ciccioni del gol benitez diego costa

I CICCIONI DEL GOL – DIEGO COSTA: “IO FUORI FORMA, HO MANGIATO TROPPO DURANTE LE VACANZE” – DAI “MARS” DI GAZZA GASCOIGNE AL PANINO DIVORATO IN PANCHINA DA RAFA BENITEZ: GRASSO E’ BELLO - LO SLOW FOOT DI SODINHA, IL BRASILIANO DI PESO CHE SEMBRA POZZETTO

Francesco Persili per Dagospia

 

IL PANINO DI BENITEZ IL PANINO DI BENITEZ

Forme mutate in corpi nuovi. Dalle Metamorfosi di Ovidio ai peccati di gola di Diego Costa. «Mourinho non ha colpe, io sì. Ho mangiato troppo durante le vacanze». L’attaccante del Chelsea scagiona lo Special One dopo l’inizio-choc in Premier (4 sconfitte in 8 partite) e fa autocritica per il grasso in eccesso con cui si è presentato alla ripresa degli allenamenti. Il peso forma è un imperativo etico ed estetico per ogni sportivo, ma il calcio rappresenta, talvolta, un’eccezione. Di calciatori con la pancetta è piena la storia del football inglese.

 

DIEGO COSTA FALCAODIEGO COSTA FALCAO

Dallo storico portiere gallese dell’Everton Southall all’ex centrocampista danese del Liverpool Molby fino ad arrivare a “Gazza” Gascoigne, il manifesto del genio e della sregolatezza applicata al calcio. “He’s fat, he’s round, he bounces on the ground” (E’ grasso, è rotondo, rimbalza sul prato”), il coro affettuoso con cui i tifosi del Tottenham accompagnavano le sue giocate mentre per gli avversari era solo “Porky”, un ubriacone sovrappeso da umiliare con lanci di Mars.

 

Ma il genio cos’è? Secondo la lezione di “Amici Miei” è fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione. Allora, il genio è Gazza che in campo raccoglie lo snack al cioccolato ripieno di caramello, se lo mangia con voluttà e poi riprende a sperperare bellezza. A Pescara segnando con la Lazio il più bello dei suoi gol italiani “completamente ubriaco” e fuori dal campo quella volta che restò nudo davanti a un divertito Zoff. A guardare giocare Gazza con la sua straripante eccedenza viene da ripensare a Nietzsche che definiva il corpo un pensiero più sorprendente dell’anima di un tempo.

 

Sodinha Sodinha

Grasso è bello, almeno nel calcio. In Bundesliga furoreggiava il brasiliano Ailton, che portava a spasso più di 90 chili ma andava in gol a ripetizione con la maglia del Werder Brema. Bomber con la panza, bomber di sostanza. Il brasiliano Ronaldo mandò al manicomio i medici e i preparatori del Milan quando arrivò in ritiro nel 2008, Adriano scatenò l’ironia dei romanisti che lo videro al Flaminio il giorno della presentazione munito di sciarpetta con la scritta “Mo’ te gonfio”. A guardare il suo peso, abbondantemente sopra il quintale, e il suo faccione, l’unico gonfio era lui.

 

sodinha pozzettosodinha pozzetto

Non erano da attribuire a diete iper-proteiche, invece, i disturbi gastrici di Darko Pancev, Scarpa d’oro nel ’91 e appena 3 gol in serie A con l’Inter. Il Cobra divenuto “Ramarro” sotto la Madonnina, infatti, accusava mal di pancia ogni volta che sentiva odore di panchina. La cosa insospettì anche Bagnoli che sbottò: ”Lui sarà macedone, ma io vengo dalla Bovisa e non sono mica un pirla”.

 

Ad opporsi allo strapotere del calcio fast and furious oggi è rimasto solo il corpulento Sodinha, icona dello slow foot e dei fantasisti dal tocco fatato che fanno dell’andamento lento il loro stile di gioco. Al brasiliano del Trapani non ha giovato né la somiglianza con Renato Pozzetto, né il peso eccessivo con cui si presentò a Brescia, men che meno la partecipazione al video dell’amico rapper Juninho Febem in cui tra carampane arrapate e chiappe al vento, si ingozza di fejoada. Bersagliato dal web, il “brasiliano di peso” è rotolato verso sud e a Trapani si è affidato alla cura Cosmi per provare a perdere peso senza perdere un grammo della sua classe.

AILTONAILTON

 

Dalla disciplina ascetica di Guido Ara al wash out del ginnasiarca Zeman fino all’ossessione per la bilancia di Van Gaal e Bielsa, sono diversi i tecnici che fanno del decalogo alimentare un principio non negoziabile. In un mondo che insegue fantomatici modelli di perfettibilità corporea e mette al bando gli inestetismi, c’è ancora spazio per qualcosa di terribilmente umano: la fame nervosa di Rafa Benitez, pizzicato in panchina durante una partita della Liga a divorarsi un panino.

 

PAUL GASCOIGNEPAUL GASCOIGNE

Il tecnico ex Napoli, nel mirino della stampa di Madrid per il suo calcio calcio conservativo, in estate era stato invitato dal presidente del Real, Florentino Perez, a mettersi a dieta. Anche Mourinho aveva suggerito alla moglie di prestare attenzione ai pasti di Rafa. Meglio che lo Special One si occupi degli stravizi culinari di Diego Costa. Se il bomber non rispetta la dieta, poi finisce che si mangia troppi gol.

PAUL GASCOIGNEPAUL GASCOIGNE

 

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…