leotta

A DILE’, CHIUDI INSTAGRAM - LA BANDA DEI LADRI ACROBATI SPIAVA I VIP SUI SOCIAL PRIMA DI SVALIGIARE GLI APPARTAMENTI. TRA LE VITTIME DILETTA LEOTTA E IL CALCIATORE DELL'INTER HAKIMI. IN MANETTE QUATTRO BOSNIACI IL BOTTINO, MANCO A DIRLO, SEMPRE INGENTE: 150 MILA EURO DI GIOIELLI, OROLOGI E ABBIGLIAMENTO SOLO A CASA DI DILETTA…

Cesare Giuzzi per il "Corriere della Sera"

 

LEOTTA

Studiavano i movimenti delle loro vittime attraverso i profili Instagram . Grazie alle immagini postate a ritmo continuo in Rete riuscivano a ricostruire, giorno per giorno, zona, stabile, piano, tipologia di finestre e perfino la planimetria dell'appartamento. Poi andavano a colpo sicuro, con un «palo» che pedinava i proprietari all'uscita da casa e dava il via libera ai complici. Nella rete solo nomi grossi: la conduttrice Diletta Leotta, la influencer Eleonora Incardona e il calciatore dell'Inter Achraf Hakimi.

 

Il bottino, manco a dirlo, sempre ingente: 150 mila euro di gioielli, orologi e abbigliamento solo a casa Leotta. La banda di ladri arrestata dalla polizia a Milano (tre fermi ieri e uno nei giorni scorsi) potrebbe aver colpito decine di volte negli ultimi mesi. Basti pensare che uno dei colpi «eccellenti», quello al terzino nerazzurro Hakimi, è stato scoperto solo andando a ritroso nei movimenti degli indagati.

 

diletta leotta

Il furto, infatti, risale ai primi di novembre ma gli investigatori della Squadra Mobile, diretti da Marco Calì, ci sono risaliti analizzando gli spostamenti grazie alle celle dei cellulari della banda e le telecamere di sorveglianza della zona. Così hanno capito che quel giorno il gruppo di rom bosniaci aveva colpito in un appartamento nella zona di via della Moscova.

 

ELEONORA INCARDONA

Grazie alle denunce presentate sono poi risaliti alla lussuosa casa messa a disposizione del calciatore dalla società guidata da Steven Zhang. Alloggio «provvisorio» che Hakimi, 22 anni, ha lasciato di lì a poche settimane per trasferirsi nella casa «definitiva» scelta per la sua permanenza a Milano (è arrivato a settembre dal Borussia Dortmund).

 

L'assalto a casa della 29enne Diletta Leotta, tra i grattacieli della zona di Porta Nuova, risale invece alla serata del 6 giugno 2020. I ladri hanno atteso che la conduttrice uscisse intorno alle 21.20. Poi sono entrati calandosi da un terrazzo. Spariti otto orologi (quattro Rolex), collane, anelli e contanti per 6 mila euro. In totale 150 mila euro di bottino. Una parte della refurtiva è stata recuperata ieri dalla polizia e nelle prossime ore la conduttrice sarà in via Fatebenefratelli per «riconoscere» i gioielli. Lo ha già fatto ieri mattina, invece, l'influencer 31enne Eleonora Incardona (quasi 500 mila follower su Instagram), ex fidanzata proprio del fratellastro della Leotta, Mirko Manola.

diletta leotta

 

Nella sua abitazione vicino al Castello Sforzesco la banda ha rubato soprattutto borsette e vestiti: Gucci, Louis Vuitton, Chanel, Balenciaga. Il colpo nel tardo pomeriggio del 12 dicembre. Nei filmati delle telecamere, acquisiti dalla polizia nelle indagini coordinate dal pm Francesca Crupi e dall'aggiunto Laura Pedio, si vede il «palo» Samuel Milenkovic, 26 anni, origini bosniache e cittadinanza italiana, seguire la influencer e la sua coinquilina per diverse centinaia di metri quando intorno alle 18.20 escono di casa.

 

HAKIMI

Poi torna sotto l'appartamento e raduna i complici: Shkelzen Kastrati, kosovaro di 44 anni, arrestato pochi giorni fa dalla polizia a Lonigo (Vicenza) durante un assalto in villa, Cristian Radosavljevic, 24 anni, e un 17enne per il quale procede il Tribunale dei minori. Tutti ben vestiti, cappotto scuro, scarpe eleganti e sciarpe al collo per confondersi tra i milanesi, avevano il covo nel campo nomadi di via Monte Bisbino.

 

Nelle immagini si vede Milenkovic, protetto dai complici, che si arrampica sulla grata di una finestra ed entra da un balcone al primo piano. Rovista nell'appartamento per 20 minuti, poi apre la porta di ingresso ai complici che stipano tutto in una grossa valigia della vittima e escono indisturbati di casa. Il giorno dopo al telefono uno dei ladri chiede al complice il nome della vittima: «C'è su Instagram? Mandami subito la foto».

HAKIMIELEONORA INCARDONA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…