andrea agnelli

BIANCONERI CON I CONTI IN ROSSO - LE CASSE DELLA JUVE PIANGONO: 209 MILIONI DI PERDITA NEL BILANCIO, E MENO MALE CHE ALMENO ORA NON C'È PIÙ LA ZAVORRA (PER IL PORTAFOGLIO) RONALDO - IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL CLUB HA CHIUSO L'ESERCIZIO PER LA STAGIONE 2020-21, CONFERMANDO LE SUE IDEE SULLA SUPER LEGA: "RESTIAMO CONVINTI DELLA LEGITTIMITÀ DEL PROGETTO" - A PESARE SUL BUCO SONO I MANCATI INTROITI PER LA PANDEMIA E I...

Da www.corrieredellosport.it

 

andrea agnelli

La Juventus ha chiuso l'esercizio 2020-21 con una perdita consolidata di 209,9 milioni di euro, rispetto agli 89,7 milioni dell'esercizio precedente, per effetto di minori ricavi per 92,7 milioni - correlati sia agli effetti direttamente imputabili alla pandemia di Coronavirus sia a minori proventi da gestione diritti da calciatori.

 

In incremento i costi operativi di 35,2 milioni, il patrimonio netto del Gruppo è di 28,4 milioni, mentre l'indebitamento finanziario netto ammonta a € 389,2 milioni. I dati sono stati approvati oggi dal Consiglio di Amministrazione. È stata inoltre convocata l'assemblea degli azionisti per il prossimo 29 ottobre all'Allianz Stadium.

 

ANDREA AGNELLI

La Juve insiste con la Superlega

La Juventus peraltro non rinuncia al progetto Superlega e lo ribadisce in un passaggio del documento relativo al progetto di bilancio d'esercizio e il bilancio consolidato al 30 giugno 2021 approvato oggi dal Cda.

 

Ripercorrendo quanto successo lo scorso aprile, si legge: "Ad oggi non è possibile prevedere con certezza gli esiti e i futuri sviluppi del progetto Super League, della cui legittimità la Juventus rimane convinta".

 

Il dettaglio del bilancio 2020-21

ANDREA AGNELLI CON MAURIZIO ARRIVABENE E PAVEL NEDVED

Nel dettaglio, l'incremento della perdita dell'esercizio è principalmente dovuto a minori ricavi per 92,7 milioni, correlati sia agli effetti direttamente imputabili alla pandemia sui ricavi da gare e da vendite di prodotti, licenze e altri (47,9 milioni complessivi), sia a minori proventi da gestione diritti da calciatori (128,8 milioni); tali effetti negativi sono stati in parte compensati da maggiori proventi per diritti radiotelevisivi (68,9 milioni, di cui 63 milioni legati al sopracitato maggior numero di partite disputate nel periodo in esame).

 

ANDREA agnelli CON FEDERICO cherubini E PAVEL nedved

Si segnala inoltre il positivo andamento - nonostante il difficile contesto - dei ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità, in incremento rispetto all'esercizio precedente, nonché l'aumento dei ricavi dell'e-commerce, che in parte compensa l'inevitabile calo dei ricavi del canale dei negozi fisici.

 

I costi operativi sono risultati in incremento di 35,2 milioni, principalmente per effetto di maggiori oneri su personale tesserato, integralmente e regolarmente corrisposti nel periodo di riferimento; la variazione è imputabile al fatto che tale voce ha beneficiato nell'esercizio precedente di minori costi legati a rinegoziazioni individuali con il personale tesserato correlate al contesto pandemico. Gli ammortamenti, le svalutazioni e gli accantonamenti netti sono risultati nel complesso stabili.

 

ANDREA AGNELLI E DIETRO DI LUI PAVEL NEDVED

Patrimonio e indebitamento della Juve

Il patrimonio netto del Gruppo al 30 giugno 2021 è pari a 28,4 milioni; la variazione rispetto al saldo di 239,2 milioni del 30 giugno 2020 deriva quasi totalmente dal risultato di periodo (-209,9 milioni).

 

Al 30 giugno 2021 l'indebitamento finanziario netto ammonta a 389,2 milioni (385,2 milioni al 30 giugno 2020), sostanzialmente in linea con la passata stagione. Il peggioramento di 4 milioni sconta l'effetto negativo dell'intervenuto consolidamento della B&W Nest S.r.l. e dei relativi debiti finanziari ai sensi dell'IFRS 16 per 14,7 milioni, ma beneficia dei flussi positivi della gestione operativa (+42,0 milioni, originati anche da una tempistica particolarmente favorevole di incassi e esborsi), assorbiti dagli esborsi legati alle Campagne Trasferimenti (-6,5 milioni netti, dato che include l'effetto positivo per 55,2 milioni della cessione pro-soluto di alcuni crediti vantati verso società calcistiche estere), dagli investimenti in altre immobilizzazioni e partecipazioni (-6,1 milioni netti) e nelle attività finanziarie (-10,7 milioni).

 

Andrea Agnelli e John Elkann

Al 30 giugno 2021 il Gruppo dispone di linee di credito bancarie per 573,1 milioni, non utilizzate per complessivi 335,9 milioni. Le linee utilizzate - pari a 237,2 milioni - si riferiscono per (I) 96,4 milioni a anticipazioni su contratti e crediti commerciali, (II) 60,6 milioni a finanziamenti, (III) 55,1 milioni a fideiussioni rilasciate a favore di terzi e (IV) 25,1 milioni a scoperti di conti correnti. A fronte di tali utilizzi, la Società al 30 giugno 2021 dispone di liquidità per 10,5 milioni, depositata su vari conti correnti.

 

La crisi dovuta alla pandemia

Nella nota la Juventus evidenzia che "l'esercizio 2020/2021 è stato significativamente penalizzato - come per tutte le società del settore - dal perdurare dell'emergenza sanitaria connessa alla pandemia da Covid-19 e dalle conseguenti misure restrittive imposte da parte delle Autorità".

 

andrea agnelli

"La pandemia ha influenzato in misura rilevante - direttamente ed indirettamente - i ricavi da gare, i ricavi da vendite di prodotti e licenze e i proventi da gestione diritti calciatori, con un conseguente inevitabile impatto negativo sia di natura economico-patrimoniale sul risultato d'esercizio e sul patrimonio netto, sia di natura finanziaria sul cash-flow e sull'indebitamento - si legge nel comunicato del club bianconero - tali effetti negativi sono stati in parte compensati da maggiori proventi da diritti radiotelevisivi per effetto del posticipo dall'esercizio precedente di alcune partite delle competizioni nazionali e internazionali a causa della pandemia".

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO