merkel deutsche bank

QUANTA FATICA IN GERMANIA PER NASCONDERE IL BUBBONE DEUTSCHE BANK - L'ISTITUTO È ESPOSTO AI DERIVATI PER UN VALORE NOMINALE DI 48.000 MILIARDI €, 20 VOLTE IL NOSTRO DEBITO PUBBLICO E QUASI 30 VOLTE IL PIL - E BLOOMBERG HA RILANCIATO LE VOCI DI UNA FUSIONE CON COMMERZ, CHE GIRANO DA ANNI...

Fernando Soto per www.startmag.it

 

Germania in apprensione per lo stato di salute di Deutsche Bank. Sta per scoppiare la bomba finanziaria in Germania?

deutsche bank

 

E’ quello che si chiedono non sono a Berlino. Ecco che cosa sta succedendo con informazioni, numeri, commenti e analisi.

 

Venerdì scorso c’è stata una seduta all’insegna degli acquisti sul listino tedesco, che ha chiuso con un rialzo dell’1,56% a 10.949,17 punti.

 

A spiccare sono state soprattutto le performance dei titoli bancari e, all’interno del comparto, sono due gli istituti in particolare evidenza, Deutsche Bank e Commerzbank: la prima, che nelle ultime settimane ha più volte aggiornato i minimi storici, ha messo a segno un +5,81% fermandosi a 7,862 euro mentre la seconda ha guadagnato il 5,61% fermandosi a 6,943 euro.

 

deutsche bank

Ad innescare gli acquisti è stata l’indiscrezione, riportata da Bloomberg, secondo cui il governo tedesco avrebbe intensificato gli sforzi per facilitare una fusione tra i due istituti. Portavoce delle due banche e del ministero dell’economia non hanno rilasciato dichiarazioni in merito.

 

Nonostante quello del matrimonio tra la prima e la quarta banca tedesca per asset siano piuttosto frequenti, nel 2018 le voci si sono intensificate.

DEUTSCHE BANK PERQUISIZIONI A FRANCOFORTE

 

“Il modello di business delle due banche sono complementari […]ed entrambe affrontano un periodo difficile”, ha commentato il Markus Kienle, vice CEO di SdK, un associazione che raggruppa i piccoli commercianti. Ma non ci sarebbero solo aspetti positivi. “I costi di ristrutturazione –continua Kienle – potrebbero bloccare per anni la distribuzione dei dividendi e per questo motivo riteniamo che gli svantaggi di una fusione al momento siano maggiori dei vantaggi”.

 

+++

ECCO UN ESTRATTO DELL’ANALISI DEL SOLE 24 ORE PUBBLICATA IERI E FIRMATO DA ISABELLA BUFACCHI:

DEUTSCHE BANK PERQUISIZIONI A FRANCOFORTE

DB ha toccato nei giorni scorsi in Borsa il minimo storico a quota 7,24 euro, ieri è rimbalzata a 7,84 (+0,6%) ma ancora sotto la soglia degli 8 e segnando un calo in un anno del 54%. I Cds di DB hanno chiuso ieri a 190 punti base, in miglioramento dai 220 dei giorni scorsi ma lontani dai 120 punti di settembre come sia pur lontani dai 275 della crisi del 2016 e i 325 della Grande Crisi del 2011.

 

Anche i titoli ibridi coco-bond/AT-1 hanno acceso una spia rossa in questi giorni : il rendimento si è avvicinato al 12%, il doppio della cedola, anche se ieri ha chiuso lievemente migliorato all’ 11,26 per cento. La capitalizzazione di Borsa di DB, che ha attivi totali per 1.474 miliardi (in netto calo contro 2.000 miliardi del 2012 e 2.200 del 2008) è pari a 16,58 miliardi di euro contro 300 miliardi circa di JP Morgan, 140 di Hsbc, 120 di Citigroup e 50 di Bnp Paribas. DB batte però Commerzbank, che con una capitalizzazione di Borsa pari a 8,74 miliardi lo scorso settembre è uscita dalle 30 blue chip tedesche del Dax e ieri ha chiuso a 6,66 euro (-2,53%), un calo del 51% dal picco toccato quest’anno in gennaio.

deutsche bank 1

 

lo Stato federale è il principale azionista in Commerzbank, con una quota azionaria del 15,6%: a differenza dei comuni e delle regioni-Land, a livello federale in Germania le partecipazioni nelle banche non sono ben viste e lo Stato si sarebbe volentieri sbarazzato subito della quota in Commerzbank se non fosse che per evitare di accollare ai contribuenti una perdita il prezzo in Borsa dovrebbe risalire attorno ai 20 euro, mentre adesso è sotto i 7 euro.

