matias morla e diego armando maradona

IL PIBE NELLE MANI SBAGLIATE – L’ULTIMO MANAGER DI FATTO DI MARADONA, MATIAS MORLA, È ACCUSATO DALLA FAMIGLIA DI AVER CREATO IL VUOTO INTORNO A DIEGO. NELLE ULTIME SETTIMANE ERA IMPOSSIBILE CONTATTARLO: GLI EX COMPAGNI DEL NAPOLI NON SONO RIUSCITI A FARGLI GLI AUGURI, E NEMMENO LE FIGLIE DALMA E GIANNINA POTEVANO CONTATTARLO – COMMERCIALISTI, CALCIATORI, PROCURATORI: I MEMBRI DEL COSIDDETTO “ENTORNO DE MARADONA” (QUASI TUTTI FINITI IN TRIBUNALE)

 

 

 

Francesco De Luca per www.ilmattino.it

 

El entorno de Maradona. In Argentina chiamano così il clan che ha accompagnato in questi anni Diego, morto però in solitudine tre settimane dopo l'operazione al cervello. Era destino, forse, che finisse così l'uomo più popolare al mondo.

 

El entorno de Maradona, dai familiari ai procuratori, dai segretari personali ai medici che si sono presi cura - la magistratura di Buenos Aires sta accertando quanto efficacemente - dell'ex capitano del Napoli, da anni dipendente non più dalla cocaina ma da alcol e psicofarmaci.

jorge cyterszpiler diego armando maradona

 

Il primo a occuparsi del business Maradona fu Jorge Cyterszpiler, origini polacche, più grande di due anni di Diego. Si erano conosciuti nel 73 durante il torneo dedicato a Evita Peron. Il futuro manager del Pibe, e creatore dell'agenzia Maradona Production, aveva una grande passione per il calcio ma non riuscì a giocarvi a causa della poliomelite.

 

Curò tutti gli importanti contratti di Diego, fino a quello dell'84 con Ferlaino. Aprì la sede napoletana della Maradona Production - da Barcellona erano arrivati l'addetto stampa Guillermo Blanco, il cameraman Juan Carlos Laburu e la segretaria Cecilia Pagni - in via Petrarca. Il feeling con Diego si interruppe dopo il primo anno a Napoli per una questione di affari sbagliati e ammanchi dai conti correnti. Jorge, che ha continuato l'attività di procuratore, è morto nel 2017 in tragiche circostanze.

diego armando maradona fernando signorini

 

A metà degli anni 80 manager di duecento calciatori sudamericani e della tennista Gabriela Sabatini, Guillermo Coppola sostituì Cyterszpiler a Napoli, vivendo al fianco di Maradona nell'ufficio di via Scipione Capece, dove lavoravano la segretaria Pagni e l'autista Gianni Aiello.

 

Personaggio enigmatico, Coppola accompagnava Diego non solo agli appuntamenti con gli sponsor o alle trattative con i presidenti dei club che volevano acquistarlo (Milan e Marsiglia) ma anche alle feste dove c'erano tante donne, divertimento sfrenato e parecchia polvere bianca.

matimonio di cecilia pagni, segretaria di maradona, con diego come testimone

 

A un certo punto, Coppola apparve come il diavolo che stava rovinando Diego. Il suo gravissimo errore fu quello di assecondarne le scelte sbagliate. Prima di interrompere questo esplosivo sodalizio nell'autunno 90, Guillermo detto Guillote era riuscito a obbligare Ferlaino, alla scadenza del contratto, a riacquistare Maradona pagando al campione un bonus per il rinnovo di 6,5 milioni di dollari.

 

diego armando maradona jorge cyterszpiler

Alla fine degli anni 90, dopo le due squalifiche e l'addio al calcio, Coppola è tornato al fianco di Maradona come consulente perché era impellente il bisogno di fare cassa. È stato l'unico dei suoi vecchi manager presente alla veglia funebre di giovedì scorso nella Casa Rosada, portando peraltro la bara.

 

Negli anni napoletani c'era un vasto e variegato entorno. L'uomo saggio del clan, Fernando Signorini, era il preparatore atletico di Diego: ottimo professionista, sarebbe stato al suo fianco anche quando fu il ct della Seleccion argentina al Mondiale sudafricano.

 

mariano piscopo

A un certo punto, comparve un presunto regista, Carlos Onofrio detto il Pato, che curò un programma televisivo del Diez con Mariano Piscopo, uno dei giornalisti più legati a Maradona. Salvatore Sorrentino, imprenditore di Ercolano, abituale frequentatore della famiglia del Pibe: una sera irruppe in uno studio televisivo per attaccare il giornalista che aveva messo un voto basso al campione.

 

maradona claudia villafane

C'era un viavai di argentini - come i calciatori Osvaldo Dalla Buona e Ricardo Prostamo, amici d'infanzia di Diego accasatisi a Nola e Pozzuoli - nella casa di via Scipione Capece. Tanti i parenti e non era sempre un bene: Gabriel Esposito entrò in contatto con ambienti della malavita e vi furono momenti di tensione per i Maradona. Il figlio di Gabriel, Johnny è stato vicino a Diego negli ultimi giorni di vita.

 

guillermo coppola maradona

Marcos Franchi, commercialista e già socio di Coppola, ha seguito l'ex campione negli anni più duri: quelli delle squalifiche, dell'arresto a Buenos Aires, delle crisi e dei ricoveri, dei tanti affari sbagliati, dello scontro legale con il Napoli, in cui fu assistito dal professore Giovanni Verde, poi vicepresidente del Csm.

 

Le redini dell'azienda Maradona sono state riprese da Claudia Villafane, la compagna sposata da Diego nell'89, finché non c'è stato uno scontro giudiziario, con accuse durissime su investimenti non autorizzati a Miami e in altri paesi sudamericani.

matias morla diego armando maradona

 

Ad affiancare il Pibe in questi processi un avvocato noto a Buenos Aires, Matias Morla, che ha curato anche i suoi affari, grazie a un mandato che è stato contestato dalle figlie di Diego, Dalma e Gianinna. Morla, di fatto l'ultimo manager di Maradona, è adesso accusato dalla famiglia di aver creato il vuoto intorno a quell'uomo malato.

 

diego armando maradona con le figlie giannina e dalma a cannes nel 2008

Nelle ultime settimane era impossibile anche per Dalma e Gianinna contattare il padre, non solo per gli ex compagni: nessuno degli ex giocatori del Napoli riuscì a fargli gli auguri per i 60 anni. Accanto a Maradona c'era un segretario, Maxi Pomargo, cognato di Morla, una sorta di guardaspalle. Tra Dubai e l'Italia, invece, agiva il napoletano Stefano Ceci procurando contratti di sponsorizzazione e cachet per ospitate televisive.

CALIFANO MARADONA CLAUDIAmatias morla diego armando maradona maradona dieguito fernandoDIEGO MARADONA CON CLAUDIA DALMA E GIANNINAGIANNINA MARADONA CON IL FIGLIO BENJAMINfernando signorini diego armando maradona maradona dieguito fernandodiego armando maradona matias morla 1hugo e diego maradonamaradona claudiamatias morla e diego armando maradona jorge cyterszpiler matias morla diego armando maradona 1 1cecilia pagni diego armando maradon amaradona veronica ojedadiego armando maradona fernando signorini

 

Ultimi Dagoreport

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTRA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...