bearzot graziani

CICCIO, A SCHIFIU FINI’ – GRAZIANI MEMORIES: “DOPO LA VITTORIA SUL BRASILE NEL 1982 A ME E BRUNO CONTI VENNE L’IDEA DI BUTTARE BEARZOT IN PISCINA. ZOFF PROVÒ A DISSUADERCI. “FATE ATTENZIONE, NON SA NUOTARE”. ECCO COME FINI’ - CON LA MAGLIA DELLA FIORENTINA, ERO A SECCO DA 5 PARTITE GINO BARTALI MI PORTÒ A CASA SUA PER TOGLIERMI IL MALOCCHIO, ABITAVA IN UNA CASA BUIA E DIMESSA. AVEVA DELLE BICI D’EPOCA DI VALORE INESTIMABILE MA NON VOLEVA VENDERLE. AVREBBE POTUTO PRENDERSI UNA CASA PIÙ ARIOSA” -

Guido D’Ubaldo  per il Corriere dello Sport

 

 

bearzot graziani

Nel giorno che quella coppa che Dino Zoff alzò al cielo per mostrarla al mondo compie 40 anni, Ciccio Graziani è su un campo di calcio. A Tornimparte, sulla strada che porta al Gran Sasso, a insegnare ai ragazzini come si stoppa un pallone. Graziani non hai mai smesso di pensarci, anche se la sua finale durò sette minuti, per un maledetto infortunio alla spalla.

 

 

 

Graziani, questi 40 anni sono volati

«E’ passata una vita. Eravamo tutti più giovani, pieni di entusiasmo e di sogni. Quella coppa resta un bellissimo ricordo per tutti noi».

 

Una coppa che vi ha cambiato la vita

«Resteremo i campioni del mondo per l’eternità. Quel gruppo di uomini dimostrò che con la volontà, lo spirito di sacrificio, la disponibilità si possono ottenere grandi risultati. Abbiamo scritto la storia dello sport del nostro paese, rappresentavamo la Nazione. Gli abbiamo fatto vedere che quando ci mettiamo d’impegno, noi italiani siamo capaci di fare grandi imprese».

ciccio graziani

 

Dopo pochi minuti l’infortunio alla spalla. Aveva giocato tutte le partite da titolare 

«Non ce la facevo a continuare. Il professor Vecchiet mi voleva fare un’iniezione di antidolorifico. Ho detto di no, per un senso di correttezza e per rispetto del gruppo. Non potevamo perdere neanche un minuto. Niente puntura, era giusto che entrasse Spillo». 

 

Quella finale l’ha vissuta comunque dall’inizio alla fine

«Già dal giorno prima eravamo concentratissimi. Il giorno della partita ti svegli, fai colazione, le ultime attenzioni dell’allenatore. Poi dopo l’inno, diventa una partita come le altre».

 

Lei e Antognoni i grandi infortunati della finale

«In ritiro eravamo in camera insieme, non mi faceva dormire. La vittoria finale ci ha regalato felicità e gioia come gli altri. Sollevare la coppa più bella del mondo è un ricordo che resterà per tutta la vita». 

 

Dopo la sostituzione come ha visto la partita?

«Il primo tempo non l’ho visto perchè ero sul lettino con il ghiaccio sulla spalla, poi mi sono messo seduto fuori dallo spogliatoio su una panchina vicino a due gendarmi. Facevano il tifo per l’Italia. A tre minuti dalla fine fece gol Breitner, ma ero sicuro che non ci avrebbe spaventati. Al fischio finale sono corso in campo, quelli sono stati i cinque minuti più belli della mia vita. Ero partito da bambino con un sogno e lo stavo vivendo». 

gullo con ciccio graziani da chiambretti

 

A dicembre compie 70 anni

«Sono contento di come ci arrivo, anche se sono acciaccato, per l’incidente domestico di quasi due anni fa. Una brutta caduta in casa e mi sono fratturato undici costole e sei vertebre. Un incidente molto pericoloso. Ma mi sono ripreso. Quando vedo la palla giusta a calcetto, gli corro ancora dietro».

 

L’ha aiutata la fede?

«Io ho una fede straordinaria, non finirò mai di ringraziare Dio, tutto quello che succede lo determina lui. Se vivi da cristiano non sbagli mai. Qualche volta mi sono anche arrabbiato con il buon Dio. Quando se ne andò Scirea, per esempio. Perchè proprio lui, un esempio di onestà? Poi nel tempo ho capito, nella Nazionale del Paradiso mancava uno come Gaetano. Qualche volta ci ho discusso con il buon Dio. Sono praticante, vado sempre a messa.

