silvio berlusconi bruno vespa

VIDEO-CAFONAL DEL BANANA SBUCCIATO - SILVIO IN VESPA SPARA CAZZATE: “IL PATTO CON MATTEO (RENZI) RESTA, MATTEO (SALVINI) FARÀ IL GOLEADOR, IO MI CANDIDERÒ NONOSTANTE IL MARTIRIO, MA SAREI ANCHE IL MIGLIOR PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI SEMPRE” (C’E’ UN MEDICO IN SALA?)

Video di Veronica Del Soldà per Dagospia

 

Berlusconi e Vespa di nuovo insieme per

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

 

 

 

albertina carraro augusta iannini tommaso labate  andrea ruggerialbertina carraro augusta iannini tommaso labate andrea ruggeri

 

 

1. B. NON SA DIR DI NO AI MATTEO: PATTO SALVO E SALVINI LEADER

Fabrizio d’Esposito per “il Fatto Quotidiano

 

silvio berlusconisilvio berlusconi

   Il Condannato Impotente. Ingabbiato nei due forni dei due Mattei, intesi come Renzi, ovviamente, e finanche Salvini. Come tradizione, Silvio Berlusconi va in pellegrinaggio al tempio di Adriano, a Roma, per il nuovo libro di Bruno Vespa, di cui è editore con Mondadori. Arriva in ritardo, almeno quaranta minuti, e tenta di darsi una postura grintosa, sorridente non cupa e rassegnata.

 

Sono le diciotto e dieci e la platea non è piena, altro segno crudele del crepuscolo berlusconiano. In altri tempi, per entrare c’era la ressa dei clientes e dei cortigiani. Stavolta no, il passaggio è fluidissimo. Sul bavero del doppiopetto ha la spilletta di Forza Italia, al solito, e una volta seduto pianta le braccia sul tavolo modello Duce.

 

silvio berlusconi (7)silvio berlusconi (7)

   Il condannato non solo è impotente, ma anche inconsapevole. Pensa di essere sempre centrale nel gioco politico, di poter cavalcare il renzismo indebolito dall’astensionismo e di tornare un giorno da leader alle elezioni. Di qui la fuffa e la tattica del profluvio di dichiarazioni nella liturgia vespiana. Tutto e il contrario tutto. Era accaduto anche due anni fa, quando, sempre dal cerimonioso scrittore-conduttore, in un’ora aveva candidato per Palazzo Chigi, nell’ordine, Mario Monti, Angelino Alfano, se stesso.

 

polito berlusconi vespa e sorgipolito berlusconi vespa e sorgi

L’unica sintesi di sostanza che si può estrarre è questa: Berlusconi ammette che, “in fondo in fondo”, finirà per accettare l’Italicum con l’odiato premio di lista e che questo potrebbe spingerlo ad accettare un centrodestra lepenista guidato dal leghista Salvini, l’altro Matteo. Attenzione, per tirargli fuori questa notizia Vespa ha impiegato settanta minuti. Dapprima, B. ha investito l’altro Matteo solamente del ruolo di goleador ma non di capitano. “E io farei il regista dietro di lui”. Ma il tema è tornato verso la fine. “Se c’è una lista unica con la Lega a causa del premio dell’Italicum, Salvini può essere il candidato-premier?”. Risposta: “Se ne può discutere”.

mariarosaria rossi mariarosaria rossi

 

   È questo l’atto di nascita del nuovo tormentone con l’altro Matteo, già al centro dell’ufficio di presidenza svoltosi a metà e rimasto aperto fino a oggi per consentire la partecipazione di Raffaele Fitto, impegnato a fare l’eurodeputato a Strasburgo. Davanti ai suoi, il Condannato ha spiegato il successo di Salvini, “è andato nove volte al giorno in tv” e ha saputo comunicare tre messaggi: “Basta euro, basta tasse, basta immigrati”.

 

marco staderinimarco staderini

Ma B., che del telepiazzismo è comunque maestro, ha già individuato il punto debole dell’altro Matteo: “Mi ha chiesto di fare il vicepresidente del Milan”. Questo è il berlusconismo e questa è stata la Seconda Repubblica. In balia di un autocrate senza pudore e senza scrupoli che ieri ha persino fatto l’apologia dei regimi che tenevano a bada i migranti, in campi di accoglienza dove c’era “il bidet”. “Regimi intelligenti, non sanguinari” e nonostante l’evidenza il suo pensiero è andato al compianto, per lui, Gheddafi.

