IL LAVORO? UN (VIDEO)GIOCO DA RAGAZZI – IL MERCATO DEI VIDEOGIOCHI IN ITALIA GODE DI UNA SALUTE STREPITOSA: SOLO LO SCORSO ANNO L’INTERO SETTORE E’ CRECIUTO DEL 22% RISPETTO IL 2019 – SONO SEMPRE PIU’ LE SCUOLE E AZIENDE CHE SI CONCENTRANO SUL SETTORE VIDEOLUDICO E TANTISSIME LE REALTA’ CHE SONO IN CERCA DI GIOVANI TALENTI CREATIVI – NEL NOSTRO PAESE L’INDUSTRIA DEI VIDEOGAME POTREBBE PRESTO DIVENTARE IL MOTORE DEL SETTORE DELL’INTRATTENIMENTO…

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Raffaele d' Ettorre per "il Messaggero"

 

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Nicholas ha sempre avuto una passione bruciante per i videogame: fin da piccolo sognava di poterli creare e progettare, magari in team, dando respiro e forma alle sue idee. La vita l' ha poi indirizzato verso altri percorsi ma, dopo il diploma come operaio metalmeccanico e diversi lavori senza prospettiva, ha deciso di cambiare rotta e inseguire il suo sogno d' infanzia.

 

Nicholas oggi è Project Manager per la Milestone, una delle più importanti e longeve aziende sviluppatrici di videogiochi in Italia. Ad aiutarlo in questo cambio di rotta è stata la Digital Bros Game Academy (DBGA), una delle scuole di videogame presenti sul territorio che ormai da anni preparano i loro allievi per un futuro lavorativo nell' industria.

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I REQUISITI

Requisiti per l' ammissione: diploma di maturità, una dose massiccia di creatività e tanta passione. Dopo aver sorpassato sia sport che cinema con un fatturato record di 160 miliardi di dollari nel 2020, il mercato videoludico gode oggi di una salute strepitosa: solo in Italia, lo scorso anno il settore ha generato introiti per oltre 2 miliardi di euro, con una crescita del 22% rispetto al 2019.

 

Aumenta la fame di talenti delle aziende nostrane, da Ubisoft Italia a Milestone, passando per una miriade infinita di studios indipendenti: tantissime le realtà che oggi cercano figure professionali creative e ambiziose. E cresce così, parallelamente, anche l' offerta formativa.

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I CORSI

Sono tante le scuole oggi in Italia, dall' Accademia Italiana Videogiochi (attiva dal 2004, dispone di un Open Day per aiutare i futuri alunni nella scelta del corso) alla Event Horizon di Torino, che offre anche lezioni gratuite online, fino alla Vigamus Academy di Roma, collegata all' omonima fondazione che ha dato vita al primo Museo del Videogioco in Italia. La stessa università IULM di Milano ha inserito tra i suoi corsi anche un master in Game Design, e così anche l' università di Verona. Tante le opzioni per la didattica a distanza.

 

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La DBGA ha di recente introdotto Online Blended, un apprendimento in streaming strutturato come un vero e proprio campus virtuale, che mira a chiudere il gap tra formazione in presenza e online. Tra le specializzazioni più richieste, il primo posto va senza dubbio alla figura del Game Designer. Vero e proprio architetto, si occupa delle meccaniche di gioco e del coordinamento del team, per dare al prodotto finale una visione d' insieme. «Non richiede studi specifici a monte», commenta Geoffrey Davis, direttore della DBGA, «ma una grande predisposizione alla creatività e una buona capacità analitica».

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Altrettanto importanti il Level Designer, che si occupa della creazione dei mondi di gioco tramite software appositi chiamati editor di livelli, e lo User Interface Designer, che si occupa di rendere l' interfaccia di gioco semplice, intuitiva e accessibile.

 

LE CARRIERE

Per accedere ai corsi non è necessario padroneggiare i linguaggi di programmazione (vengono insegnati durante i corsi), mentre è vitale una conoscenza di base della lingua inglese. La DBGA registra un tasso di occupazione dei propri studenti che si assesta intorno al 74%. Molti ex-allievi hanno trovato lavoro in realtà importanti del settore, tra cui Avalanche Studios (Just Cause), Gameloft (Rayman, Splinter Cell Conviction), oltre alle già citate Milestone e Ubisoft.

 

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Altri invece hanno deciso di fondare il proprio studio, come i ragazzi di Jyamma Games e Green Flamingo. Con la convergenza tra il settore dei videogiochi e ambiti lavorativi più tradizionali come la moda e l' automotive, aumentano anche le occasioni per estendere le competenze acquisite durante i corsi ad altre aree. «La nostra è un' industria che crea davvero tanta occupazione», afferma Davis, «ed è ormai diventata un motore economico importante che non può essere più ignorato. Spero che il First Playable Fund (il decreto pubblicato sulla G.U. a febbraio, che mette a disposizione 4 milioni di euro per l' industria dei videogiochi, ndr) sia solo l' inizio di un lungo futuro di sostegno anche da parte del Governo».

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