 

Quando qualcuno mi dice che potrei anche saltare qualche volta, rispondo che è come se ti invitasse una bella ragazza a cena e dire di no. Mi sono fatto tante domande quando è mancato Paolo (Rossi, ndr), prima ancora il mister, il presidente Sordillo. Poi ho cercato di dare una logica a queste partenze, non sempre ci sono riuscito. L’aspetto più bello è che un giorno ci ritroveremo».

 

Voi i vincitori del Mundial, siete ancora molto legati 

CICCIO GRAZIANI

«Abbiamo una chat dove ci facciamo conforto, ci scambiamo battute, ci diamo una mano se è necessario. Dopo la scomparsa di Paolo è entrata la moglie Federica. Lei è con noi, come lo era Paolo». 

 

E’ un uomo di fede, ma una volta si fece togliere il malocchio

«Quando ero alla Fiorentina una volta il massaggiatore Pallino Raveggi mi disse che Gino Bartali mi voleva parlare. Lo incontrai, lui con quella voce roca mi disse deciso: “Caro Graziani, da cinque partite non segni, ti hanno fatto il malocchio. Una volta vieni a trovarmi che te lo faccio togliere”.

 

ciccio graziani

A Raveggi dissi: “Io non ci credo, che ci andiamo a fare”. “Fallo contento, non te ne pentirai”. Entrammo in una casa buia, molto dimessa, sulla strada, bisognava fare attenzione a non finire sotto le auto appena uscivi dal portone. In una stanza con le candele c’era una signora con i capelli bianchi e neri. Mi chiese di togliermi camicia e maglione, mi fece mettere seduto e mi sparse degli oli sulle spalle e sul petto, pronunciando parole incomprensibili. La domenica dopo a Cesena feci due gol. Bartali aveva delle bici d’epoca dal valore inestimabile, ma non voleva venderle. Avrebbe potuto prendersi una casa più ariosa». 

 

Lei è stato sempre uno di quelli pronto a fare scherzi. Ce ne racconti uno legato al Mondiale

ciccio graziani

«Dopo la vittoria sul Brasile, siamo tornati in albergo e cominciò a volare qualche gavettone. Qualcuno finì in piscina. A me e Bruno Conti venne l’idea di buttarci il mister. Zoff provò a dissuaderci. “Fate attenzione, non sa nuotare”. Era vero, si buttarono con lui anche Dino e Tardelli per aiutarlo ad aggrapparsi a bordo piscina. Alla fine però ci perdonò».

 

Ancora lavora sul campo con i ragazzini

«Porto avanti un progetto con Fila Museum che organizza camp in giro per l’italia. Lo slogan è: “Incontriamoci con il sorriso”. In questi stage diamo una mano ai ragazzi a capire dove migliorarsi dal punto di vista tecnico e soprattutto li facciamo divertire. Mettere a disposizione la mia esperienza mi fa molto piacere. I genitori gli dicono chi sono stato e i bambini sono felici. Negli stage mi aiutano mio figlio Gabriele, Copparoni, che è stato con me al Torino, e un altro assistente. Siamo stato anche ai campus della Roma negli Stati Uniti e in Sudafrica. Portavamo un sorriso nelle realtà più difficili».

 

ciccio graziani

Come è cambiato il calcio dai suoi tempi?

«E’ cambiato è in tutto, nelle metodologie di lavoro, nell’abbigliamento, nella gestione dei giocatori. Quest’anno per la prima volta si disputerà il Mondiale in inverno, non so quanto potrà condizionare i campionati europei. Le preparazioni saranno decisive. E’ facile che esca una sorpresa». 

 

Il secondo Mondiale consecutivo senza l’Italia

«Per noi è una tragedia sportiva, soprattutto dopo aver vinto l’anno prima l’Europeo. Non ce l’aspettavamo proprio».

Come può ripartire l’Italia? 

bartali

«Bisogna investire nei vivai, nei giovani e nella qualità dei ragazzi. Ultimamente stiamo formando i calciatori sotto l’aspetto fisico, invece dobbiamo reinvestire nel miglioramento tecnico. Nei vivai ci sono troppi stranieri, i nostri giovani non possono emergere».

 

La Roma è rimasta nel suo cuore, con Mourinho è tornata a vincere

«Mourinho vuole migliorare la squadra, le ha fatto aumentare l’autostima. Ha fatto capire che ci sono i presupposti per vincere anche a Roma. Ha dato una svolta anche a livello mentale. Mi sarebbe piaciuto lavorare con un allenatore come lui, è straordinario». 

 

 

ciccio grazianiGINO BARTALI TOUR DE FRANCE coppi bartaliciccio grazianigrobbelaar grazianiciccio graziani

Ultimi Dagoreport

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL COLLE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI, E A FRANCESCO GAROFANI C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA) - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? FORSE NON ESISTE. PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? ANCHE SE CI FOSSE PROBABILMENTE NON POTREBBE, PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?