mike manley john elkann

SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEUGEOT - IL GRUPPO FRANCESE SI DICE INTERESSATO A UNA FUSIONE CON FIAT-CHRYSLER: ''I PIANETI POTREBBERO ALLINEARSI DI NUOVO'', DICE L'EREDE DELLA FAMIGLIA PARLANDO DELL'ACQUISIZIONE DI OPEL DA GENERAL MOTORS, CHE HA FATTO SCHIZZARE UTILI E RICAVI - MA L'ASSETTO AZIONARIO È MOLTO RIGIDO: SERVIREBBE L'ACCORDO DEGLI ALTRI DUE SOCI PRINCIPALI

Eleonora Micheli per www.ilsole24ore.com

 

merkel peugeot

Fiat Chrysler Automobiles scatta a Piazza Affari sull’ipotesi di un interesse da parte del gruppo francese Psa, che controlla i marchi Peugeot, Citroen, DS, Opel e Vauxhall. In effetti su Les Echos Robert Peugeot ha aperto alla possibilità di nuove operazioni straordinarie da parte di Psa. Peugeot appartiene alla dinastia dei Peugeot e oggi, attraverso le finanziarie di famiglia Ffp e Epf, detiene una quota del 12,2% del capitale del gruppo.

 

«Abbiamo sostenuto il progetto Opel sin dall’inizio. Se un’altra occasione si presenterà, non freneremo. E Carlo Tavares (il ceo di Peugeot, ndr) lo sa», ha dichiarato al giornale economico. Sull'ipotesi di un’aggregazione con Fca, Peugeot ha detto: «Con loro, come con altri, i pianeti potrebbero allinearsi», alludendo a una prospettiva favorevole. Anche se ha precisato che «niente al momento è sul tavolo». Da settimane circola l'ipotesi di un interesse del gruppo transalpino per Fca, anche se nel mirino ci sono anche Land Rover, Jaguar e General Motors.

Peugeot

 

Nelle scorse settimane, al Salone di Ginevra, lo stesso Tavares aveva confermato che la casa stava studiando eventuali opportunità di alleanze o fusioni con altri costruttori e non aveva scartato l’ipotesi di un’acquisizione di Fca. «Tutto è aperto – aveva detto – se si guadagnano soldi si può rimanere padroni del proprio destino e si può sognare qualsiasi cosa». Il manager aveva comunque precisato che Psa non è alla ricerca spasmodica di un partner. Gli esperti del settore sottolineano che l’acquisizione di Fca consentirebbe a Psa di accelerare il ritorno sul mercato americano sul quale il gruppo si propone di rientrare nei prossimi anni.

mike manley john elkann

 

Il gruppo francese Psa ha archiviato il 2018 con un utile netto "record" pari a 2,83 miliardi di euro, in rialzo del 47% rispetto al 2017. Anche i ricavi sono aumentati del 18,9% a 74,03 miliardi di euro, grazie a vendite boom spinte dall’integrazione dei marchi Opel e Vauxhall acquistati nell’estate del 2017. Nel dettaglio, il gruppo ha immatricolato nel mondo 3,88 milioni di veicoli, nonostante la decisione di abbandonare l’Iran dopo l’embargo imposto dagli Stati Uniti e nonostante il forte calo delle vendite in Cina.

 

La società, tra l’altro, l’anno scorso ha vantato un rendimento operativo tra i migliori dell’industria automobilista, quando invece solamente nel 2017 aveva rilevato marchi in perdita. La stessa Opel, dopo 19 mesi di gestione transalpina, ha vantato nel 2018 un utile operativo di 859 milioni di euro, come non accadeva da ben 17 anni. «L’operazione Opel ha avuto una riuscita eccezionale – ha detto Peugeot – non avremmo pensato che il rilancio potesse essere così rapido».

 

MIKE MANLEY JOHN ELKANN

Peugeot ha aggiunto che la holding di famiglia Ffp sarebbe disposta a investire capitale in Psa «in proporzioni ragionevoli» nel caso di un’operazione straordinaria. L'anno scorso il calo registrato dal mercato e le nuove norme contabili hanno penalizzato i conti di Ffp: l'utile netto è diminuito del 48% a 115 milioni di euro. Anche l’attivo netto della società si è svalutato del 2,6% a 150,3 euro per azione. Tuttavia già dal gennaio 2019 Ffp ha beneficiato del recupero delle quotazioni di tutte le società che ha in portafoglio, ossia Safram, Orpea, Psa, Seb e altre, visto che i titoli sono tutti saliti di oltre il 10%. Negli ultimi cinque anni l’attivo netto di Ffp è raddoppiato, cosicché la holding si ritrova in mano oltre 600 milioni di euro da investite.

merkel opel

 

La famiglia Peugeot, attraverso le holding Ffp e Epf, detiene il 12,23% di Psa. Si tratta della stessa quota che detiene il gruppo cinese Dongfeng e di quella della banca pubblica francese Bpifrance. Quest'ultima, che ha rilevato le azioni nel marzo 2017 dall'Agenzia di partecipazioni statali, a breve disporrà di diritti di voto doppi, come gli altri due azionisti.

 

I tre soci sono legati da un accordo che scadrà nel 2024 e che impedisce a ciascuno di essi di salire nel capitale di Psa senza l'accordo degli altri e della stessa casa auto. Tutti e tre i soci dispongono di due posti nel consiglio di amministrazione di Psa. Potrebbero perdere un posto nel caso in cui riducessero le rispettive quota al di sotto del 7%, mossa quest'ultima che può essere decisa unilateralmente.

OPELOPEL PSA

 

 

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...