vincenzo de bustis

DE BUSTIS NON EST DISPUTANDUM - L’ULTIMO CAPO DELLA POPOLARE DI BARI COMMISSARIATA A DICEMBRE CADE ANCHE QUESTA VOLTA IN PIEDI: SE LA CAVERÀ CON “L’INTERDIZIONE DI UN ANNO DALLE FUNZIONI BANCARIE E DIRIGENZIALI”, MENTRE JACOBINI PADRE E FIGLIO SONO STATI ARRESTATI - MAI AFFONDATO DA CONDANNE, È PASSATO INDENNE A INDAGINI E SMACCHI, LASCIATI A CHI LO ARRUOLAVA. E CON LE SPONDE POLITICHE (DA TATARELLA A D’ALEMA) È RIMASTO SEMPRE IN SELLA

jacobini e de bustis pop bari

Andrea Greco per “la Repubblica”

 

A Bari, dove la voglia di vendetta sale con l' ira dei 70 mila soci della banca traditi, si dice ora che gli è andata bene, con «l' interdizione di un anno dalle funzioni bancarie e dirigenziali» del Gip. Che Vincenzo De Bustis, l' ultimo capo della banca commissariata a dicembre e con buco oltre il miliardo, doveva finire agli arresti come il padre e il figlio Jacobini. Destini che è bene lasciare ai magistrati, e al prosieguo dell' inchiesta che lo accusa di bilanci e prospetti falsi, ostacolo alla vigilanza, maltrattamenti. Certo l' ingegnere romano, spericolato quanto visionario, 69 anni per metà dribblando nei campi fangosi della finanza, ha giusta fama di banchiere "sempre in piedi". Mai affondato da condanne, passato come salamandra nel fuoco di indagini e smacchi, non solo reputazionali, lasciati a chi lo arruolava.

 

MARCO JACOBINIMARCO JACOBINI CON IL FIGLIO GIANLUCA

Più che rievocarne la carriera di trapezista bancario, sarebbe utile chiedersi come sia stata possibile. Se lo è chiesto pure il governatore Ignazio Visco, sul Corriere della Sera: «Banca d' Italia ha espresso chiaramente al presidente del cda la proprie perplessità sull' opportunità del rientro dell' ingegner De Bustis tre anni dopo che aveva lasciato Bari». E a fronte del fatto che non gli diedero retta, quando 13 mesi fa De Bustis tornò a capo della popolare, citava il mancato recepimento delle più severe misure della Bce da parte del governo.

VINCENZO DE BUSTISbanca popolare di bari 6

 

Un film simile però andò in scena nel 2011, quando De Bustis, già chiacchierato e allontanato da Mps e Deutsche Bank Italia, resse la prima volta il timone barese; e già l' anno prima la banca era uscita ammaccata da un' ispezione di vigilanza. Si ritenne allora, anzi, che De Bustis fosse il "tecnico" mandato da Roma per arginare gli Jacobini. Non andò così, e nel 2015 fu lui a lasciare: non prima di aver firmato l' acquisto di Tercas, con 330 milioni di aumenti finiti in cenere e ricorsi.

 

VINCENZO DE BUSTIS marco jacobini 3

Il banchiere dal sigaro in bocca, di modi gentili ma capace di durezze con i sottoposti (trovare sul web l' audio brutale dell' ultima arringa ai dirigenti Bpb), era tornato in città grazie al consumato campionario d' una lunga carriera: coperture istituzionali e forti relazioni nel mondo politico, che in Puglia (lato Pd dalemiano, ma anche centrodestra tatarelliano-moroteo) costruiva laboratori poi fecondi; idee futuristiche dove i bisogni erano proibitivi; racconti di investitori nel taschino. Ex post, s' è concretizzato solo il primo dei fattori, quello sufficiente a riportarlo ogni volta in sella.

L' agenda buona De Bustis se la fece negli Anni '90, nella Puglia leccese.

banca popolare di bari 4

 

de bustis ai tempi di Mps

Trasformando le cento filiali di Banca del Salento in una cyberbank osannata, per cui Sharon Stone posava dicendo "121" in inglese. One-to-one, nome sexy di istituto di nuovo paradigma, rivolto direttamente al cliente grazie alle tecnologie. Una grande visione di futuro importata da De Bustis in Italia, e che rese Banca 121 un boccone ambito da Mediolanum, Sanpaolo Imi, Mps. Fu Mps ad averla, 20 anni fa, pagando la bellezza di 1,3 miliardi di euro. Una benedizione per molti pugliesi, il trionfo per De Bustis spedito a capo di un Montepaschi allora a solida trazione Pd. Tanto inglese si capì presto che celava marketing e vendite di prodotti astrusi - di nome "My Way" e "For You" - a clienti inadatti: con veementi proteste dei consumatori e centinaia di sentenze civili per cui Mps li rimborsò. Quel ritorno di fiamma contribuì all' addio senese di De Bustis nel marzo 2003. Ma era una caduta con rimbalzo: a capo di Deutsche Bank Italia, allora centrale finanziaria di peso tra derivati (come il poi noto Santorini, per celare le prime falle di Mps) e prestiti ai "furbetti del quartierino", scalatori senza patente di Bnl e Rcs.

BANCA 121vincenzo de bustis 2

 

banca popolare di bari 7

Finita con la crisi la parentesi tedesca, dal 2008 De Bustis aprì il suo fondo Bridge Capital. Poche le operazioni, fino a cederlo a 4 milioni, nel 2013, alla banca Methorius, in cui era entrato il costruttore Alfio Marchini. Tutto un ardito triangolo che ricordava quelli resi famosi dalla Popolare di Vicenza investendo nei fondi lussemburghesi Optimum e Athena, che poi investivano in attivi dei suoi debitori sgravandola. Finanza "baciata", che baciò Marchini a Vicenza. Simili nomi e specie riemergono nel 2019 a Bari, nel De Bustis 2.0.

 

davide croff alessandro profumo vincenzo de bustis

La strategia, tra nuovi rami digitali, tanta finanza e fondi del mercato, è rimasta quasi tutta nella penna. Anche l' avance "baciata" del fondo maltese Muse Ventures, bloccato dall' antiriciclaggio mentre stava per comprare bond Bari per 30 milioni, in un' operazione che la vigilanza temette "circolare" perché Muse aveva 1.200 euro di capitale, ma in sincrono Bpb avrebbe messo 51 milioni in un contiguo fondo lussemburghese. Vecchi repertori, riproposti fino all' epilogo del commissariamento che trovò De Bustis incredulo. Convinto fino all' ultimo di avere ancora coperture sufficienti.

banca popolare di bari 2vincenzo de bustis ai tempi in cui era dg di mpsvincenzo de bustisbanca popolare di bari 3vincenzo de bustis 1SHARON STONE TESTIMONIAL PER BANCA 121vincenzo de bustis ai tempi in cui era dg di mps 1

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)