IL CAPO DEGLI ANALISTI MEDIOBANCA SMASCHERA IL MILIARDARIO REGALINO CHE LETTA E SACCOMANNI HANNO IMPACCHETTATO PER INTESA, UNICREDIT & C., CON LA RIVALUTAZIONE DELLE QUOTE DI BANKITALIA

Michele Arnese e Laura Magna per www.formiche.net

Un premio per le banche, ma anche (forse) per lo Stato. Il gatto e la volpe, verrebbe da dire. Si parla della rivalutazione, a 7 miliardi, della partecipazione in Bankitalia detenuta dai maggiori istituti di credito italiani? A patto che arrivi il via libera dalla Bce, che si dovrebbe esprimere la prossima settimana (le prime indiscrezioni parlano di un via libera imminente)

Ma andiamo con ordine. Innanzitutto, in cosa consiste il premio per le banche nella rivalutazione del capitale della Banca d'Italia che sta seguendo il governo?

IL REGALO DI NATALE SPEDITO DALLA BANCA D'ITALIA
I calcoli li ha fatti Mediobanca, i cui analisti scrivono in un report: "Una rivalutazione della quota a 7 miliardi comporterebbe 3 miliardi di plusvalenze, il 98% concentrato in Intesa e Unicredit, che avrebbero guadagni rispettivamente per 1,9 e 1 miliardo.

In dettaglio, per Intesa, che ha una partecipazione del 43%, si tratta di 62 punti base per le loan loss provisions (Llp, accantonamenti per coprire eventuali perdite), del 4,2% in più di riserve per i crediti deteriorati e di un rialzo del Core Tier 1 dello 0,9%. Segue Unicredit con 24 punti extra di Llp, +1,5% in coperture per crediti deteriorati e +0,3% sul Ct1".

In media, per le maggiori azioniste, oltre a Intesa e Unicredit, Mps, Banco Popolare, Ubi, Bper e Bpm si tratta di 28 punti base omaggio sulle Llp, l'1,7% di cassa in più per coprire crediti deteriorati e 40 punti base di regalo sul Core Tier 1. A bilancio i sette istituti hanno la partecipazione a bilancio a 1,7 miliardi, "la dispersione però è enorme (Ubi a 0,5 miliardi, Mps a 7,5 miliardi)".

GLI INCASSI PER LO STATO
Le banche, con l'operazione concertata con Tesoro e Bankitalia, riuscirebbero a monetizzare una partecipazione illiquida e ad aumentare così i requisiti di capitale in vista degli Asset quality review: il capital gain ammonterebbe a 5,5 miliardi. Lo Stato ne ricaverebbe il 20% di imposte, ovvero 1,2 miliardi.

LA COMPOSIZIONE DEL CAPITALE DI PALAZZO KOCH
Per ragioni storiche - ricordano gli analisti di Mediobanca capitanati da Antonio Guglielmi - le azioni di Bankitalia sono detenute da banche e assicurazioni: un'eredità di un passato in cui gli azionisti erano appunto banche di Stato: "Il potenziale conflitto di interesse, un istituto che possiede quote del suo regolatore, è risolto attraverso lo statuto che garantisce l'indipendenza degli istituti di credito. Tuttavia molte volte si è pensato a una riforma, la più recente proposta prevede che si fissi una soglia massima di partecipazione che ogni banca può possedere e si crei un mercato di scambi per vendere le azioni eccedenti la soglia".

LE PERPLESSITÀ DELLA BCE
Il maggior ostacolo alla mera rivalutazione è che - si legge nel report di Mediobanca Securities - difficilmente avrà il via libera da parte della Bce: è più probabile la creazione di un mercato dove le banche possano vendere le loro quote a istitutori internazionali. La stessa Bankitalia ha indicato in 5-7,5 miliardi il valore delle sue quote, a fronte dei datatissimi 156mila euro vigenti calcolati negli anni Trenta.

CHE COSA PREVEDE LO STATUTO DELLA BANCA D'ITALIA
Lo Statuto della Banca centrale fissa il dividendo al 6% del capitale, vale a dire 9.360 euro, che può essere integrato da un ulteriore dividendo pari al 4% del capitale (6.240 euro). Ciò significa che, esclusi i dividendi straordinari, la Banca d'Italia deve agli azionisti 15mila e 600 euro all'anno.

"Ciò a fronte di un utile netto annuale di 2,5 miliardi nel 2012, con payout dello 0,001% - si legge ancora nel report di Mediobanca Securities - Nel 2012, la Banca d'Italia ha proposto un dividendo straordinario di 70 milioni per un payout complessivo del 2,8%. Tutti i guadagni rimanenti non accantonati nelle riserve obbligatorie prudenziali vengono versati allo Stato. Ciò da un lato conferma l'assoluta indipendenza gestionale della Banca d'Italia dai suoi azionisti, dall'altro riflette il bassissimo fascino delle azioni per gli investitori".

La rivalutazione implicherebbe, dunque, dividendi annuali di 0,5 miliardi, con un payout del 20% e un rendimento del 10%, che nel contesto attuale di bassi tassi è invece particolarmente attraente.

E IL CONTRIBUENTE FA PINOCCHIO
A farne le spese sarebbero però i contribuenti. L'anno scorso Bankitalia ha devoluto allo Stato 1,5 miliardi dei 2,5 di profitti complessivi: i cambiamenti normativi aumenterebbero i dividendi di 8 volte, riducendo l'assegno annuale al Tesoro di 0,4 miliardi in cambio di una tantum da 1,2 miliardi di tasse sui capital gain di banche e assicurazioni.

 

LETTA E SACCOMANNI images cancellieri saccomanni letta antonio guglielmites19 antonio monfreda patr guglielmighizzoniGIOVANNI BAZOLI E JOHN ELKANNbankitaliaIgnazio Visco visco ignazio

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…