Christian Sewing Deutsche Bank

 

Per facilitare la fusione e soprattutto renderla meno onerosa, lo Stato starebbe addirittura pensando di flettere le norme e ridurre una tassa ad hoc. Ma stando a fonti bene informate

 

Come spiegare al contribuente tedesco, che vede male i banchieri d’affari, che i suoi soldi verrebbero usati per salvare una banca come DB che proprio di recente si è conquistata le prime pagine dei giornali per nuove perquisizioni clamorose legate allo scandalo dei Panama Papers e il riciclaggio di denaro sporco oltre i 100 miliardi nel dossier Danske bank?

 

 

++++

 

ECCO UN ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL QUOTIDIANO LA VERITA’ FIRMATO DA ANTONIO GRIZZUTI

Le voci si sono rincorse per mesi, ma adesso sembra quasi fatta. Pare infatti che le due banche più importanti della Germania, Deutsche Bank e Commerzbank, stiano per unirsi in matrimonio.

GRATTACIELO COMMERZBANK

 

Secondo le indiscrezioni, dietro alla fusione ci sarebbe la «manina» dello stesso ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz.

 

La presenza del rappresentante dell’ esecutivo guidato da Angela Merkel nella trattativa non deve stupire, dal momento che tra le soluzioni messe sul tavolo in queste ultime settimane ci sarebbe quella che prevede l’ingresso del governo federale in qualità di maggiore azionista di Deutsche Bank per un periodo propedeutico alla fusione che dovrebbe durare circa cinque anni. L’ operazione, a quel punto, si configurerebbe come una vera e propria nazionalizzazione per l’istituto guidato da Christian Sewing.

 

Certo, si tratterebbe di uno scenario molto distante dalla linea di pensiero che ha animato la politica europea in ambito bancario degli ultimi anni. Pensiamo al bail in, la normativa di risoluzione degli istituti in difficoltà approvata nel 2014, introdotta proprio al fine di evitare i salvataggi di stato. Ma nel recente periodo abbiamo assistito al continuo moltiplicarsi di regole in ambito creditizio.

 

Tutte novità che hanno reso difficile, se non quasi impossibile, la vita degli istituti di credito, in particolare quelli italiani. Una su tutte, l’ ossessione morbosa della Vigilanza e del suo capo, Daniele Nouy, per i crediti deteriorati.

 

daniele nouy

E che dire dei derivati, strumenti finanziari ad alto rischio, per la quale la stessa Deutsche Bank è esposta per un valore nominale di 48.000 miliardi di euro (circa venti volte il nostro debito pubblico e quasi trenta volte il nostro prodotto interno lordo)? Non ci stupiremmo, dunque, se al momento dello scambio degli anelli tra Commerzbank e Deutsche, ancora una volta il regolatore scegliesse la via del silenzio.

 

Con un fatturato di 35 miliardi di euro e una forza lavoro di quasi 150.000 dipendenti, il nuovo soggetto sconterebbe sin da subito l’ incapacità strutturale di Deutsche di produrre utili. Solo nel 2017, l’ istituto di Francoforte ha chiuso con 500 milioni di perdite e il titolo è passato dai 16 euro di inizio anno ai 7 euro toccati in questi giorni.

 

Il timore che l’ istituto diventi la «nuova Lehman» spinge il governo federale a mettere in campo ogni soluzione possibile per salvare la baracca, che in caso di fallimento rischia di provocare una crisi finanziaria paragonabile a quella causata un decennio fa dallo scoppio della bolla immobiliare statunitense.

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…