo nessun tipo di veto sulle sanzioni per l'import di petrolio dalla Russia», ha detto il ministro degli Esteri grillino, Luigi Di Maio, smarcandosi da Conte. Ma in Senato, una strana saldatura tra M5S e la destra d'opposizione di FdI ha tentato di forzare la mano chiedendo che Draghi si presenti in Parlamento domani, prima della riunione del Consiglio europeo. Manovra fallita, ma in un alone di opacità sul futuro del governo.

mario draghi ursula von der leyen mario draghi ursula von der leyen

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...