privilege cantiere civitavecchia

IL COLPO DI GRAZIA A BANCA ETRURIA E’ ARRIVATO DAL FINANZIAMENTO DI UN CANTIERE PER UNO YACHT MAI COSTRUITO - PRESIDENTE AD HONOREM DEL CANTIERE ERA VINCENZO SCOTTI, L’EX MINISTRO - QUEL FLUSSO FINANZIARIO VERSO TARCISIO BERTONE PER OSPEDALI IN INDIA...

 

Giacomo Amadori per “la Verità

 

Un pool di banche guidato dalla Popolare dell' Etruria, senza fare i necessari controlli, ha finanziato il progetto di uno yacht fantasma con 136 milioni di euro; l' armatore ha occultato i soldi nei più disparati paradisi fiscali, ne ha distratti una parte per donarli alle opere del cardinal Tarcisio Bertone e ha fatto fallire il suo cantiere; Banca Etruria anche per colpa di quel finanziamento ha fatto crac. Sillogismo: parte dei soldi della presunta bancarotta di Bpel è finita all' ex segretario di Stato del Vaticano.

privilege cantiere civitavecchia1privilege cantiere civitavecchia1

 

È questo il quadro che emerge dalle decine di migliaia di carte depositate nell' inchiesta per il fallimento del cantiere Privilege yard, la società che avrebbe dovuto costruire 9 panfili da favola, ma che in realtà non ne ha realizzato neanche uno, chiudendo nel 2015 per insolvenza. Nelle scorse ore la Procura laziale ha recapitato a 11 indagati per bancarotta fraudolenta gli avvisi di chiusura indagini.

 

Intanto un' altra Procura, quella di Arezzo, considera questa nave mai conclusa una delle cause della rovina di Etruria, la quale nel 2012, come capofila di un pool di istituti di credito, ha fatto consegnare al presunto bancarottiere Mario La Via 78.417.515 euro. Nel contempo l' armatore dirottava 79.200.000 euro di aumento di capitale su due società offshore per presunti progetti (per il pm si trattava di «importo del tutto ingiustificato») e devolveva una fetta dell' incasso a Bertone.

 

protesta dei risparmiatori davanti banca etruria  9protesta dei risparmiatori davanti banca etruria 9

Si legge nell' avviso di chiusura indagini: «Mario La Via e Antonio Battista (i due principali indagati, raggiunti a luglio da ordinanza di custodia cautelare e successivamente scarcerati, ndr) distraevano, o, comunque, dissipavano (e/o non impedivano la distrazione) somme dalle casse sociali per l' importo complessivo pari a euro 700.000 erogati a beneficio di associazioni italiane ed estere su richiesta e indicazione (e, in mancanza, su sollecitazione) di Tarcisio Bertone direttamente o per il tramite della sua segreteria, nel periodo compreso tra il febbraio 2008 e il novembre 2012».

 

ESBORSI

Privilege yachtPrivilege yacht

 

Ma partiamo dalla leggerezza con cui i vertici di Bpel hanno finanziato il progetto. Nell' informativa del giugno scorso del Nucleo di polizia tributaria di Roma gli investigatori segnalano diverse anomalie, su cui ora sta indagando la Procura di Arezzo, e chiedono ai pm di valutare eventuali responsabilità penali «dei dirigenti delle varie banche in pool, i quali, probabilmente con scarsa diligenza hanno deliberato la concessione del finanziamento nave (quello da 100 milioni di euro, ndr) alla Privilege Yard, accollando totalmente ai propri istituti il rischio di costruzione dell' imbarcazione».

 

BANDIERA PD BRUCIATA A LATERINA AREZZO PROTESTA BANCA ETRURIABANDIERA PD BRUCIATA A LATERINA AREZZO PROTESTA BANCA ETRURIA

Infatti l' unica garanzia alternativa era la lettera d' impegno firmata, dopo qualche tribolazione, da Bob Atkinson della Barclays bank che garantiva che avrebbe pagato l' intero importo al compimento dell' opera e alla presentazione dell' atto di consegna.

