L’UOMO CHE FACEVA ‘DA PONTE’ CON L’ESTERO - IL MADDOFF DELL’ARGENTARIO, ROBERT DA PONTE, È SCAPPATO CON I SOLDI CHE I CLIENTI GLI AVEVANO AFFIDATO (DA OCCULTARE ALL’ESTERO) - IL NIPOTE DI UN BOSS DELLA CAMORRA FACEVA DA REFERENTE PER IL LAZIO: INTERCETTATI ANCHE UN ASSESSORE REGIONALE E DUE PARLAMENTARI - IPOTESI RICICLAGGIO PER 250 MLN €: L’EX AVVOCATO DELIO DELLA CORTE (RADIATO DOPO LE INCHIESTE SU TANGENTOPOLI E CAMORRA) DOVEVA CHIUDERE L’AFFARE CON I RUSSI PER L’IMPORTAZIONE DI PETROLIO…

Condividi questo articolo


Valentina Errante e Cristiana Mangani per "Il Messaggero - Roma"

porto santo stefanoporto santo stefano

Politici, affari e cortesie. C'è anche un sottobosco di interessi e progetti all'ombra del business organizzato dal Madoff dell'Argentario, sparito con il denaro di almeno 500 clienti. Gli uomini di Robert Da Ponte, l'uomo ricercato dai carabinieri del Ros di Firenze per un riciclaggio di 250 milioni di euro, si davano da fare a Roma e nel Lazio. Un giro di contatti che emerge dalle intercettazioni disposte dai pm fiorentini e nelle quali sono finiti anche un assessore regionale del Lazio e due parlamentari.

argentarioargentario

Così mentre è in corso l'identificazione dei clienti romani, che affidavano i propri risparmi all'organizzazione per portare all'estero il denaro senza troppe domande sulla provenienza e «al riparo da ogni tassazione prevista», con interessi garantiti intorno al 10 per cento, saltano fuori altri rapporti. Parte tutto dalla Rothsinvest Asset Management di Zurigo, un business che ha portato all'arresto di quattro persone e adesso potrebbe dare origine a nuovi filoni di indagine.

carabinieri in toscanacarabinieri in toscana

Un ruolo chiave sembra svolgerlo Francesco Minunni, nipote del boss della camorra Gennaro De Angelis. Per conto di Da Ponte, Minunni fa da mediatore nel Lazio, almeno secondo il procuratore della Repubblica di Firenze Giuseppe Quattrocchi e i pm Giulio Monferini e Gianni Tei, che hanno iscritto il suo nome sul registro degli indagati e hanno intercettato le sue utenze. A Minunni, che si sta occupando di affari in Toscana per la realizzazione del parco tematico «Genius mundi», si rivolge un parlamentare per ottenere assunzioni. E' lo scorso 22 marzo quando Minunni, che si è già interessato per «sistemare» un ragazzo, chiama l'onorevole. E arriva un'altra richiesta di assunzione: «E' bravo, puoi aiutarlo?».

Porto Santo StefanoPorto Santo Stefano

Ma nell'inchiesta è coinvolto anche Elio Della Corte, ex avvocato dal curriculum giudiziario assai complicato. Radiato dall'ordine, coinvolto nelle inchieste su tangentopoli e uscito indenne dai processi per camorra, adesso Della Corte è di nuovo indagato. E sembra che gli affari della Rothsinvest Asset Management di Zurigo, la vicenda che ha portato all'arresto di Stella Terziantz e altre tre persone, possano nascere nuovi filoni dell'indagine. Della Corte, con i soldi della Rothsinvest, vuole chiudere un affare con la Russia per l'importazione di petrolio. E, tra decine di telefonate che riguardano il business, vengono intercettate anche quelle dell'assessore.

Quale sia la relazione che leghi l'ex avvocato, scomparso dalle cronache dagli anni Novanta con l'assessore del Lazio, è ancora oggetto di indagine. Ma è il politico che lo scorso 20 marzo lo chiama per incontrarlo: «Senti quand'è che possiamo vederci? L'appuntamento viene fissato per il 23. E i carabinieri verificano che l'incontro è avvenuto.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

“CARO OLAF SCHOLZ …”. L’IRRITAZIONE (EUFEMISMO) DEL QUIRINALE: UNA LETTERA CHE GIORGIA MELONI NON AVREBBE MAI DOVUTO SCRIVERE - COME SI PERMETTE DI DARE APPUNTAMENTO AL PREMIER TEDESCO PER UN CHIARIMENTO TRA DIECI GIORNI, A QUATTR’OCCHI, IN MODALITÀ COATTA-CASAMONICA? – LA DUCETTA HA SCELTO IL MOMENTO PEGGIORE PER SOSTITUIRE LA DIPLOMAZIA DI PALAZZO CHIGI CON L’AMATO MANGANELLO, DATO CHE A BRUXELLES IN QUESTI GIORNI SI STA NEGOZIANDO TEMI VITALI PER IL NOSTRO DISGRAZIATO PAESE: PATTO DI STABILITÀ, PNRR, MES - MEGLIO È ANDATA AD ANTONIO TAJANI IN MISSIONE A PARIGI (SOTTO L’ATTIVISMO DECISIONISTA DI DARMANIN SUI MIGRANTI, COVA IL SUO SOGNO DI SALIRE ALL’ELISEO)

FLASH - FUNERALI DI NAPOLITANO. LA PRESENZA DEL PRESIDENTE FRANCESE MACRON E DEL PRESIDENTE TEDESCO STEINMEIER, OSSEQUIO ALL’EUROPEISMO INDISCUSSO E IRREMOVIBILE DI “RE GIORGIO”, NON È CASUALE: C’È LO ZAMPINO DIPLOMATICO DEL QUIRINALE. ALL’EPOCA, INFATTI, AL PATTO ITALIA-FRANCIA DOVEVA POI ASSOCIARSI LA GERMANIA, INIZIATIVA CHE SALTÒ A CAUSA DELLA CADUTA DEL GOVERNO DRAGHI. CON IL DIPLOMATICO INVITO AL CAPO DI STATO TEDESCO, MATTARELLA HA VOLUTO RINSALDARE IL PATTO ITALIA-FRANCIA APRENDO LE PORTE ALLA GERMANIA…

DAGOREPORT – FU ENRICO LETTA A CONSIGLIARE GIORGIO NAPOLITANO DI NOMINARE MARIO MONTI A CAPO DEL GOVERNO, METTENDO ALLA PORTA SILVIO BERLUSCONI. QUANDO LA SITUAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DEL PAESE PRECIPITÒ, IL COLLE AVREBBE PREFERITO UN PASSO INDIETRO DEL SATRAPO DI ARCORE A FAVORE DEL SUO MINISTRO DEL TESORO, GIULIO TREMONTI - MA IL DECISIONISMO DI RE GIORGIO NON AVEVA FATTO I CONTI CON L’EGO ESPANSO DI RE SILVIO, INCAPACE DI CEDERE LA SCENA - “BRUCIATA” L’IPOTESI TREMONTI PREMIER, CHE FARE? SCIOGLIERE LE CAMERE E ANDARE AL VOTO, SAREBBERO PASSATI ALMENO SEI MESI E CON LO SPREAD ARRIVATO A 550, L’ITALIA RISCHIAVA LA BANCAROTTA. A QUEL PUNTO…