"SE FOSSI STATO MEZZO METRO PIÙ IN LA' SAREI MORTO ANCH’IO" - LA TESTIMONIANZA DI ANDREA CARESTIATO, UNO DEI CARABINIERI FERITI NELL'ESPLOSIONE DEL CASALE DEI FRATELLI RAMPONI, CHE AVEVANO RIEMPITO LA LORO CASA DI GAS PER EVITARE LO SFRATTO. NELLA DETONAZIONE SONO MORTI TRE MILITARI - CARESTIATO: "CI È CROLLATO IL MONDO ADDOSSO" - IERI A PADOVA IL FUNERALE DI STATO DEI TRE CARABINIERI CHE HANNO PERSO LA VITA: GLI ABBRACCI DI MATTARELLA AI FAMILIARI DELLE VITTIME E IL DISCORSO DI CROSETTO: "IL NOME DI CHI È MORTO PER LA PATRIA È SCRITTO NELLA ROCCIA DELLA MEMORIA"

 

«PER MEZZO METRO NON SONO MORTO ANCH’IO E ORA PIANGO TRE AMICI»

Estratto dell’articolo di A. Full. per il “Corriere della Sera”

 

funerale dei carabinieri morti nell esplosione 2

«Cosa è successo lunedì notte? Eravamo già all’interno della casa, esattamente eravamo sulle scale, chi un metro più avanti, chi un metro più indietro... Eravamo tutti quanti lì per raggiungere il primo piano».

 

E poi?

«A quel punto, dopo quel gesto folle di cui oramai si sa tutto, c’è stata l’esplosione. Purtroppo è questione anche di mezzo metro in più o mezzo metro in meno... c’è chi si è salvato e chi no, e ora siamo qui a piangere questi ultimi che non ci sono più».

 

Andrea Carestiato è un ragazzone sulla trentina. È stato dimesso l’altro ieri dall’ospedale. La testa è tutta avvolta da bende. [...]

 

funerale dei carabinieri morti nell esplosione 3

Anche lui fa parte del Sos (Squadra operativa di supporto) di Mestre, reparto antiterrorismo addestrato dal Gis. Quando sale la scalinata verso la Basilica viene fermato dai giornalisti. E non si sottrae alle domande. [...]

 

Dopo lo scoppio cosa le è successo?

«Sono svenuto, con quell’esplosione sono partito via. Ci è crollato il mondo addosso e non so esattamente quando ho ripreso i sensi. Fatto sta che poi con tutti i ragazzi abbiamo pensato solo ad aiutarci l’uno con l’altro, a metterci in salvo».

 

Chi altro era sulle scale?

«Tutti, tutti i ragazzi che sono qui ai funerali, eravamo tutti quanti lì, non eravamo a venti metri o cento di distanza, no: eravamo tutti attaccati, pronti come un pugno ad entrare, tutti compatti».

sergio mattarella

 

Sono intervenuti anche i vigili del fuoco...

«A loro ovviamente va un grande plauso, hanno fatto il possibile, e in grande velocità, per tirare fuori tutti quanti. I ragazzi che urlavano, tutti i feriti».

 

Lei come sta ora?

«Io ho ustioni, la maggior parte di noi ha ustioni, primo, secondo, terzo grado, fratture. Un altro collega ha tibia e perone rotti. Però possiamo raccontarlo e ci facciamo forza con questo».

 

Chi era il vostro comandante, Marco Piffari?

«Un capo, un amico, un collega. Si è tolto la licenza per essere con noi l’altra notte, purtroppo è rimasto ucciso. Ha dato prova di grande senso di spirito di corpo e di deontologia professionale... Ha lasciato la sua vita per aiutare noi colleghi, per essere anche solo uno in più durante il blitz e poter comandarci, lui che era il nostro leader. Cos’altro aggiungere?». […]

funerale dei carabinieri morti nell esplosione 1

 

LACRIME E FOLLA PER I CARABINIERI EROI L’ABBRACCIO DI MATTARELLA AI FAMILIARI

Estratto dell'articolo di Alessandro Fulloni per il “Corriere della Sera”

 

