calo desiderio astinenza sesso

GLI ITALIANI LO FANNO MEGLIO (SÌ, ’NA VOLTA!) – LA PANDEMIA HA RIDOTTO IL TORO ITALIANO A UN AGNELLINO: I COMODINI CHE CUSTODIVANO VIAGRA E CONTRACCETTIVI, ORA SONO PIENI DI SEROTONINA, BENZODIAZEPINE, IPNOTICI E SEDATIVI – SECONDO L’AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO NELLA SECONDA ONDATA C’È STATA UN’IMPENNATA DI VENDITA DI ANSIOLITICI. CROLLA IL CONSUMO DI ANTIDOLORIFICI E…

Chiara Pellegrini per “Libero quotidiano”

 

ansia e stanchezza da lockdown

"Italians do it better". Eravamo alla fine degli anni Ottanta e Madonna, al secolo Madonna Louise Veronica Ciccone, nel video di "Papa don' t preach" rivendicava prepotentemente le origini italiche e l' esplosività sessuale italiana con una t-shirt inequivocabile: "Gli italiani lo fanno meglio". Sconquassati nelle nostre abitudini dal Covid, tappati in casa tra felpe insudiciate, irsute ricrescite, pance debordanti, senza ristoranti, abbiamo perso tutto o quasi anche l' abitudine a fare sesso. In compenso siamo tremendamente ansiosi.

È quanto emerge dal "Monitoraggio dell' acquisto dei farmaci durante la pandemia Covid-19" pubblicato dall' Agenzia italiana del farmaco(Aifa).

ansiolitici 1

 

I nostri comodini sono diventati i custodi di ricettori di serotonina, benzodiazepine, ipnotici e sedativi. Tutto questo a discapito di pillole dell' amore, viagra e succedanei, per intenderci e anche contraccettivi. Praticamente la prima cosa che facciamo prima di andare a dormire dopo aver sprimacciato il cuscino, anziché guardare il partner, è ingollare goccette di Alprazolam o ciucciare compresse sublinguali di sonniferi.

 

ANSIOLITICI

Ma non è colpa nostra, pare sia l' ennesimo effetto negativo su di noi della pandemia. Analizzando nel dettaglio i dati presentanti dall' Agenzia si scopre, per esempio, che l' acquisto di ansiolitici, spesso utilizzati anche per dormire meglio, vede un' impennata con la seconda ondata pandemica e il consumo passa da circa 20 confezioni al giorno per 10.000 abitanti a circa 28. Mentre il massimo, durante la prima ondata, era restato sotto quota 24.

 

Non solo l' essere chiusi in casa ma anche un senso di precarietà dato dall' economia traballante, le incertezze del mondo del lavoro ci hanno spinto ad acquistare farmaci per l' ansia mentre i farmaci per la disfunzione erettile e i contraccettivi di emergenza «hanno mostrato una riduzione significativa d' uso tra marzo e maggio 2020». Con l' estate invece si è toccato il punto più basso di consumo di ansiolitici, specialmente ad agosto quando ci eravamo convinti che il peggio fosse passato.

viagra 5

 

«Con l' arrivo della seconda ondata e l' applicazione di nuove misure a restrittive a partire da settembre», spiega Massimo Cozza psichiatra e direttore del Dipartimento di Salute mentale della ASL Roma 2, «i consumi sono aumentati fino ad impennarsi in autunno ma soprattutto a Natale, come risposta a frustrazione e rabbia, a volte accompagnate da insonnia».

 

ANTIDOLORIFICI IN PICCHIATA Per quanto riguarda gli altri farmaci il monitoraggio rivela che è aumentato il consumo di eparina e glucocortisonici, farmaci di prima linea per la terapia anti Covid-19 anche a domicilio. Un aumento atteso nel 2020 rispetto al 2019 sia tra gli acquisti ospedalieri sia tra quelli presso le farmacie.

 

ANSIOLITICI

A partire da aprile 2020 si è ridotto il consumo di antivirali risultati meno efficaci contro il Covid-19, e quindi non più raccomandati dall' Aifa. Mentre «si è ridotto quello dei farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans)», come l' ibuprofene, su cui a seguito della diffusione di notizie mendaci, l' Agenzie europea del farmaco ha dovuto chiarire che non vi sono prove scientifiche su una correlazione con il peggioramento della malattia da Covid-19. Scende il numero degli acquisti ospedalieri di farmaci oncologici endovena, che sono somministrabili nei reparti di oncologia in regime ambulatoriale o di day hospital.

tumore test sangue

 

Una notizia che non è correlata ad una diminuzione dei pazienti oncologici quanto piuttosto ad una crescita di acquisti di farmaci sottocutanei e orali, che si possono somministrare in casa propria. Misure adottate nei protocolli ospedalieri per ridurre il rischio di contagio legato alle strutture sanitarie.

ansia 6esamiansiaviagra 1viagra 2viagra 3viagra 4ansia estate 4depressione

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”