 

La pratica venne seguita personalmente dall' allora direttore generale di Bpel, Luca Bronchi (recentemente assolto ad Arezzo dall' accusa di ostacolo alla vigilanza), che accettò di appoggiare l' impresa civitavecchiese e che partecipò anche a un' estenuante trattativa portata avanti con Barclays e con La Via. Agli incontri presero parte anche l' ex sottosegretario all' economia Mario Baldassarri (consulente dell' armatore) e l' ex presidente ad honorem della Privilege, Vincenzo Scotti. Alla fine gli istituti accettarono di finanziare lo scafo, nonostante La Via non avesse mai voluto rivelare il nome del presunto committente (per gli inquirenti inesistente).

 

«Con il senno di poi è stato un errore per le Banche non aver subordinato il proprio coinvolgimento all' operazione alla divulgazione del nominativo del beneficiario» biasimano le Fiamme gialle. Risultato: la nave non è mai stata completata e il suo scheletro sta arrugginendo nel vecchio cantiere di Civitavecchia. Altrettanto interessante è che la due diligence sia stata affidata dagli istituti finanziatori a una società di consulenza scelta dallo stesso armatore e che sulla base di tale relazione «le banche hanno in prima deliberato e poi erogato i finanziamenti». I militari non accentrano l' attenzione solo sull' affidamento da 100 milioni, ma anche su altri concessi da Etruria.

vincenzo scottivincenzo scotti

 

INTERROGATIVI

 

Per esempio quello da 20 milioni per il cantiere e quello da 6.065.000 per l' impianto fotovoltaico affidato a una società di proprietà dell' allora vicepresidente di Bpel Natalino Guerrini e al fratello del vicedirettore generale Paolo Schiatti (entrambi indagati ad Arezzo).

 

Un testimone ha spiegato che i vertici non ritennero si trattasse di un conflitto d' interesse. Su questo punto i finanzieri chiedono ai magistrati di verificare la «congruità dei costi sostenuti per la realizzazione dell' impianto» perché «il riscontro di eventuali maggiorazioni dei costi, costituirebbero infatti ulteriori distrazioni del patrimonio e/o tan genti pagate per l' ottenimento del finanziamento da parte di Banca Etruria».

 

SANTA SEDE

 

mario baldassarrimario baldassarri

Un capitolo importante dell' informativa riguarda le erogazioni in favore di Bertone: «La Via dal 2008 eseguiva donazioni per oltre 700.000 euro, di cui oltre 310.000 dal 2012 in poi» precisano le Fiamme gialle. E inseriscono questo denaro tra «le circostanze che hanno contribuito ad aggravare lo stato di dissesto societario, divenuto progressivo e insanabile fino alla vera e propria insolvenza».

 

TARCISIO BERTONE   TARCISIO BERTONE

La curatrice fallimentare, l'avvocato Daniela De Rosa, davanti al pm Lorenzo Del Giudice, non ha mascherato le proprie perplessità: «Voglio precisare una circostanza che mi ha colpito il giorno 29 giugno 2015 (data in cui ho incontrato presso il cantiere Privilege i lavoratori). In uno dei tavoli dell' ufficio amministrativo ho visto un cartoncino che mi sembra di ricordare intestato alla segreteria di Stato vaticano con un indirizzo di saluto del cardinale Tarcisio Bertone a Mario La Via con il quale lo invitava a effettuare un' elargizione a favore, mi sembra di ricordare, di un ospedale in India con indicato l' Iban di pertinenza e il nominativo del cardinale beneficiario. La cosa che mi è sembrata anomala è che la richiesta era di rilevante importo, ricordo sicuramente euro 50.000 e altri non inferiori a euro 20.000».

 

Nel 2012 due elargizioni, una da 50.000 diretta verso la Bolivia e una da 30.000 inviata in India, sono state persino segnalate dall' unità antiriciclaggio come operazioni sospette.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…