COSA SUCCEDE ALLA "SIGNORA"? “NON SIAMO IN UN VIDEOGIOCO, CI VUOLE TEMPO”- SARRI SULLE DIFFICOLTA’ DELLA JUVE NELLE PRIME GIORNATE: “CAMPIONATO PIU’ DIFFICILE, IN QUESTO MOMENTO E’ IMPORTANTE AVERE CONTINUITA’" - CR7 ALLE PRESE CON UN AFFATICAMENTO E’ IN DUBBIO PER BRESCIA - SARRI POTRÀ CONTARE INVECE SU HIGUAIN, CHE "NON HA NESSUNA FRATTURA AL SETTO NASALE"

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Domenico Marchese per repubblica.it

 

Il dubbio è Cristiano Ronaldo, alle prese con "un leggero affaticamento muscolare". La certezza di Maurizio Sarri è che a Brescia non sarà una partita semplice per la Juventus: "Sarà una partita difficile, in questo periodo ci sono squadre che sono molto in salute". Proseguirà al Rigamonti l'apprendimento "reciproco" di Sarri e della Juventus, attesa da una neopromossa "che gioca un calcio piacevole ed è carica di entusiasmo".

 

Se la presenza di Ronaldo è in dubbio - "normale che sia affaticato quando si gioca così tanto" -, Sarri potrà contare invece su Higuain, che "non ha nessuna frattura al setto nasale" e sarà a disposizione, pronto a riprendersi il centro dell'attacco bianconero. Nel caso in cui Ronaldo dovesse saltare la sfida con il Brescia, potrebbe arrivare un turno di riposo anche per Matuidi: "In questa fase è diventato importantissimo per noi per motivi tattici". 

 

Maurizio Sarri, domani tornerà alla formazione antecedente la partita col Verona?

"No, voglio i dati dai preparatori e dai medici. Inutile andare a cercarsi infortuni adesso. E' importante avere continuità ora, ma ci sono altre valutazioni importanti".

 

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Che impressione le ha fatto il Brescia e che partita si aspetta visto che sarà anche la prima di Balotelli?

"L'impressione è buona, si vede che c'è lavoro dietro. Squadra organizzata, esprime un calcio piacevole. In questo momento è pericolosa, è una neopromossa che sta facendo bene, è in condizione e l'esordio di Balotelli può dare altro entusiasmo all'ambiente. Partita insidiosa, affrontare queste squadre, che sono molto in salute, in questo momento è pericoloso".

 

Bonucci, Matuidi e Ronaldo che hanno giocato sempre, potrebbero riposare?

"Valuterò i cambi. Ronaldo ieri aveva un piccolo affaticamento all'adduttore ed è normale visto che ne ha giocate tante. Valuterò i dati e capirò per chi è indispensabile il riposo".

Chiellini aveva detto che la sua Juve si sarebbe vista intorno a Natale. A che punto è l'apprendimento?

"L'apprendimento è reciproco. Io devo capire cosa posso dare e la squadra quello che chiedo. Stiamo lavorando, io spero succeda il prima possibile".

 

Quali sono le gerarchie sulle punizioni e sui rigori?

"Come sempre in queste situazioni ci sono delle opzioni. Le punizioni di destro vanno a Pjanic e Ronaldo, quelle di sinistro dipende da chi c'è in campo Dybala o Bernardeschi. I rigori si danno indicazioni, la principale e l'alternativa, come è normale che sia. Poi ci sono momenti particolari nell'arco di una partita in cui magari il prescelto non è nella condizione fisica o mentale per calciare ed è giusto ci sia un'altra opzione".

 

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Come sta Higuain?

"Non ha avuto fratture del setto nasale: vediamo la reazione in  allenamento ma penso sia a disposizione. In partita è stato frenato dalla fatica a respirare per il tamponamento che gli avevano fatto al naso".

Ronaldo a parte, di chi non può fare a meno?

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"Ci sono momenti e momenti nell'arco di una stagione. In questa fase è diventato importantissimo per noi Matuidi per motivi tattici. Douglas Costa lo stava diventando, purtroppo è arrivato l'infortunio. Un giocatore che mentalmente ci sta mancando tanto è invece Chiellini. Per esperienza però vi dico che spesso nell'arco di un stagione ci sono momento in cui l'indispensabile diventa un altro".

 

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E' più difficile per lei entrare nel mondo Juve o per la squadra entrare nel mondo di Sarri?

"Il mondo Juve non ha niente di particolare e differente da altri tipi di realtà. Questi mondi sono fatti da persone, non è che c'è un diktat dal cielo. Io con queste persone mi trovo benissimo, quindi non ci trovo niente di particolare. La necessità di fare risultati c'è anche in altri ambienti, non è che al Chelsea non ti viene chiesto il risultato. Qui c'è un alto livello di organizzazione, ci sono persone con cui mi trovo meglio quindi l'ingresso nel mondo Juve è andato bene.

 

Poi c'è l'aspetto tecnico, capire le caratteristiche di tutti i giocatori. Tutti hanno caratteristiche palesi, altri caratteristiche che riconosci lavorandoci giorno dopo giorno, non vedendo qualche partita. Poi ci vuole tempo, non è un videogioco. Un modo di giocare è un modo di pensare, quindi per innescare un modo di pensare ci vuole tempo".

 

Dopo quattro giornate che giudizio si è fatto delle avversarie?

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"Non ho visto niente, ho studiato solo le squadre he abbiamo affrontato. Ieri ho studiato il Brescia fino alle dieci di sera, non ho visto partite non collegate a noi. Non ho il quadro generale, ma che quest'anno fosse più difficile era opinione condivisa da tutti e sarà così".

Ha trovato il calcio italiano  cambiato, se non altro come approccio alle partite?

"Anche su questo bisogna aspettare. Nelle prime sette, otto partite tutte provano a proporre calcio. Dopo la situazione cambia. Era così anche qualche anno fa. Vediamo se questa tendenza a giocare di più da parte di tutti sarà duratura, perché dopo sette, otto, dieci partite di solito gli atteggiamenti cominciano un po' a cambiare".

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