Sono circa le 18 e sta per finire il funerale di Valerio Daprà, Davide Bernardello e Marco Pifferi, i carabinieri uccisi nella strage, lunedì notte, a Castel d’Azzano, alle porte di Verona. Eccolo, uno dei momenti più toccanti: i familiari salgono sul pulpito e ricordano i tre caduti. Comincia, con la voce che resiste al pianto, Fredile Bernardello, il papà del 36enne Davide:

 

FUNERALI DI STATO DEI CARABINIERI UCCISI DAI FRATELLI RAMPONI

«Hai realizzato il sogno di diventare carabiniere, eri un figlio meraviglioso e il fratello speciale per Filippo, eri sempre pronto ad aiutare. Vola alto, anima gentile». Ora è la volta del 26enne Christian Daprà, il figlio di Valerio che di anni ne aveva 56: «Papà è stato un uomo che ha dedicato la vita al dovere, in lui era presente una modestia sincera. Un’insensata tragedia me l’ha strappato».

 

Infine Andrea Pifferi, fratello del 56enne Marco, il capo della squadra che ha condotto il blitz: «Erano carabinieri, hanno dato la vita in nome della giustizia. Il loro sacrificio non deve essere stato vano, episodi del genere non devono accadere più».

maria luisa ramponi tra le macerie

 

Il sagrato di Santa Giustina — la stessa basilica che il 5 dicembre 2023 ospitò l’ultimo saluto a Giulia Cecchettin — è stracolmo. Tre, quattromila persone. Tante lacrime e tantissimi militari, in divisa e in congedo. Il picchetto d’onore è composto da bersaglieri, avieri e marinai. [...]

 

Dentro la chiesa, in prima fila, il Presidente Sergio Mattarella, i presidenti di Senato e Camera La Russa e Fontana, la premier Giorgia Meloni e gran parte dei suoi ministri, Tajani, Crosetto, Salvini, Piantedosi, Nordio, Abodi, Roccella, Schillaci, Bernini, e poi il governatore Zaia. Non manca l’opposizione, la segretaria dem Schlein, l’ex ministra Lorenzin e il leader Avs Bonelli.

 

CASA DEI FRATELLI RAMPONI

Tante le divise, a partire da quelle di alcuni carabinieri — chi con una benda in testa, chi con una fasciatura alla gamba — che hanno preso parte al blitz al casolare dei tre fratelli Ramponi, arrestati per la strage. Accanto ai suoi, il comandante generale dell’Arma Salvatore Luongo.

 

C’è anche il tenente colonnello Gianfranco Paglia (i suoi occhi rimangono arrossati per tutta la funzione funebre), il parà della Folgore che il 2 luglio 1993 rimase paralizzato, nella battaglia al «Check Point Pasta», a Mogadiscio in Somalia. [...]

 

Franco Maria Luisa DINO RAMPONI

Spetta al ministro della Difesa Crosetto ricordare, dentro la Basilica, i tre militari dell’Arma e lo fa con parole toccanti. «I nostri nomi, il mio, quello del Presidente, sono scritti sulla sabbia della memoria delle persone care — ha detto il ministro alla fine della celebrazione, la voce emozionatissima — e destinati a scomparire nel tempo; il nome dei giusti no, il nome di chi è morto per la patria è scritto nella roccia della memoria della Repubblica, e viene onorato, ricordato, e state tranquilli, le forze armate sono le custodi di quella memoria. Voi sarete sempre presenti».

 

FUNERALI DI STATO DEI CARABINIERI UCCISI DAI FRATELLI RAMPONI

Quando terminano i funerali, Mattarella si avvicina di nuovo ai familiari dei caduti. Si china di fronte alle bare, abbraccia Christian Daprà. «L’abbiamo sentito vicino, molto» dice Luigi Pifferi, 85 anni, il vigoroso papà di Marco che si sposta con un bastone. Incontra i feriti del blitz. [...]

LUCA ZAIA SERGIO MATTARELLA AI FUNERALI DEI CARABINIERI UCCISI DAI FRATELLI RAMPONIGIORGIA MELONI AI FUNERALI DEI CARABINIERI UCCISI DAI FRATELLI RAMPONI

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