binotto arrivabene

LA FERRARI NON PUO’ ARRIVARE SECONDA! SE LO METTA IN TESTA IL NUOVO TEAM PRINCIPAL MATTIA BINOTTO - IL "CORRIERE" LO AVVERTE: "SI RENDERA’ CONTO DI QUANTO SIA DIFFICILE IL RUOLO DI CAPO DELLA GESTIONE SPORTIVA DEL CAVALLINO. ANCHE PER LUI LE MURA DI MARANELLO SARANNO PIENE DI SPIFFERI. SI COPRA BENE E VINCA..." – PER MAURIZIO ARRIVABENE UN FUTURO (DA MANAGER) ALLA JUVE? IL LEGAME CON ANDREA AGNELLI...

Daniele Dallera per il “Corriere della Sera”

binotto arrivabene

 

La Ferrari non può arrivare seconda. Lo ha capito facendone le spese Maurizio Arrivabene. Farà bene e in fretta Mattia Binotto ad afferrare questo valore.

 

Che arriva da lontano, da Enzo Ferrari, il mito: «Il secondo è il primo dei perdenti...». Più chiaro di così. Ma non c' è bisogno di spiegarlo a Binotto che conosce tutto della Ferrari, non a caso aveva colpito subito Sergio Marchionne, per qualità umane e professionali. Le stesse che, evidentemente, non sono piaciute a Maurizio Arrivabene, visto che il loro rapporto è nato subito in salita diventando impossibile in questa stagione, ed è precipitato quando Marchionne se n' è andato via per sempre.

 

BINOTTO

Due personalità distanti e diverse, quelle di Arrivabene e Binotto, difficili da sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d' onda. La loro tormentata convivenza si interrompe, con piena soddisfazione di Binotto, che viene promosso e messo al posto di Arrivabene.

 

Si renderà conto quanto sia complesso quel ruolo, team principal, il capo, che deve gestire una squadra, governare i piloti, domare caratteri come Sebastian Vettel, un tedesco volubile che alterna la sfida orgogliosa al piagnisteo furbo, far crescere Charles Leclerc, giovane rampante quindi con addosso una voglia esagerata, fronteggiare non solo squadre rivali e batterle in pista, ma anche nelle sedi istituzionali della F1. Lo stesso Montezemolo aveva avuto l' occhio lungo notando potenzialità direttive in Binotto: la sua scalata è compiuta. Non ha più alibi, non può più nascondersi, sostituire i suoi silenzi, spesso fin troppo chiassosi, con atti pubblici e coraggiosi.

 

Arrivabene, dopo il Giappone e la scelta scriteriata di gomme da bagnato quando tutti montavano quelle da asciutto, naturalmente giuste, fece una scenata pubblica. Sì, poteva risparmiarsela e regolare i conti là dov' è giusto, tra quattro mura, e difendere la squadra come ha sempre fatto. Ma Binotto deve sapere che d' ora in poi le quattro mura di Maranello anche per lui saranno pieni di spifferi. Si copra bene e vinca.

 

binotto arrivabene

2 - IL FUTURO DI ARRIVABENE, LA STRADA CHE PORTA AL QUARTIER GENERALE DELLA JUVENTUS

D.Spa. per il “Corriere della Sera”

 

L'exit strategy era già sul tavolo al momento di concordare l' addio alla Ferrari, adesso si tratta di trovare la strada che porta al quartier generale della Juventus. Chiuse le porte di Maranello per Maurizio Arrivabene si potrebbero aprire quelle del club bianconero, dove è stato già avvistato ieri, anche se il sentiero è stretto e impervio. Ci stanno lavorando, sull' asse Maranello-Torino si registrano contatti intensi.

 

andrea agnelli

L'ex team principal della Rossa ambisce a un ruolo di primo piano, non a quello di Beppe Marotta, ad dell' area sportiva prima del suo passaggio all' Inter. Arrivabene potrebbe essere il profilo giusto per un ruolo puramente manageriale in quell' ottica di crescita commerciale trainata da Cristiano Ronaldo. Prima di diventare team principal del Cavallino ha lavorato a lungo in Philip Morris fino a diventare uno dei top manager più importanti a livello mondiale nel marketing e nella comunicazione.

 

binotto arrivabene

Con Andrea Agnelli i rapporti sono ottimi, i due si conoscono da sempre. Quando da giovane il numero uno bianconero ha iniziato la gavetta in Philip Morris, Arrivabene era il suo capo. Con lui è cresciuto fino a diventare responsabile delle attività in pista, giravano il mondo insieme per seguire la F1 e chiudere contratti. Ancora oggi capita che ricordino i vecchi tempi quando si rivedono in tribuna allo Stadium o nelle sedute del consiglio d'amministrazione.

 

Andrea infatti lo ha voluto nel board, Arrivabene è entrato nel 2012 ed è stato recentemente riconfermato. «Sono onorato di farne parte» ha detto una volta. Tifoso acceso, fra un briefing con Vettel e Raikkonen e una riunione con gli ingegneri, cercava di non perdersi una partita della Juve anche a orari impossibili dall' altra parte del pianeta.

MATTIA BINOTTO

Con Mattia Binotto, interista, a volte si finiva a parlare di pallone. Diversi in tutto, anche nella fede calcistica.

MATTIA BINOTTO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…