spread borse

E NOI PAGHIAMO! - GIOCARE CON SPREAD E CONTI PUBBLICI COSTA AGLI ITALIANI PERDITE SU BTP, BOND E AZIONI E FA LIEVITARE GLI INTERESSI SUL DEBITO PUBBLICO - A FINE 2018 BANKITALIA AVEVA CALCOLATO 5 MILIARDI DI INTERESSI IN PIÙ NEL 2019 PER L'AUMENTO DEL DIFFERENZIALE BTP-BUND, MA AVEVA ANCHE IMMAGINATO FINO A 9 MILIARDI IN PIÙ DI SPESA FINO AL 2020 CON I TASSI OLTRE QUOTA 300…

Roberta Amoruso per “il Messaggero”

 

DI MAIO SPREAD

Sarà anche vero, come dice Matteo Salvini, che «con tutto il rispetto per lo spread viene prima il lavoro e la salute degli italiani». E in effetti è anche comprensibile che «più dello spread» a Luigi Di Maio «interessino le famiglie italiane». Ma quando il vicepremier e ministro del lavoro dice nello stesso tempo che «ci vuole responsabilità» e che «quello che interessa i cittadini è evitare tensioni sociali e finanziarie», oltre a dare l' ennesima stoccata al socio di governo così spinto sul deficit, Di Maio deve aver capito in un anno di governo che lo spread conta eccome.

 

spread

E che può fare molti danni se ancora oggi si contano quasi 100 miliardi di ricchezza degli italiana teoricamente sfumata anche a suon di annunci. Danni pesanti per i mercati e i risparmiatori, ma anche per i cittadini che dalle banche così sensibili allo spread devono avere prestiti.

 

Senza contare la spesa per interessi su un debito di quasi 2.360 miliardi. Perché non è mai una buona notizia se il conto degli interessi pagati dallo Stato cresce. Ma se questo conto lievita a fronte di un' economia a crescita pressoché zero minacciata anche da una guerra commerciale Usa-Cina senza precedenti, allora vuol dire che una certa cautela è d'obbligo quando si sfiora lo spread. E dovrebbe «interessare» tutti, non soltanto Di Maio e Salvini.

 

BUONI DEL TESORO E DINTORNI

spread btp bund

Dal voto di marzo 2018, la ricchezza degli italiani, fatta di titoli di Stato, azioni e obbligazioni, risulta ancora in rosso di almeno 90 miliardi stando alla fotografia della Fondazione Hume fino al 3 maggio scorso quando Trump ha fatto scattare nuove minacce con tanto di escalation nella guerra commerciale.

 

Da allora la Borsa ha perso un altro 5% circa e lo spread ha guadagnato oltre 30 punti in una manciata di giorni facendo avvicinare il conto a 100 miliardi. Non solo. A fine 2018 Bankitalia aveva calcolato 5 miliardi di interessi in più nel 2019 per l' effetto spread, ma aveva anche immaginato fino a 9 miliardi in più di spesa fino al 2020 con i tassi oltre quota 300. Dunque, un autogol clamoroso per una politica di bilancio in affanno che dovrebbe ora andare a caccia di almeno 35 miliardi.

 

spread btp bund

In effetti dai livelli record di novembre scorso, quando il differenziale di rendimento tra Btp e Bund aveva raggiunto quota 325, tra marzo e aprile lo spread era arrivato a perdere quasi 100 punti da quei livelli di guardia. Tanto che l' ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria di Bankitalia pubblicato proprio il 3 maggio scorso (con lo spread a 250 punti) immaginava interessi in più per circa 4 miliardi tra 2019 il 2020. Una consolazione durata poco, ammesso che lo sia, visto che da allora lo scarto tra Roma e Berlino è volato fino a toccare un massimo di 293 punti ieri prima di chiudere a quota 284,5.

 

spread btp bund

I motivi di tanta fibrillazione per la verità hanno radici più profonde. Hanno a che fare con quei timori per la crescita mondiale legate alle tensioni sui dazi. Così si spiega anche l' ennesimo calo dei rendimenti dei Bund tedeschi, considerati approdo sicuro, arrivati a -0,1%, il minimo dal 2016, a fronte del Btp a quota 2,74%. A voler guardare un Paese più simile a noi, il decennale spagnolo non arriva all' 1%, con il differenziale tra Roma e Madrid arrivato a superare 180 punti.

 

BANKITALIA

Questo vuol dire che proprio mentre l' effetto guerra dei dazi si fa sentire un po' ovunque sui mercati, non si sentiva davvero il bisogno in Italia della scossa arrivata dagli strappi nel governo e dalle dichiarazioni avventate di Salvini, così deciso «a sfondare il 3% di deficit». E non è finita, a quanto pare. I mercati prevedono un certo mal di spread almeno fino alle elezioni europee, se non fino alla riunione Bc del 6 giugno. Potrebbero essere i dettagli di una manovra T-LTRO robusta a riportare un po' di ottimismo sulla carta italiana che da inizio anno, è bene ricordarlo, ha comunque fatto meglio di tutti gli altri titoli di Stato.

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…