 

giancarlo cremonesi con il libro di vespagiancarlo cremonesi con il libro di vespa

   Allo stesso tempo, il Condannato apre a Salvini, è disposto a perdonare Alfano (“quanto dolore”), non vuole tradire il Nazareno sottoscritto con Renzi, non chiude la porta in faccia al ribelle Fitto, si dice pronto a votare pure con il Consultellum (il Porcellum riformato dalla Corte costituzionale) per inchiodare il Paese all’eterne larghe intese. In realtà il vero motivo per cui non rompe il patto segreto con il premier, visto che il sì all’Italicum in teoria c’è, è la successione al Quirinale, dove il Pregiudicato vorrebbe una figura “non ostile e non con un passato di parte”.

 

Ora tentare di conciliare il patto del Nazareno con l’amore ritrovato per la Lega è impresa ardua, a parte la convenienza tecnica dettata dal premio di lista. Ed è per questo che dal cerchio magico berlusconiano precisano: “Oggi la notizia del giorno è questa, fermiamoci qui, l’importante è guadagnare tempo, soprattutto adesso che Renzi è debole”. Se il gioco con Salvini è serio lo dirà solo il tempo. In ogni caso tocca registrare altri due dettagli. Il primo è che Berlusconi ieri sera ha radunato a cena Umberto Bossi, Roberto Calderoli e Giancarlo Giorgetti, la vecchia guardia leghista (e lo stesso Senatùr è stato intervistato dal Giornale, la Pravda berlusconiana).

enrico paoli micaela biancofioreenrico paoli micaela biancofiore

 

Il secondo è che le metafore calcistico-elettorali non portano bene all’ex Cavaliere. Fatidica quella del 2006, quando Romano Prodi vinse per la seconda volta contro Berlusconi. Quell’anno il centrodestra mise in campo il “Be-FiCa”, schema a tre punte per tenere in piedi gli equilibri della coalizione: Berlusconi, Fini, Casini.

 

   Poi c’è la profonda, vera riserva mentale del Condannato. B. dixit: “Dovendo andare alla sfida elettorale mi metterò in campo come competitor. Non solo sarò candidabile, ma sarò anche riconosciuto innocente. Tutti potranno vedere cosa mi è stato fatto per non farmi candidare, spiegherò agli italiani cosa fare”. Ecco venir fuori la natura più genuina di Berlusconi. Che ieri, per la cronaca, si è anche autoproclamato “vittima, martire ed eroe”, specificando quindi che in quanto “eroe” non può essere oggetto delle “basse critiche” di Fitto. Non solo: “Ho la convinzione che sarei il miglior presidente della Repubblica di sempre”. Uno così cederà il passo a un Salvini qualunque?

fabiano fabiani con la mogliefabiano fabiani con la moglie

 

 

2. AL SOLITO IL CAV. GIGANTEGGIA

Giuliano Ferrara per www.ilfoglio.it

 

Funambolico senz’altro, contraddittorio anche, pasticciato pure, e in diversi passaggi. Ma Berlusconi va di nuovo contro tutte le stanche diagnosi eutanasiche che lo perseguitano da molti anni, vittoria dopo vittoria, sconfitta dopo sconfitta, rincorsa dopo rincorsa. Giganteggia nel segno del common sense. E’ volontarista: risorgerò, farò, rappresenterò, guiderò.

concita borrelliconcita borrelli

 

Ma poi va oltre il volontarismo e innesta la marcia del realismo: il patto del Nazareno non si smonta affatto, c’è accordo possibile su tutto, anche sulla legge elettorale; Salvini leader si può perfino discutere; i giovani sono belle facce che ascolto com’è mio dovere; il prossimo presidente della Repubblica deve essere un tipo equilibrato, e lo decidiamo insieme; sulle questioni fiscali ed economiche ho una linea nota e sperimentata, ora la rimpannuccio bene bene; se pensate che il voto in Emilia e in Calabria è la mia fine, ripensateci due volte, tre volte. E giù con abbondanti sorrisi, battute, ostentazione di simpatia autentica.

 

berlusconi vespa sorgiberlusconi vespa sorgi

Quanto a Fitto e gli altri, ora si metteranno tutti a lavorare in un quadro dato e che ho fissato io perché non voglio più che chi governa su mandato popolare sia obbligato, come è accaduto a me l’11 novembre del 2011, a mollare per le pressioni interne e internazionali (il famoso colpo di stato). I giovani poi sono le lance della vittoria, come dice Plutarco, ma sotto un consiglio di anziani che li sorregge. Non si poteva dire e far meglio mentre il palazzo crepita di colpi a salve che salutano la sua scomparsa. L’omino della provvidenza c’è, continua a essere a suo modo fatale, brillante, vaudevilliano, e addaveni’ qualcuno in grado di sostituirlo alla guida del caos. Addaveni’.

antonio martuscello valeria licastroantonio martuscello valeria licastro

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…