luciano spalletti aurelio de laurentiis

“SPALLETTI MI HA CHIESTO UN ANNO SABBATICO” – DE LAURENTIIS A “CHE TEMPO CHE FA” SOSTIENE CHE L’ALLENATORE DEL NAPOLI ABBIA VOGLIA DI RIPOSARSI - MA ALLORA PERCHE' AURELIONE HA ESERCITATO IL RINNOVO AUTOMATICO DEL CONTRATTO DI "BIG SPALLA" INVIANDO LA PEC? VUOLE SPINGERE L'ALLENATORE A DIMETTERSI FACENDO COSI' SCATTARE QUALCHE CLAUSOLA CHE OBBLIGA SPALLETTI A STARE FERMO UN ANNO? – DE LAURENTIIS: “IN ITALIA ESISTE IL LECCACULISMO, QUANDO HAI SUCCESSO, SONO TUTTI ATTORNO A TE” - VIDEO!

 

Da www.ilnapolista.it

 

spalletti de laurentiis

Aurelio De Laurentiis ospite da Fabio Fazio, all’ultima puntata del programma “Che tempo che fa”. Fazio ha già annunciato l’addio alla Rai.

 

Nessuno dava il Napoli favorito tranne lei.

«Mi sono trovato in una conferenza stampa ai primi di giugno, avevamo mandato via tanti giocatori ritenuti importanti che invece per me avevano finito il ciclo a Napoli. I giornalisti, che sono dei provocatori, mi hanno chiesto: “cosa pensa di fare?”  Io dissi: «Vinceremo lo scudetto».

 

Era sgomento anche Spalletti che era affianco a me. Ma Spalletti non sapeva chi avevamo acquistato. È una grandissima persona ed è un grandissimo allenatore. Ci sono due tipi di allenatore, quelli che fanno il mercato e quelli che allenano. Spalletti allena ed è un grande allenatore».

aurelio de laurentiis spalletti

 

«Spalletti è un uomo libero, dopo 50 anni di cinema e tante esclusive che dovevo fare? Quando qualcuno viene da te e dice ho fatto il massimo, si è concluso un ciclo della vita, mi chiede un anno sabbatico. E allora che fai? Ha dato, lo ringrazio, è giusto che continui quello che ama fare».

 

«La maschera di Osimhen è stato un grande successo. Coi giocatori ho un bellissimo rapporto. Dico Kvara non Kvaratskhelia. Non sapevo nulla di calcio. Ma il cinema è talmente complesso che pensi: “vabbè sto calcio che sarà mai”. Vengo da una famiglia napoletana, sentivo sempre parlare del Napoli».

 

napoli campione d'italia - vignetta di macondo

«Forte del risultato della Fox che con lo sport ha creato una tv fortissima, allora anche io ho pensato di fare la stessa cosa. Ci ho provato due volte a prendere il Napoli. La prima volta Ferlaino mi fece causa. Poi seppi che era fallito il club e per 32 milioni comprai un pezzettino di carta. La famiglia era contraria, io dissi: “sono un gemelli e i gemelli devono proiettarsi sempre sul dopo”. Maradona è unico, irripetibile»

 

«Il Comune ci darà lo stadio per 99 anni. Sennò mollo e vado a costruirlo a Caserta. Faremo un museo straordinario dove si potrà giocare con Maradona. Sì, si faranno matrimoni, comunioni» «Stanno arrivando a Napoli molti americani, tutti sono impazziti perché vedono questa città imbandierata d’azzurro. È partita una specie di febbre straordinaria. Un amico giapponese vuole farmi lo scouting del Napoli in Giappone».

SPALLETTI DE LAURENTIIS 6

 

«Ti parlavo di Elodie che è una donna bellissima, per me è perfetta per fare il cinema. Nel cinema ci manca il divismo e lei è una classica diva. Dobbiamo pensare a una cosa per lei. Ho in mente qualcosa in cui lei sia centrale alla storia». «Il 4 giugno faremo una grande festa. Ho proposto a Verdone di fare un film, di studiare insieme la terza stagione di “Vita da Carlo”».

 

«Vorrei recuperare i giovanissimi al calcio, si stanno rincretinendo con gli smartphone e con le piattaforme, e non hanno la pazienza di seguire il calcio, si tramuta in una non passione. Vorrei parlare col ministro dell’Istruzione e insegnare nelle scuole per farli diventare allenatori, facendo vedere loro Argentina-Francia.

de laurentiis spalletti

 

Lo Spalletti della situazione, il Mourinho della situazione registrerebbero le loro lezioni. Ancora abbiamo l’intervallo di 15 minuti, è una follia. Non deve esserci intervallo, si deve andare dritti per dritti. Sai quanti calciatori paghiamo? Ne abbiamo 27, li abbiamo per fare i 90 minuti dritti per dritti».

 

«Bisogna essere competitivi e con i conti in ordine. Il segreto è fare impresa e non presa, l’imprenditore e non il prenditore. Se investi, raccogli. Se non investi, si accumulano debiti su debiti. Le istituzioni calcistiche dovrebbero fare tabula rasa e darsi regole precise, oggi le regole non esistono in maniera inequivocabile, ci sono ma poi fanno finta di niente.

 

de laurentiis spalletti

Non ci sono pari forze. Ci sono campionati non equilibrati. I kart mica gareggiano con la formula 3? I piloti dal karting poi arrivano alla Formula Uno. I campionati dovrebbero essere divisi per tipologie di città. Non  può giocare una città di 3 milione di abitanti contro una di trentamila. Poi non la vede nessuno e gli sponsor non partecipano. È un problema che non è stato affrontato».

 

«Con Verdone si discute, è un entusiasta per natura. Arrivo con una idea, se te la racconta soltanto e non te la recita vuol dire che non funziona, che non gli è entrata dentro. Bisogna stare molto attenti a calibrarlo e a riportarlo nei giusti binari».

 

de laurentiis

«Io sono un uomo molto sincero, la sincerità non paga. In Italia esiste il leccaculismo, non sono così. Me ne accorgo sempre. Quando hai successo, sono tutti attorno a te. Se non hai successo, sono pronti ad ucciderti. Io sono il committente, devo stare attento, non posso promettere al publico qualcosa che non ha aspettative. Gli autori non sanno come si promuove un prodotto. Mi diverto molto con Verdone. Abbiamo mai sbagliato un film? Verdone è un grande ed è anche molto paziente».

 

aurelio de laurentiis

«Ti regalerò i miei gelati. La festa con la premiazione, ci sarà Stefano De Martino, su Raidue dalle 21 e due minuti, andremo avanti fino a mezzanotte. Con tanti interventi. Lo stadio è molto complicato, non è un teatro. Io ho detto al Papa: “le porto un piccolo dono, è un piede minuscolo di Maradona, servirà a fare un calcio a tutte le ingiustizie del mondo. Lei può farlo».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....