ingaggi psg ceferin al khelaifi

PERCHÉ NESSUNO ROMPE LE PALLE AL PSG PER GLI INGAGGI ALTISSIMI? – OLTRE AI 35 MILIONI ALL’ANNO PER MESSI, DONNARUMMA PRENDE 7 MILIONI A STAGIONE (A SALIRE), HAKIMI 8, SERGIO RAMOS 15 E WIJNALDUM 10... - IL CLUB CON I SUOI 572 MILIONI PER GLI STIPENDI SUPERA QUASI DEL DOPPIO IL TETTO SALARIALE IN FRANCIA, MA FINIRÀ CON IL PAGAMENTO DI UNA MULTARELLA (E CHE JE FREGA) – LA UEFA TACE, DEL RESTO HA APPREZZATO MOLTO LA PRESA DI POSIZIONE DELLO SCEICCO CONTRO LA SUPER LEGA…

Claudio Savelli per "Libero Quotidiano"

 

LEO MESSI AL PSG

Leo Messi è un nuovo giocatore del Psg. E il Psg, di riflesso, è il nuovo Barcellona, il club che domina il mercato, l'unico che tutto vuole e ottiene anche di più, se questo di più è il miglior calciatore al mondo. Leo è la ciliegina su una torta nuziale preparata dall'altro Leo, quel Leonardo che soltanto due mesi fa sembrava in bilico (per l'esonero del mister poi campione d'Europa, Tuchel) e ora si è ripreso tutto con gli interessi. 

 

sergio ramos al psg

La sua torta prevede un ingrediente per ruolo, il più nobile possibile: Donnarumma (7 milioni a stagione a salire), Hakimi (8 a stagione più 60 all'Inter), Sergio Ramos (15) e Wijnaldum (10). Dicono che con tutti quei soldi chiunque sarebbe diventato l'artefice della squadra dei sogni. Invece essere Leonardo non deve essere stato facile: se hai gli strumenti per raggiungere obiettivi così importanti e non li raggiungi, cadi dall'alto. 

 

Soprattutto se sul collo hai il fiato del Qatar intero nell'anno dei Mondiali in casa e di Luis Campos, ds sponsorizzato dal presidente Al Khelaifi. 

 

LA GIOCONDA 

LEO MESSI AL PSG

Leo Messi è quindi la Gioconda di Leo, l'affare con cui l'ex Milan e Inter potrebbe chiamarsi la pensione: ingaggi di questa portata non si chiudono in tre giorni, come quelli trascorsi dalle lacrime d'addio al sorridente saluto a Parigi (presentazione oggi alle 11 al Parco dei Principi), servono mesi per spostare un'azienda qual è la Pulce (circa 40 milioni di sponsor). E serve una sopraffina capacità dirigenziale per coordinare tutte le parti in causa, che in questo caso sono tante, grandi e complesse. 

 

LEO MESSI AL PSG

La trattativa per Messi si è concretizzata ora ma Leonardo aveva avviato i contatti già un anno fa, quando Leo aveva espresso la volontà di lasciare i blaugrana. A inizio luglio, una volta che Laporta si è reso conto dell'impossibilità di rinnovare Messi con le nuove regole della Liga, il padre-agente Jorge ha chiesto e ottenuto di rispolverare l'accordo già nel cassetto: 35 milioni netti per due stagioni e un ponte per le successive due, qualora volesse rinunciare al ritorno in Argentina. 

 

psg bayern neymar

Messi porta con sé un fatturato di oltre 100 milioni a stagione e ha un impatto enorme su quello del club per cui gioca: il Dieci (prenderà la 28 a Parigi?) generava un terzo dei ricavi del Barcellona, circa 300 milioni. Il Psg può permettersi l'ennesima azienda (come Neymar, 35 milioni a stagione solo di ingaggio, e Mbappé, 17,5 in scadenza nel 2022, ma ora scatta l'operazione rinnovo, anche perché il Real punta forte su di lui e quindi il Psg non vuole trovarsi indebolito nella trattativa) dentro la sua azienda per due motivi. 

 

BARCELLONA PSG MBAPPE'

Il primo è l'impianto finanziario solido: la stagione della pandemia si è chiusa con 175 milioni di perdita, ma i debiti con le banche sono pari a zero e il patrimonio netto era positivo di 324 milioni. Il secondo è l'occhio di riguardo della politica francese: nell'opera di sostegno di Macron alle imprese è rientrato anche il Psg, che non ha avuto i problemi di liquidità di altri top club come Intere Barcellona. Anche la Ligue 1, di riflesso, ammicca al Psg perché porta attenzioni, valore e sponsor. 

 

LA POLITICA 

donnarumma psg

Infatti il DNCG, l'organo federale di controllo dei conti dei club, ha imposto un tetto salariale a 300 milioni che il Psg con i suoi 572 milioni di ingaggi attuali supera quasi del doppio (il Real conta 431 milioni, il Bayern e il City 315 e la Juventus 236) ma pare finisca con una multa: tarallucci e vino. E poi c'è la Uefa che da tempo ha chiuso un occhio - anzi, due - sul Psg in termini di Fair Play Finanziario. 

 

Ha ottenuto la limitazione degli sponsor collaterali nell'orbita del fondo sovrano del Qatar, proprietario del club, e infatti il Psg non ha rinnovato l'accordo con Fly Emirates (Accor, comunque è all'11% del fondo qatariota) ma non ritiene viziati i circa 200 milioni concessi dall'azionista di controllo, la Qatar Sport Investments. 

 

ceferin e al khelaifi

La Uefa chiude occhio sul Psg anche perché è stato il più grande club a sostenerla nella battaglia alla Superlega, al punto che il suo presidente, Al Khelaifi, è subentrato ad Andrea Agnelli alla guida dell'Eca, ripristinando il sodalizio. La triangolazione si completa con la Fifa, che tace perché Al Khelaifi fa parte del comitato organizzatore dei Mondiali in Qatar, e il Qatar nel calcio è il Psg.

nasser al khelaifi e alerksander ceferinceferin con al khelaifiWIJNALDUM PSGdonnarumma psgLEO MESSI AL PSGhakimi al psgdonnarumma psgdonnarumma psgdonnarumma psg

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…